Dopo
il disco verde al Piano triennale delle opere pubbliche, l’assise
aveva da affrontare il provvedimento più importante iscritto
all’ordine del giorno: il bilancio di previsione 2015, diventato
ancora più bollente dopo la diffida del prefetto di metà agosto.
Prima,
però, non sono mancati gli argomenti “fuori agenda”.
«Come
comunica il Comune?» Il
capogruppo del Partito democratico, Francesco Paolo Ricci, lancia una
provocazione che purtroppo cade nel vuoto. «Qual
è – si
domanda – l’organo
di comunicazione ufficiale del Comune? L’albo pretorio o la pagina
Facebook del sindaco o degli assessori?». O
– aggiungiamo noi, come dovrebbe essere – l’Ufficio comunicazione diretto da Francesco
Matera?
Un
po’ di imbarazzo in aula, ma nessuno è in grado di dare una risposta
a un problema che proprio da nulla non è.
Il
caso “Fioriello”. L’assessore Giuseppe Fioriello, poi, è tornato sulle polemiche che lo hanno
riguardato (pubblicità di un corso di formazione della “sua”
azienda presente sulla sua pagina Facebook). Ha cercato di difendersi
e respingere al mittente le accuse.
Dal
Pd, però, lo hanno incalzato. Se Ricci ha chiesto di scegliere da
quale parte stare (se fare l’assessore o altro, anche perché ci
sarebbe una Carta di Pisa in ballo), Franco Natilla ne ha chiesto –
seppur non direttamente – le dimissioni. «Deve
farsi un esame di coscienza. E se non lo fa lui, lo faccia il
sindaco, anche perché vicepresidente nazionale di Avviso pubblico».
Il
bilancio, Daucelli: “Siamo in difficoltà”. L’assessore
al ramo, Michele Daucelli, in realtà non ha raccontato niente di
nuovo. Lo Stato continua a tagliare (il Comune ha perso 12 milioni di
euro in 4 anni), e dai Comuni devono adeguarsi. Anche aumentando le
tasse.
«E’
inutile dire che da quattro anni siamo in difficoltà. Da Roma
continuano ad arrivare sempre meno finanziamenti (tra
fondo di solidarietà, garanzia contenzioso, Iva e quant’altro) e
noi abbiamo difficoltà a rispettare il patto di stabilità, ma
forarlo significa danni non da poco per l’intera struttura».
È
vero che si è alzato tutto – da Tasi a Tari e anche l’Irpef -, «ma
per la Tassa sui servizi indivisibili abbiamo tutelato gli inquilini
ed è una delle più basse della Regione, per l’Irpef abbiamo
salvaguardato le fasce più deboli e le abbiamo alzate dopo tanti
anni».
Per
converso, la spesa per il personale è scesa (deve per forza, lo
chiede l’Unione europea e il Governo) «e
il nostro mantra è che ognuno paga in base alla sua capacità
reddituale».
L’opposizione
è di un’altra opinione. Lo ha fatto capire subito con Franco
Natilla, che ha incalzato su alcune questioni. Tra il 2012 e il 2014,
quanto il Comune pensava di incassare e quanto effettivamente ha
ricevuto, e cosa sta facendo per quelli che non pagano; problema dei
fitti passivi (ancora polemiche sui locali a costo gratuito dati al
Gal e alla guardia di finanza) e della dismissione degli immobili
pubblici; spese eccessive del settore Cultura («l’anno
scorso sono stati effettuati mandati di pagamento per oltre 350mila
euro») e su come
l’assessore Rino Mangini gestisce e concepisce gli eventi.
Lumi,
poi, su che fine abbia fatto l’Aro e la Newco («dovrebbe
partire a dicembre», assicura
Daucelli), e su cosa si voglia fare sul tribunale. «Perché– chiede il piddino – non adibire quei locali
per il Commissariato di pubblica sicurezza?».
La
richiesta sarà portata all’attenzione del viceministro all’Interno
Filippo Bubbico.
C’è
stato anche l’affondo: «A
cosa serve approvare un bilancio a settembre? Avete basato la vostra
campagna elettorale sul partecipiAMO, ma avete preso per il naso i
cittadini».
Polemiche sono
giunte anche da Francesco Ricci (Pd)
che ha chiesto come sia stato possibile aumentare così tanto le tasse: «Non potevamo fare un sacrificio in questo
2015? E poi mi chiedo: dove sono gli arredi scolastici a bilancio se le scuole
non li hanno mai avuti, perché non si sono meglio distribuite le risorse del
Piano Sociale di Zona per le scuole materne; – e ancora – sapete quanto risparmio avrebbe portato una informatizzazione
seria sulle spese postali?».
«Pur
apprezzandoti per tanti versi, devo ammettere che il bilancio non è tua materia
– taglia corto l’assessore Daucelli -: quest’anno
dobbiamo far fronte ad uno smaltimento che si porta fino a Massafra, perché le
discariche scarseggiano, e già per questo saremmo potenzialmente in un debito
fuori bilancio».
Propositivo
il commento di Giuseppe Maioranoche, da ferrato in materia artistica, ha proposto all’assessore al ramo di
istituire un albo artistico in cui gli artisti in tounèe possano “ordinare” il
teatro “Traetta” e questi soldi finiscano nelle casse comunali: «Sul portale MiBac (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, ndr) – ha aggiunto – ci sono fondi per i Festival di qualsiasi
genere e creare una realtà locale che intercetti fondi per agevolazioni statali
sarebbe fare della cultura non più un costo in bilancio, ma una risorsa».
E poi aggiunge: «Il gestore della piscina dovrebbe investire delle quote che non
risultano: come mai le voci sono pari a
zero?».
«Nessun taglio alla spesa pubblica, anzi, aumentano le imposte», è questo l’esordio di Domenico Damascelli. «TassiAMO è il vostro motto? Siamo a + 55,41
% di Tasi, + 101% di Irpef, è aumentata anche la Tari e l’Imu sui terreni
agricoli, che nonostante l’abbia stabilita Renzi, il Comune poteva decidere di
tassare diversamente. Insomma siamo a 4 ml euro di tasse in più, un aumento da
0 a 6 mila euro nelle pari opportunità, aumenti per la formazione del personale,
spese aumentate del 61%: vogliamo una gestione armonica della città, per
poterle dare un indirizzo serio al di là degli interventi pomposi che venite a
fare in consiglio».
«Avete incapacità di razionalizzare le
spese per abbonamenti di telefonia, per esempio – accusa Francesco Toscano -: l’aumento delle tasse non è la strada giusta
per far quadrare i conti».
“Non c’è stato aumento”, continua a sottolineare Michele Daucelli supportato anche da Nadia Palmieri che spiega come «alcuni capitoli di spesa risultano aumentati solo a seguito di alcuni
residui».
Discussione
aspra al momento dell’approvazione degli emendamenti: «Tutte le mie proposte sono state ritirate – commenta Ricci – e queste
scelte non sono avvenute per volontà politica ma tecnica, siamo alle solite.
Quali competenze hanno gli uffici di prendere decisioni politiche? Non finirà
qui, parlerò con i dovuti uffici in altra sede».
Alla fine tra
polemiche e bagarre il bilancio passa con 13 voti a favore e 4 contrari
(Toscano, Rossiello, Maiorano e Ricci).