Un incontro pubblico per illustrare alla cittadinanza le modifiche del progetto di rigenerazione di piazza Aldo Moro, così da garantire trasparenza e favorire la partecipazione attiva.
È quanto ha richiesto, nei giorni scorsi, il consigliere di opposizione Franco Natilla (I Riformisti – Fronte del Lavoro) che chiede chiarezza su un discusso progetto di restyling di cui si attende ancora la partenza. A ritardarla, le modifiche richieste dalla Soprintendenza, attualmente in fase di redazione all’interno di una variante progettuale.
«Tale variante, che integrerà le prescrizioni più recenti, sarà sottoposta al parere obbligatorio della stessa Soprintendenza e, successivamente, approvata dalla Giunta Comunale» spiega Natilla, rassicurando che la variante «sarà isoeconomica, ovvero non comporterà un aumento dei costi rispetto al progetto originario».
Ma il dubbio espresso dal consigliere di minoranza è un altro e riguarda una anticipazione già concessa del 20% sull’importo dei lavori «come prevede il codice degli appalti, a condizione, però, che ci sia stato inizio dei lavori. Quindi cantiere operativo».
Eppure, «in base a quanto riportato nella risposta dell’amministrazione comunale si prende atto che nessun inizio lavori né cantiere risulta aperto, circostanza che conferma l’assenza di attività edilizia in corso».
«Ribadisco il mio impegno a seguire con attenzione ogni fase di questo procedimento – conclude Natilla -, affinché sia assicurata piena informazione alla cittadinanza e il rispetto delle procedure previste».
Ad unirsi alla richiesta di un confronto pubblico è Sinistra Italiana, tramite il suo segretario cittadino Domenico Masciale: «Sarebbe il caso di convocare i due assessori responsabili del servizio e indire una commissione a porte aperte».
Il dubbio di Sinistra Italiana verte sulla possibilità di erogare una somma, sia pur parziale, senza che il processo autorizzativo sia completo, dal momento che il progetto di rifacimento della piazza non è ancora partito e c’è una variante da approvare: «Il codice degli appalti prevede di erogare con cantieri operativi completi di autorizzazioni, non a procedimento autorizzativo ancora in corso».
Il quesito che si pone il gruppo politico di sinistra è, dunque: «Quale è lo stato dei lavori, considerando che essendo un progetto finanziato con fondi Pnrr, i lavori dovrebbero concludersi entro fine 2026?».
Termine, quest’ultimo, da rispettare per tutte le opere finanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (tra cui anche il palazzetto dello sport), pena la revoca del finanziamento e, di conseguenza, l’insorgenza di un debito fuori bilancio per Palazzo Gentile.