Oltre
al bilancio consuntivo 2012, il Consiglio comunale di ieri ha approvato anche
la pronuncia della Corte dei conti (sezione Puglia) riguardante alcuni aspetti
specifici del consuntivo 2010.
Tutto
parte nel gennaio 2012, quando il collegio dei revisori dei conti del Comune
invia alla Corte regionale il rendiconto 2010, ma da via Matteotti non ci
vedono chiaro e chiedono chiarimenti all’ente. I chiarimenti arrivano, ma
dall’organo regionale continuano a manifestare perplessità, in particolare sul
consorzio “Conca Barese” e sui suoi debiti di bilancio. E sulle modalità di
riparo.
In
modo particolare, sotto la lente di ingrandimento finiscono i ripianamenti
dell’anno 2009, quando il consorzio certifica perdite per oltre 30.000.00 euro,
ed il Comune, che ne possiede il 7,50% del capitale, ne copre poco più di 2
mila. A cui vanno aggiunti gli oltre 12.000.00 del triennio 2006 – 2008.
Ebbene,
secondo la Corte (relatore Marco di Marco) l’”aiuto” comunale è da considerarsi
illegittimo perché «assolutamente straordinario», e quindi vietato dalle legge n° 122
del luglio di tre anni fa, che ha inserito nuove norme sulla stabilizzazione
finanziaria e sulla competitività economica.
La
norma in questione stabilisce il divieto, da parte delle amministrazioni, di «effettuare aumenti di capitale,
trasferimenti straordinari, aperture di credito a società partecipate non
quotate che abbiano registrato perdite per tre esercizi consecutivi».
Secondo
il collegio della Corte dei conti, l’”aiuto” comunale è a tutti gli effetti «un’opera di ricapitalizzazione fatta però
sul capitale sociale», e va a rovinare la continuità aziendale del
consorzio stesso.
Il
magistrato di Marco, inoltre, segnala che il Consiglio comunale bitontino ha
approvato il debito fuori bilancio relativo al soggetto dopo che la legge 122
era entrata in vigore.
Come
fare allora? La Corte dà il suo indirizzo: obbligo di quota annuale da parte
dei consorziati (oltre Bitonto, anche Giovinazzo, Molfetta, Ruvo, Terlizzi,
Bisceglie, Palo del Colle, più soggetti privati) per assicurare i principi di
trasparenza e programmazione.