Votare il 4 marzo per il Movimento 5 stelle – è stato il mantra ieri mattina in via Francesco Perrese, la casa dei grillini bitontini – avrebbe i suoi numerosi vantaggi. Un programma (anzi un cronoprogramma, come è stato definito) che viene portato avanti da ben cinque anni in Parlamento, formato da 20 punti per la qualità della vita degli italiani, con in testa il Reddito di cittadinanza (“soltanto in Italia e in Grecia non esiste”, è stato sottolineato). Un gruppo di persone/attivisti che promette di fare quello che dice, ed è più credibile di altri. Un Movimento che non vuole lasciare nessuno indietro, e che desidera uno Stato in grado di garantire le basi a tutti, ma proprio tutti.
C’era Rosa D’Amato, europarlamentare. Gianmauro Dell’Olio, 49 anni, barese, professione commercialista, candidato al Senato nel Collegio uninominale. Vincenzo Garruti, 43enne, candidato sempre a Palazzo Madama ma nel Collegio plurinominale. E, soprattutto, Francesca Anna Ruggiero, il candidato bitontino dei 5 stelle sempre all’uninominale per Montecitorio.
Da anni attivista, convinta ambientalista e dalla parte dei consumatori.
E anche dalle idee chiare: “davvero assurdo vedere tutti coloro che hanno votato l’articolo 35 dello Sblocca Italia (quello che parla della realizzazione degli inceneritori, ndr) fare delle battaglie di civiltà. I candidati degli altri partiti dovrebbero vergognarsi prima di ricandidarsi, visto che è anche per colpa loro che è aumentato il gap tra cittadini onesti e disonesti. Il nostro programma è l’unico che presenta le coperture per ogni nostro punto. I voti fuori Bitonto? Siamo da anni una squadra di cittadini che si muove sul territorio”.
C’è spazio anche per Bitonto. “Insieme a Cataldo Ciminiello stiamo preparando una bozza di regolamento sulle Slot machine, che in città è assente nonostante lo richieda una precisa legge regionale”.
E ci sono anche i 25 milioni di euro che i parlamentari grillini hanno destinato al fondo per il microcredito, e che avrebbe aiutato – secondo i dati aggiornati a dicembre 2017 del ministero dello Sviluppo economico – ben 7mila imprese.
Dell’Olio, invece, concentrandosi sulle energie rinnovabili, è convinto che il programma non è affatto una serie di promesse elettorali. Garruti ha escluso accordi con altre forze politiche.