“La legge che ha disposto la trasformazione in Spa
della Banca Popolare di Bari (assieme ad altre sette di tutta Italia) ha
ottenuto un unico effetto: la progressiva riduzione di fiducia deirisparmiatori azionisti che chiedono sempre più pressantemente di vendere le
proprie azioni il cui valore si è fortemente ridotto. Agli azionisti è stata
persino tolta la possibilità di vendere le proprie azioni innescando così un
precedente pericolosissimo per l’intera tenuta del sistema creditizio”. E’
quanto denuncia il capogruppo del M5s in Commissione Bilancio Francesco
Cariello in una interpellanza alla Camera sulla situazione della banca
pugliese.
“Molti dei clienti della banca – aggiunge – hanno
investito tutti i propri risparmi confidando nella solidità della stessa e
nelle garanzie costituzionali disposte in materia di tutela del risparmio. Ora
qualcuno dovrà spiegare perchè le azioni della Banca Popolare di Bari continuano
a perdere valore e se l’acquisto della Cassa di Risparmio di Orvieto, un
istituto in note difficoltà finanziarie, sia avvenuto in assenza di conflitti
di interesse e nel rispetto delle logiche di sana e prudente gestione tipiche
del sistema creditizio”.
“Inoltre – sottolinea – è necessario accertare che le
modalità di sottoscrizione e collocazione delle azioni nei confronti dei
risparmiatori sia avvenuta in assenza di conflitti di interesse ed in coerenza
coi profili di rischio di risparmiatori e soprattutto di famiglie e pensionati.
Tali accertamenti richiedono tempo mentre i termini previsti dalla normativa
per la conversione delle banche popolari in Spa, un’azione che potrebbe
amplificare gli effetti e determinare ulteriori pregiudizi a carico degli ignari
risparmiatori, è il 31 dicembre 2016″.
“Per questo – conclude il deputato – il M5s, come
misura immediata e temporanea, ha chiesto con questa interpellanza lo
spostamento del termine della conversione in Spa dal 31 dicembre 2016 al 31
dicembre 2017 e l’apertura di un tavolo tecnico tra il ministero dell’Economia
e delle Finanze, la Banca Popolare di Bari e le associazioni degli azionisti
per trovare risposte alle numerose proposte possibili”.