Per quanto riguarda i CAF convenzionati con il Comune – rispondendo quindi all’interrogazione del consigliere Intini http://www.dabitonto.com/politica/r/agevolazioni-tares-il-consigliere-paolo-intini-sferza-l-amministrazione-abbaticchio/2239.htm – «la prossima settimana ci sarà tutta la modulistica necessaria poiché l’ufficio sta partendo adesso e bisogna ben definire le competenze».
Insomma, è tutto abbastanza in fieri.
L’incertezza governativa, certo, ci mette del suo per non far stare tranquilli nemmeno gli Enti comunali: «in quattro mesi il governo non sa ancora che nome dare alle nuove tasse, abbiamo assistito ai cambiamenti delle sigle, stanno parlando di aumento della Tasi dal 2.5% al 3.5%, aumento dell’IMU dal 10.60% al 11.01%. Le difficoltà sono state recepite prima con il governo Monti nel 2012 e a seguire con Letta nel 2013 quindi si è arrivati all’ultimo dell’anno ad approvare un regolamento nonostante le notevoli incertezze e la poca chiarezza che il governo ci dà».
Di certo non ci sono dubbi per l’operato effettuato in questi 18 mesi di assessorato: «sono stati fatti quattro regolamenti, una appendice contrattuale, mi sono occupato dei fondi FESR sul Polo Tecnologico (3 milioni di euro), zona ASI dove, per la prima volta, sono state stanziate risorse per le infrastrutture, regolamento del centro antico di cui tutti i cittadini oggi possono godere. Dopo tutte le incertezze nazionali suddette, non credo, che sia stato fatto poco».
«Nei primi sei mesi, (insediamento metà giugno 2012, ndr) – continua Daucelli – di fronte ad un commissario che non aveva fatto né il regolamento IMU, né il bilancio, né tanto meno l’appendice contrattuale, abbiamo dovuto sopperire a questi adempimenti, fermo restando la difficile situazione dovuta alla carenza del personale. È stata fatta una manovra fiscale oculata rispetto a tanti altri comuni».
Mentre sul governo nazionale ci sono puntate telecamere e riflettori ed ogni manovra di Saccomanni (?) fa notizia, il nostro Comune agisce nell’ombra ottenendo buoni risultati finanziari: così almeno pare a giudicare dai numeri che ci racconta l’assessore.
«Non abbiamo aumentato l’addizionale IRPEF – visto che questa colpisce i redditi da lavoro – e abbiamo fatto la patrimoniale. V’è di più: abbiamo fatto l’esenzione, per la quota di competenza del comune dell’IMU, sui beni merce delle imprese edili visto il grande numero di invenduti».
Giungono i primi tagli di trasferimenti da parte dello Stato pari a 5 milioni di euro ma «nell’anno 2013 abbiamo mantenuto l’addizionale IRPEF con l’aliquota più bassa quasi d’Italia per rispettare la detassazione dei redditi da lavoro, abbiamo lasciato la patrimoniale, concedendo ulteriori agevolazioni per gli immobili concessi ad uso gratuito ai famigliari di primo grado con l’estensione a tutti».
E non finisce qui. Tagli ulteriori, pari ad 1 milione e 700 mila euro, arrivano subito dopo «avendo un gap già nell’anno precedente del 30% fra l’incasso Tarsu e quello che costa al comune l’igiene urbana (si incassavano 6.2 milioni di euro e se ne spendevano 8 milioni di euro): abbiamo, considerata l’incertezza governativa Tares –Tarsu, deciso di passare alla Tares tenendo conto, che indipendentemente da tale scelta, si sarebbe comunque dovuta aumentare la vecchia Tarsu».
Chiaramente l’assessore al Bilancio spiega la decisione di passare alla Tares: «Abbiamo deciso sulla Tares e il suo aumento non è superiore al gap del 30% che avevamo, tant’è che dalle tabelle si evince che l’aumento, mediamente, è stato del 25%».
«Quando abbiamo spiegato il bilancio ai sindacati, non c’è stato nemmeno uno di loro che si è lamentato o ha sollevato eccezioni sulla manovra finanziaria fatta dal comune di Bitonto. Siamo stati lungimiranti».