Un tavolo senza relatori. Nessuna scaletta prestabilita, solo voglia di confrontarsi e porre le basi per ricompattare il centrosinistra. È questo d’altronde il vero obiettivo del Partito Democratico, promotore di #Insieme.
Il primo incontro della costituenda di centrosinistra si è tenuto ieri al Sancti Nicolai Convivium e ha visto la partecipazione di molti esponenti di partiti, forze politiche, movimenti e liste civiche cittadine.
Il confronto, aperto dal segretario del circolo bitontino del Pd, Michele Naglieri, ha faticato però a decollare.
A rompere il ghiaccio è stato Beppe Martucci, che a nome di Città Democratica, ha invitato tutti ad uscire «dalla paralisi di errori ricorrenti». Perché ora? «Perché ora ci sentiamo pronti a cimentarci su tematiche più ampie di quella amministrativa; perché è lontano per noi qualsiasi sospetto di voler strumentalizzare il Partito a fini elettorali; perché è necessario lanciare il messaggio politico di un passaggio dalla protesta alla proposta e dalla proposta all’azione di governo…; perché più grandi sono le associazioni politiche, più diffuse sono le responsabilità e quindi più politica diventa azione comune. Più comune diventa il bene che si persegue».
Necessario diventa impegnarsi «a convivere in un unico grande progetto pluralista, ma capace di superare le divisioni».
L’iniziativa del Partito Democratico trova il plauso anche di Dionigi Tafuto di Rifondazione Comunista, che ha ribadito il sostegno a Michele Abbaticchio e ha posto l’accento su alcuni problemi per cui occorrerà l’intervento della politica.
Pieno sostegno anche da Nicola Antuofermo. Per l’ex assessore al Bilancio dell’amministrazione Valla, a gravare sulla politica è l’astensionismo. Ma come riconquistare l’elettorato perduto in larga parte proprio dalla sinistra?
«Bisogna farsi carico delle problematiche del mondo della scuola, degli operai, degli artigiani, degli agricoltori che un tempo si sentivano da noi rappresentati – ha affermato Lillino Sannicandro di Insieme per la città -. Bisogna impegnarsi nelle politiche su Sanità e Welfare. Potrebbe essere utile elaborare programmi su questi temi».
D’altronde le elezioni politiche si preannunciano disastrose. «La politica del fare non deve preoccuparsi delle leggi elettorali, ma ci rendiamo conto che iniziamo a discutere sapendo che ci saranno fratture. Si prevede che la Puglia perderà seggi – ha ricordato l’ex candidato sindaco -. L’unica nostra possibilità è creare una grande coalizione».
Non è d’accordo però Raffaele Picciotti di Progetto Comune-Viviamo la città: «Non sono le operazioni aritmetiche ad evitare la sconfitta. Il 50% degli italiani non vota ed è inutile arrampicarsi sugli specchi per conquistare qualche “zero virgola”».
«Le costruzioni politiche non devono poggiare sull’onda di un pericolo alle porte. Non ho nessuna formula o parole chiave da suggerire. Il nostro augurio è che il dialogo possa poggiarsi su basi solide. E questo non potrà che avvenire all’indomani delle politiche» ha tuonato il professore, di fatto chiudendo le porte al PD.
Decisamente più vicini alla Pescara sono invece i socialisti, intenzionati a costruire insieme un percorso. Franco Matera non risparmia anche stoccate all’attuale maggioranza, «una coalizione civica di centro che guarda un po’ a destra e un po’ a sinistra», e al primo cittadino, che ad aprile si rifiutò di partecipare alle primarie indette dalla coalizione di centrosinistra.
Il Partito Socialista però non chiuderà le porte e si confronterà con tutti. «Non vogliamo affacciarci alla maggioranza, ma vogliamo essere attori del processo di unione e partecipare ad un tavola rotonda, senza spigoli».
Se il confronto piace a Domenico Incantalupo di Bitonto Solidale, che intravede nell’iniziativa «un segnale forte di unione», non convince i simpatizzanti dem.
È Romeo De Fazio a manifestare il proprio disagio. «Dovete parlarci del senso politico di ciò che è accaduto e cosa accadrà. La città è disgregata. In Consiglio siedono 25 consiglieri di 16 schieramenti diversi, molti dei quali si professano di sinistra. Ma a Bitonto il centrosinistra vero quasi non c’è» è la dura verità spiattellata dall’elettore.
«Ha vinto il centrosinistra. Ma quale centrosinistra?» continua l’uomo, che trova l’appoggio di Franco Scauro.
«Condivido in pieno le parole del compagno – ha infatti commentato il socialista -. A noi manca identità. Abbiamo attraversato una stagione fatta più dai personalismi, che ci ha visto discutere non di politica, ma di ciò che si poteva arraffare». Per questo il vero obiettivo sarà riuscire ad avere «una discussione seria e franca tra di noi».
E magari riuscire a riportare Bitonto in Parlamento, come si augura Nicola Castro, per rendere onore a tante importanti figure politiche della nostra città.
La conclusione è affidata a Michele Naglieri: «Dalla discussione sono venuti fuori tre concetti importanti: dialogo, costruire e progetto comune. Da qui bisogna ripartire anche nei prossimi incontri».