La richiesta è al tempo stesso forte e importante, perché da combattere ci sono la xylella, nemico da anni e per troppo tempo preso sotto gamba e arrivata nel barese, la gelata del 2018, che ha significato annus horribilis e non solo per la campagna olearia, e una crisi gravissima di tutto il settore agricolo. Innanzitutto, allora, “risorse e misure straordinarie per gli olivicoltori, per i frantoiani privati e in forma cooperativa, e ammortizzatori sociali per i lavoratori del settore, al fine di arginare la crisi occupazionale dilagante, con un milione di giornate lavorative perse”. Ma poi, soprattutto, “lo stop immediato alle scadenze di mutui, prestiti, finanziamenti e cambiali agrarie per le imprese agricole, ma anche un impegno preciso del comparto commerciale che deve da parte sua sostenere “solidalmente” questa crisi, sia nel presente che nel futuro”.
A pochi giorni dalla grande manifestazione di protesta dei cosiddetti “gilet arancioni” – in programma lunedì – c’è chi avanza qualche proposta concreta. Pasquale Castellano, consigliere comunale in forza a “Progetto comune-Viviamo la città”, ha presentato, il dì di san Silvestro, in prima persona al sindaco Michele Abbaticchio ma a tutto il Consiglio comunale cittadino, un Ordine del giorno depositato anche all’Associazione nazionale dei Comuni italiani – Anci – che ha per titolo “SOSTEGNO ISTITUZIONALE DELL’ANCI PUGLIA AL COMPARTO OLIVICOLO PUGLIESE E ATTIVAZIONE MISURE DI SOSTEGNO COLTURALE E REDDITUALE ALLE IMPRESE”.
“Il comparto olivicolo regionale – si legge nel documento – vive la sua crisi peggiore a memoria d’uomo: una fatale e nefasta congiuntura tra xylella fastidiosa e gelata di fine febbraio 2018, hanno nei fatti piegato l’olivicoltura pugliese, comparto tra i più importanti dell’agricoltura della Puglia. L’avanzamento inesorabile e colpevolmente incontrastato del batterio della XYLELLA FASTIDIOSA, che dal Salento si sta propagando velocemente verso il Nord della Puglia e le gelate dello scorso febbraio hanno, in questa annata agraria, quasi azzerato la produzione delle olive: nel Nord Barese, nella BAT e nel Sud Foggiano si registra perdita di prodotto anche del 90 per cento rispetto alle annate precedenti, mentre nei territori colpiti dalla Xylella la produzione è oramai inesistente sia per il presente, che per il futuro. Nel Nord Barese, nella BAT e nel sud foggiano, come è noto, la gelata dello scorso febbraio ha provocato danni ingentissimi tanto che la raccolta delle olive si è conclusa in pochi giorni, e alcune aziende non hanno neppure iniziato a lavorare per la carenza del prodotto: in questo territorio, che a regime produce ben oltre il 35 per cento dell’extravergine italiano, il danno è stato accertato su 90mila ettari di superficie olivetata con danni al comparto stimati per oltre 600 milioni di euro, con perdita di oltre un milione di giornate lavorative. A subirne le conseguenze, quindi, non sono solo gli olivicoltori, ma anche frantoi e oleifici cooperativi, nonché gli operai a tempo determinato e i dipendenti, ma anche i fornitori di beni e servizi per la lavorazione delle olive, trasportatori, officine di riparazione mezzi agricoli”.
Ben chiare, allora, le richieste: “Urgono per entrambe le “calamità”, pertanto, risorse e misure straordinarie per gli olivicoltori, per i frantoiani privati e in forma cooperativa e bisogna prevedere ammortizzatori sociali per i lavoratori del settore, al fine di arginare la crisi occupazionale dilagante, con un milione di giornate lavorative perse, è necessario trovare soluzioni compensative per l’intero indotto che gravita attorno alla produzione e lavorazione delle olive pugliesi di straordinaria qualità, il cui olio extravergine è noto in tutto il mondo, tanto da essere stato promosso ultimamente dalla FDA statunitense, da alimento a medicinale. Si chiede lo stop immediato alle scadenze di mutui, prestiti, finanziamenti e cambiali agrarie per le imprese agricole, ma anche un impegno preciso del comparto commerciale che deve da parte sua sostenere “solidalmente” questa crisi, sia nel presente che nel futuro, con particolare riferimento alla Grande distribuzione organizzata, che dovrà prevedere una apertura PRIVILEGIATA all’extravergine prodotto in Puglia dalle realtà locali (filiera corta), preferendolo all’olio “comunitario” lavorato da grandi produttori nazionali”.
Secondo l’Ordine del giorno, inoltre, “al pari delle altre Regioni italiane che hanno subito calamità atmosferiche che hanno distrutto produzioni agricole e boschive, anche la Puglia deve ottenere dal ministero delle Politiche agricole la dichiarazione dello stato di calamità naturale, pertanto è necessario che questo ordine del giorno sia condiviso da tutti i Comuni pugliesi, dalle altre istituzioni politiche regionali e locali, dai parlamentari pugliesi e sostenuta dalle organizzazioni agricole, dalle associazioni dei settori della trasformazione, della cooperazione, del comparto commerciale e turistico, ma più in generale da tutti i pugliesi che vedono in questa straordinaria pianta il simbolo della propria terra, dal Nord al Sud della Puglia senza soluzione di continuità. È l’ora quindi in cui, in questo momento di gravissima crisi, tutti gli attori istituzionali diano il loro sostegno, pretendendo l’attenzione del Governo, delle Camere, della Regione Puglia affinché si mettano in campo tutte le azioni e le iniziative legislative per ottenere la declaratoria al reperimento di risorse finanziarie e altre misure straordinarie affinché il comparto olivicolo, possa tornare immediatamente alla normalità e alla sua capacità produttiva”.
“A livello locale – ha scritto invece su Facebook – mi sono confrontato sia con il presidente della commissione preposta, Giuseppe Maiorano, sia con il sindaco che l’assessore Rosa Calò condividendo la necessità di supportare il loro lavoro sino ad ora svolto con una presa di posizione dell’intero consiglio comunale ed eventualmente con la costituzione di una task force che si impegni anche in tavoli sovracomunali. Per questo ringrazio il consigliere comunale di Barletta Carmine Doronzo per la segnalazione dell’ordine del giorno. Personalmente ritengo che su un tema così importante e legato alle nostre stesse origini sia il momento di essere compatti e decisi senza demagogie e campanilismi territoriali”.