Dal circolo bitontino di Rifondazione Comunista riceviamo e pubblichiamo:
“La scorsa settimana i circoli di Rifondazione
comunista di Bitonto, Corato, Molfetta, Ruvo, Terlizzi lanciavano pubblicamente,
attraverso gli organi di stampa locale, l’allarme sulla prossima emergenza
rifiuti in Puglia. Un’emergenza frutto del mancato controllo delle discariche,
della partenza a rilento della raccolta porta a porta ma soprattutto della
debole politica di investimenti per realizzare nuovi impianti pubblici di
compostaggio, un bilancio fallimentare del governo Vendola.
A quanto pare sembra essersene accorto anche Emiliano
che – secondo fonti di stampa
(http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/…/La-Regione-pronta-…) – vorrebbe
azzerare gli Ambiti territoriali ottimali, gli organi che governano il ciclo
dei rifiuti in cui sono presenti i rappresentanti delle comunità locali creando
invece un’Agenzia regionale dei rifiuti in linea con i desiderata del governo
Renzi che trasformerà l’Autorità per l’Energia Elettrica Gas e Servzi idrici in
una super Authority di regolazione per Energia, Reti e Ambiente.
Non si sa ancora quali compiti dovrebbe avere questa
Agenzia, ma ci troviamo in disaccordo con progetti che sottraggono potere
decisionale ai Comuni. E’ vero che gli Ato hanno funzionato poco e male finora
ma ciò dipende da altre cause: il fatto che per avere il numero legale le
riunioni debbano vedere la presenza di sindaci o vicesindaci, quando basterebbe
un semplice delegato; dipende dal fatto che gli Ato non hanno mai avuto uffici
e strutture proprie, dovendo fare affidamento sugli uffici Ambiente del comune
capoluogo. E non capiamo come con tutti i tagli agli Enti locali da parte dei
governi, come poteva ad es. il Comune di Bari sobbarcarsi le esigenze di un Ato
formato da 41 Comuni, la stessa cosa vale per Foggia, Brindisi, Lecce o
Taranto.
Basterebbero semplici modifiche alla legge regionale
sull’ordinamento degli Ato per farli funzionare, ma forse Emiliano preferisce
tagliare fuori dalle decisioni politiche sui rifiuti le comunità locali in
favore di un organismo tecnico in cui nominare chi più gli piace. Crediamo che
il presidente della Regione dovrebbe dedicarsi meno alle pubbliche relazioni e
a rilasciare interviste e sboccare risorse finanziarie affinché ogni Ambito
invece abbia nel più breve tempo possibile un numero sufficiente di impianti
pubblici di compostaggio per avviare a recupero la frazione umida. Senza questi
impianti e nella prospettiva della raccolta porta a porta che va a regime,
l’umido raccolto rischia di finire paradossalmente di nuovo nelle discariche.
Sono queste alcune delle proposte che possono iniziare
a invertire la rotta nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti e per cui
Rifondazione Comunista continuerà a battersi ogni giorno nelle comunità e nelle
istituzioni locali.
Chiediamo pertanto ai Sindaci delle nostre comunità di
prendere parola e posizione sul merito”.