È Matteo Renzi che, a livello nazionale, ha vinto le primarie del Pd e torna ad essere segretario del partito con il 70,01% di consensi.
All’ex premier sono andati 1.283.389 voti, ad Andrea Orlando 357.526 voti (19,50%), a Michele Emiliano 192.219 voti (10,49%). Inoltre si sono registrate 15.524 tra schede bianche e nulle.
Michele Emiliano, però, vince nella sua Puglia dove ha ottenuto il 62% di preferenze. “Nella mia terra, Renzi non vince mai”, ha commentato il presidente della Regione.
A Bitonto, Palombaio e Mariotto com’è andato il voto? Hanno votato 1909 cittadini e nel dettaglio: 446 per Renzi, 269 per Orlando, 1147 per Emiliano (Emiliano per l’Italia 746 – Noi per Emiliano 259 – La Puglia per Emiliano 142); 47 tra schede nulle e bianche.
Possiamo dire, senza ombra di dubbio, che le primarie sono state un buon modo di “contarsi” e di valutare – in base a numeri e consensi – l’andamento del partito locale.
A sostegno di Orlando si era stretta tutta la famiglia Vaccaro: era Michele, fratello del segretario Biagio Vaccaro, il candidato all’Assemblea Nazionale. Assieme a loro c’erano Michelangelo Bratta, Leo Piglionica e molti ex Ds.
Capolista locale della mozione Renzi era Michele Naglieri, assieme alla professoressa Angela Abbatantuono; con loro anche Marco Tribuzio, Mario Cervelli, Giuseppe Lonardelli, Lorenzo Maffei, Franco Maiorano, Agostino Marinelli, Emanuele Pagone, Nicola Pice, Domenico Pinto, Emanuele Saponieri, Gennaro Sicolo, Nicola Castro, Nicola Antuofermo e Roberto Toscano.
Ma la vera sfida si è svolta nella mozione di Emiliano: Franco Natilla – in asse con Mario Loizzo – sosteneva “Noi per Emiliano” che ha raccolto appena 259 consensi, di cui ben 139 a Palombaio; il neofita della politica – rispetto al veterano fratello Paolo -, Silvano Intini è riuscito a portare a casa ben 746 voti (il 39% di consensi), ottenendo ottimi risultati sul fronte più vicino ad Ubaldo Pagano e Antonio Nunziante.
Insomma, l’enorme successo di Intini potrebbe segnare una grossa ripartenza per la prossima campagna elettorale delle amministrative. «Ricevere questa mattina la chiamata del presidente Emiliano – ha commentato Intini – è stata davvero una grande emozione. Questa vittoria è un grande riscatto personale: spero si affermi, anche a livello locale, una visione di partito condivisa, aperta, vicina ai bisogni dell’elettorato».
Il fronte renziano può invece festeggiare per il risultato molto positivo raggiunto (circa il 23% dei votanti ha preferito “Avanti, insieme”) e soprattutto per il successo di Angela Abbatantuono. La bitontina, numero 2 della lista Renzi, infatti è stata eletta all’Assemblea Nazionale PD.
Grande soddisfazione per Michele Naglieri, capolista della mozione Renzi. «I 446 voti sono frutto dell’informazione e della condivisione in cui abbiamo fortemente creduto. In questo momento storico è indispensabile attivarsi per l’unità del circolo bitontino, puntando alla consapevolezza che non c’è gruppo o circolo senza confronto costruttivo. Ringrazio l’ing. Vaccaro, segretario del circolo, Maurizio Cariello, e quanti si sono adoperati per la gestione dei seggi elettorali. Auspico un incontro nel circolo per il prosieguo delle attività in vista delle amministrative 2017».
«È stata una giornata di democrazia e partecipazione – ha commentato il segretario del partito, Biagio Vaccaro -. Siamo l’unico partito che chiede ai cittadini di determinare le proprie linee e la propria leadership. Personalmente auspico, però, che si metta mano allo statuto. Ritengo che un segretario di partito debba essere indicato dagli iscritti. Si restituisca valore ai circoli e ai tesserati che quotidianamente animano la discussione democratica del partito. Al netto di questo voglio ringraziare di cuore i circa 2000 concittadini che hanno dedicato qualche minuto per sottoscrivere la loro adesione al PD».
Ebbene sì, perché tutti i votanti hanno sottoscritto la loro adesione al Pd. Almeno a livello nazionale.
E non poche sono state le bagarre dinanzi al seggio allestito all’ex Dc in piazza Moro. Ai consiglieri comunali di maggioranza Giovanni Ciccarone e Filippo d’Acciò non è stato infatti consentito esprimere la propria preferenza per la segreteria.
Il comma 9 dell’articolo 3 era chiaro: “Sono escluse dalla registrazione nell’Anagrafe degli iscritti e nell’Albo degli elettori del Pd le persone appartenenti ad altri movimenti politici o iscritte ad altri partiti politici o aderenti, all’interno delle Assemblee elettive, a gruppi consiliari diversi da quello del Partito Democratico” .
Il punto è che la regola, sebbene restrittiva (“Dura lex, sed lex”, dicevano i latini) non è stata applicata a tutti indistintamente. Forse, su qualche appartenente e tesserato ad altro partito, s’è chiuso un occhio.