Come era prevedibile, l’aumento (seppur leggero) del servizio della refezione scolastica per l’anno scolastico appena iniziato, ha scatenato le prime diatribe politiche.
Alla notizia pubblicata ieri (clicca qui per articolo https://bit.ly/30vqv6K), è subito arrivata la replica del Partito socialista, critica verso la scelta di Palazzo Gentile.
“Dal mese di marzo – si legge in una nota – tutti hanno imparato a convivere con una nuova realtà, “connessa all’emergenza epidemiologica da COVID-19”. A una amministrazione “attenta e coscienziosa” si chiede, però, di non farla diventare una “utile giustificazione” per far ricadere aggravi economici sui cittadini. Comprendiamo le necessità legate a detta emergenza ma fare una (buona) politica a favore della cittadinanza comporta avere coraggio per gestirle al meglio.
L’aumento della tariffa per il confezionamento dei pasti, ancorché giustificato dalla diversa somministrazione delle porzioni alimentari, non appare giustificato e, comunque, ha fatto apparire (e speriamo solo apparire!) debole un’amministrazione, che si dichiara attenta ai bisogni della cittadinanza, nei confronti della ditta appaltatrice. Tanto più che la stessa ha chiesto, e ottenuto, il differimento del termine contrattuale proporzionato alla sospensione anticipata del servizio. Scegliere di aumentare le tariffe è un esercizio fin troppo semplice che non ci si aspetta da chi vuol praticare la “buona Politica”.
Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore al ramo Marina Salierno, che fa chiarezza tramite un post sulla pagina Facebook personale.
“Spiace constatare, ancora una volta, la propensione di qualcuno nel mistificare la realtà generando confusione nella collettività. È necessario rammentare che l’aumento previsto, pari ad € 1,39, inciderà lievemente sul bilancio delle famiglie, in quanto il suindicato importo non è totalmente a carico delle stesse, ma al contrario sarà ripartito tra queste ultime (la spesa a carico delle famiglie sarà calcolata sulla base delle dichiarazioni ISEE prodotte) e l’Ente comunale. Quindi alla luce delle nuove tariffe, se un nucleo familiare ha un Isee pari a 500 euro, pagherebbe per 21 pasti € 13,44 anziché € 10,50 (l’aumento è di € 0,14 a pasto!). L’agire amministrativo tiene conto, altresì, della particolare congiuntura economica in atto evitando di comportare inutili esborsi per le famiglie. C’è chi agisce e chi invece, senza documentarsi attacca, noi preferiamo agire per la nostra comunità.