Da qualunque punto di vista la si guardi, ieri pomeriggio è stata scritta una pagina importante della storia politica della nostra città. Se sia positiva o negativa, saranno i fatti a raccontarlo, anche se è chiaro che più di qualche perplessità e dubbi ci sono.
In definitiva, allora, è accaduto qualcosa che, in realtà, già doveva succedere da tempo. O già essersi consumato. L’arrivo ufficiale di “Italia in Comune” in Consiglio comunale, e il susseguente cambio di geografia politica nella massima assise cittadina. Con le inevitabili e immancabili polemiche.
Irrompe il partito del sindaco. I magnifici sette. Il tutto accade dopo il minuto di silenzio dedicato a Nicola Rutigliano, il vigile urbano scomparso nei giorni scorsi.
Uno a uno escono allo scoperto (quasi) tutti. Il primo a farlo è stato Cataldo Ciminiello, ex candidato sindaco del Movimento 5 stelle. Che ha spiegato come “non è un banale passaggio da opposizione a maggioranza, ma assume la volontà decisa e ferrea di una comunità di voler costruire un nuovo percorso politico in Italia In Comune. Una nuova proposta partitica strutturata democraticamente che abbia l’intento di raccogliere le istanze di tutti i cittadini, sappia armonizzare le tante diversità politiche rinchiuse nei propri campanili e proporre luoghi di formazione politica aperti a tutti”.
A seguire è stato il turno di Michelangelo Rucci, esponente della prima ora di “Governare il futuro”. “La mia – ipse dixit – è una scelta in coerenza con i valori e la linea politica che da due anni ha contraddistinto il mio operato. Sposo un progetto politico che possa trainare i cittadini verso una visione meno settoriale della politica”.
Maria Grazia Gesualdo ha lasciato la lista “Tra la gente” per avere “un riferimento politico-nazionale che possa garantire crescita e dialogo nelle istituzioni”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Veronica Visotti, che abbraccia il partito dei sindaci mettendo da parte la lista “Direzione Bitonto”.
Pasquale Castellano, invece, è convinto che “Italia in Comune sia il soggetto politico che attua a livello nazionale l’esigenza di democrazia”.
L’ex collega di lista civica “Progetto comune-Viviamo la città” Giuseppe Maiorano sarà il capogruppo del neoentrato partito. E ha sottolineato che “ci proponiamo come forza aperta al cambiamento, chiamata a guidare la comunità con trasparenza, responsabilità e senso dello Stato”.
Ci sarebbe anche Elisabetta Pasqua Nuzzo. Ma la sua scelta è leggermente diversa, in linea comunque con lo statuto di “Italia in Comune”. Non lascia il movimento civico, “Bitonto solidale”, ma questi sarà una lista federata al partito guidato da Federico Pizzarotti.
Abbatantuono abbraccia il Partito democratico. A chiudere il cerchio ci ha pensato Emanuele Abbatantuono, che da ieri pomeriggio è un nuovo consigliere del Partito democratico. Ma era nell’aria da diverse settimane. “Questo partito, nonostante le tante contraddizioni, può ancora rappresentare quella forza popolare intorno alla quale raccogliere le tradizioni culturali e politiche progressiste del Paese”.
“Auguro buon lavoro al gruppo consiliare PD che oggi porta a conclusione la prima tappa del percorso di condivisione di obiettivi e contenuti politici avviato lo scorso settembre 2017”. L’accoglienza del capogruppo dei democratici, Antonella Vaccaro.
Le “catilinarie” di Carmela Rossiello. Dopo questa lezione approfondita di geografia politica, arrivano le considerazioni. E le polemiche. La più agguerrita è stata Carmela Rossiello (Forza Italia), che non le ha mandate per nulla a dire. In una sorta di catilinaria di ciceroniana memoria. “Si sta consumando un tradimento della democrazia in questo Comune al di là di ogni limite. Come osate parlate di alti valori con il vostro comportamento? Avete tradito le persone che vi hanno eletto. È una vergogna quello che è successo”.
Anche Francesco Scauro (Partito socialista), si è tolto qualche sassolino, invitando in particolar modo Ciminiello a dimettersi, e si è detto convinto che quello consumato è un passaggio peggiore di quello della vecchia politica. E la loro querelle è andata avanti per diversi minuti.
Cosa accadrà adesso? C’è una certezza. Il nuovo quadro del Consiglio comunale è sicuramente più semplice. Meno partiti. La maggioranza è bulgara e ha ben 20 esponenti, sindaco incluso. Italia in Comune, Sud al centro, Puglia in più, Bitonto solidale, Riformisti, cattolici e popolari, Partito democratico. L’opposizione si “difende” con cinque soldati. Forza Italia, Noi per la città, Partito socialista.
C’è anche una possibilità, tutt’altro che peregrina. Che l’esclusiva geografia politica sia tutt’altro che conclusa.
Ma anche un dubbio, non di poco conto. Siamo sicuri che a una semplificazione partitica vada di pari passo una semplificazione governativa?