Ieri mattina – dopo
il nulla di fatto della prima convocazione di mercoledì – è tornato a riunirsi
il Consiglio comunale, che in avvio di lavori ha voluto rendere omaggio alle
vittime della strage ferroviaria del 12 luglio scorso, tra Andria e Corato, con
un minuto di silenzio.
Pochi ma significativi i temi al centro dell’attenzione dell’assise comunale, nella prima parte della
seduta: la possibile chiusura dello sportello dell’Agenzia delle Entrate in via Dossetti, sollecitata da una interrogazione
di Franco Mundo (PSI) – che segue quella avanzata alcuni
mesi fa da Franco Natilla (PD) –, e l’approvazione del piano finanziario e
delle tariffe della TARI, l’imposta
comunale sui rifiuti.
La
minaccia della chiusura dell’Agenzia delle Entrate. «Si sono protratte a lungo delle
inadempienze, pare che l’Agenzia abbia comunicato al Comune di Bitonto l’intenzione,
qualora il Comune stesso non renda funzionali ambienti e strutture, di non
riaprire lo sportello il 1 settembre dopo la chiusura estiva di luglio ed
agosto», interroga il consigliere Mundo,
che chiede conferma se l’Agenzia delle Entrate abbia davvero messo in mora il Comune
per queste inadempienze, in quali tempi e quali sono le iniziative messe in atto
per scongiurare chiusura e a quanto ammonta l’impegno di spesa necessario.
L’assessore al
Bilancio Michele Daucelli ha evidenziato,
dal suo canto, che finora nessuna nota di sollecito o richiesta di chiusura è
arrivata da parte dell’ente, che è un ufficio distaccato, e non periferico. «Sei mesi fa col sindaco ci siamo recati
presso la direzione regionale ed il direttore scongiurò con franchezza problemi
di chiusura – aggiunge Daucelli –.
Alla riapertura forniremo una ADSL di nuova generazione, dopo aver provveduto a
strutture nuove. Questa Amministrazione ha l’interesse affinché l’ufficio
rimanga fino a quando non arriverà una decisione del Ministero e se dovesse
esserci una indicazione di chiusura andremo a protestare a Roma».
Sulla questione
intervengono anche Francesco Paolo Ricci(PD) e Domenico Damascelli (FI).«Per evitare che accada la stessa cosa di
altri uffici, comunque bisogna mantenere alta l’allerta per mantenere in vita questo
servizio, che è utile non solo per Bitonto ma per tutti i comuni limitrofi,
facendo capire anche alla Città Metropolitana la logica del decentramento»,
analizza Ricci. Impegno ed attenzione richiesti a gran voce anche dal capogruppo forzista.
Tassa
sui rifiuti del 2016: l’approvazione del piano finanziario e delle tariffe. Più
accesa la discussione sull’approvazione prima del piano finanziario e poi,
conseguentemente, delle tariffe della TARI, l’imposta comunale sui rifiuti.
«Bisogna
coprire il costo del servizio con le entrate, definendo la tariffa a seconda
dei costi sostenuti da parte dell’ASV», spiega Daucelli nella
sua relazione.
Dure le
osservazioni che si levano dai banchi della minoranza e non solo.
Ricci attacca l’Amministrazione
di una totale assenza di qualsiasi forma di programmazione e pianificazione e
di dialogo, concertazione e comunicazione con l’ASV, prendendo di mira in
particolare l’assessore all’ambiente Domenico Incantalupo, mentre Damascelli si
sofferma sulle condizioni igieniche della città: «leggendo gli indici del piano ed i costi che la città sopporta per
spazzamento, raccolta e smaltimento dei rifiuti, sembra ci sia un’ottima
qualità della vita, ma in realtà la città è più sporca che mai, ci sono blatte,
ratti, rifiuti, degrado in ogni angolo della città. Perché la città è sporca? Ci
sono piazzette considerate private, dove pur essendo luoghi comunali, gli
operatori ecologici non andavano. I numeri del piano finanziario devono avere un’aderenza
col servizio di spazzamento e con la qualità della vita».
Sull’istituzione
della SANB (Servizi ambientali del Nord barese), la futura azienda di gestione
dei rifiuti nell’ambito dell’ARO, si sofferma Christian Farella (Indipendente),
alla luce delle sollecitazioni mentre sulle
problematiche dei rifiuti abbandonati per strada nelle frazioni e sulla
situazione della disinfestazione si è soffermata, invece, Carmela Rossiello (FI),
che sottolinea al contempo che «certi
spettacoli indecorosi dipendono anche molto da come noi cittadini viviamo il
territorio e lo rispettiamo». Punto di vista, quest’ultimo, che trova d’accordoPino Maiorano (Lista Paolo Intini): «Deve
cambiare la mentalità dei cittadini ma è innegabile che la sporcizia sia
imperante in ogni dove. Servono nuove strategie politiche, manca un serio
controllo. Rilancio l’idea delle isole ecologiche. A quanto ammonta l’evasione
fiscale in materia di TARI delle case e delle attività produttive, per pensare
ad iniziative politiche più mirate?».
Critico anche Francesco Toscano (UDC), secondo cui la «tassa
non aiuterà i cittadini con basso reddito e non modulata affinché i rifiuti
diventino una risorsa».
Prova a dare
spiegazioni l’assessore Incantalupo.
«Santorsola
ha ragione, a breve lo incontrerò, ma allo stesso tempo ha sottolineato la bontà
del progetto dell’ARO, infatti nonostante i ritardi ha contribuito ad andare
avanti e non a commissariare – spiega l’assessore –. Se la SANB oggi ha ancora una prospettiva è
perché il Comune di Bitonto ha mantenuto una sua coerenza. Entro settembre
verranno ultimati i rilevi tecnici sui quali stanno lavorando ASL e ASV».
Sulla questione
rifiuti, Incantalupo si difende, chiedendo di segnalare i problemi prima di
tutto agli uffici e all’ASV e non sui social, e ricordando l’iniziativa di
anticipare la raccolta dei rifiuti delle attività commerciali nel centro
storico.
«Grazie
alle economie messe in atto con l’ASV dal 2014, si stanno portando avanti
iniziative a favore della cittadinanza, c’è attenzione, c’è controllo –
conclude Incantalupo –. Da settembre
faremo incontri quartiere per quartiere per sensibilizzare i cittadini a
contrastare fenomeni deprecabili».
Difende l’Amministrazione Giovanni Ciccarone (Progetto Comune): «Ci sono da pagare 568 mila euro in più. Se non ci fossero stati
avremmo avuto passaggio invariato. Aumento deriva sia da un aumento del
conferimento della differenziata, segno di un processo virtuoso , ma in seguito
ci sarà il risparmio, sia da una politica regionale sui rifiuti che non ha una
visione strategica, non c’è certezza su dove conferire rifiuti. Ciò che invece
ci rende parzialmente responsabili è la gestione del personale, non riusciamo a
potenziare l’ufficio tributi, non riusciamo ad accelerare processi di recupero
dei così da debiti e di denaro contante, così da evitare l’aumento della
tassazione. È necessario anche penalizzare gli sporcaccioni e chi non fa la
raccolta differenziata».
Più critico Mundo,
in una lunga relazione, conclusa con l’annuncio del voto di astensione del suo
gruppo consiliare: il consigliere socialista chiede dati precisi sui costi di
smaltimento delle diverse tipologie di rifiuti e sollecita a difendere i
cittadini che pagano e differenziano con iniziative atte a sanzionare chi
invece non rispetta le regole e l’ambiente.
A chiudere il
dibattito prima del voto, il sindaco Michele
Abbaticchio. «La Regione ha ricevuto
una proposta dalla Città metropolitana di soluzione che non va a creare nuove
discariche ma soluzioni tecnologiche nuove. A settembre provvederemo a riorganizzare l’ufficio tributi per il
recupero debiti, potenziando la struttura. Politicamente parlando, critico la
scelta del PSI: quando si ha un assessore in Giunta, chiedo che venga rispettato
il provvedimento dell’Amministrazione. Amministrare non è facile, ho sostenuto la
raccolta porta a porta, ci sono tante problematiche da affrontare, il
territorio è vasto ma le forze dell’ordine e quelle economiche non sono
paritarie».
Il piano
finanziario della TARI viene approvato con undici voti favorevoli della
maggioranza, quattro contrari della minoranza e due astenuti (il presidente De
Palma e Mundo).
Non cambiano i
termini della discussione anche con l’approvazione delle tariffe.
Se per Vito Modugno (SEL) «i dati sono uguali alle
tariffe determinate la prima volta», Mundo si chiede se «il consiglio comunale abbia diritto o no di
conoscere il bilancio dell’ASV, approvato in presenza anche del sindaco e dell’assessore».
Secondo Damascelli, invece, «questa
amministrazione si è distinta negativamente in termini di pressione fiscale. Avremmo
preferito un provvedimento che prevedesse una maggior scontistica per la fascia
di popolazione più debole. Ogni anno, all’aumento delle tasse non è conseguito
un miglioramento ma un peggioramento».
Anche il
provvedimento sulle tariffe viene approvato con i dieci voti favorevoli della
maggioranza, quattro contrari della minoranza e due astenuti (il presidente De
Palma e Mundo).