È iniziato nel
ricordo di Franceschino Amendolagine,
storico fondatore e direttore del “da BITONTO” ed ex geometra del Comune, il
Consiglio comunale, riaggiornatosi a ieri pomeriggio dopo la sospensione dei
lavori avvenuta nella giornata di mercoledì. Ma non solo, perché nei pensieri
dell’assise comunale sono rientrati anche Donald
Deromemaj, il sedicenne che ha perso la vita nel grave incidente avvenuto mercoledì
sera nei pressi del passaggio a livello di via Santo Spirito, e le vittime dell’attentato di Ankara, in
Turchia. Per questo, l’intera assise si è raccolta in un minuto di
raccoglimento richiesto dal vicepresidente del Consiglio comunale, Francesco Paolo Cuoccio.
«Vorrei
ricordare Amendolagine come un giornalista che non ha mai avuto giudizi politici
di simpatia ad alcun sindaco, sempre al di sopra delle parti delle fazioni
politiche, e per le sue numerose battaglie per il bene della città –
ha commentato il sindaco Michele
Abbaticchio –. È una persona che ha
lasciato il segno anche come geometra del Comune, con decisioni forti come al Chiostro
di San Domenico, che non esitò a proporre come intervento urgente, provando
così a salvare un bene culturale. Sentivo di dedicare all’amico Franco questo ultimo saluto nella sala
istituzionale che ha amato e odiato allo stesso tempo. Era accompagnato sempre
dall’amore verso il territorio e la gente di questa città».
Riflessioni
commosse da parte anche dei consiglieri Farella
(Gruppo Misto), Rossiello (Forza
Italia) e Toscano (UDC), mentre
Maiorano (Lista Paolo Intini) avanza la proposta di «un premio giornalistico, una borsa di studio per i ragazzi delle
scuole di secondo grado, in collaborazione magari con l’Ordine del Giornalismo,
presieduto dal bitontino Valentino Losito, e dall’Ufficio Comunicazione del Comune».
L’impegno invece
per tante battaglie – come il completamento della Poligonale di Bitonto, il
riconoscimento dell’identità della nostra comunità e l’introduzione, mai avvenuta,
nel Comune di Bitonto della prima figura del difensore civico – nel ricordo di Ricci (PD).
Si passa alla
discussione, che parte con l’analisi, come spiegato dall’assessore
all’Ambiente, Domenico Incantalupo,
di un atto di indirizzo circa la petizione popolare tesa a richiedere alla
Regione Puglia di dare attuazione a norme semplificate per ridurre
drasticamente i costi di smaltimento di piccole strutture contenenti amianto.
«Servono
azioni concrete per difendere la salute dei cittadini. I proprietari degli
immobili devono comunicare all’ASL la presenza di amianto. Serve un censimento
delle presenze di amianto», riferisce Toscano, mentre Farellasi interroga se sono previsti corsi di formazione per affrontare questo
problema da parte delle aziende municipalizzate, visto che sono anch’esse interessate.
Un ampio quadro
della situazione lo fornisce Mundo (PSI),
sempre vicino a temi di natura ambientale, e protagonista nei mesi scorsi, con
alcune associazioni ambientalistiche e non, della raccolta di rifiuti e di
pneumatici nelle campagne bitontine, consentendo così di evitare l’aumento
dell’ecotassa.
«A
fine giugno 2014 ho redatto un report sulla mappatura dei rifiuti e dell’amianto
nel nostro territorio – ha spiegato il capogruppo socialista
–. La situazione dell’amianto è
allarmante, non dobbiamo pensare che derivi solo dall’edilizia, è diffuso ormai
in quasi tutti i settori. Crea problemi molto gravi sulla salute, è un
materiale pericoloso, da trattare con il dovuto rispetto. Se la struttura viene
frantumata inquina in maniera invereconda».
«I
costi di smaltimento sono elevati, si gonfiano. Smaltire anche le piccole
quantità diventa un peso economico notevole. Per questo si verifica il brutto malvezzo
di abbandonarlo nelle campagne, in periferia, persino in città. La bonifica
comporta la moltiplicazione dei costi», continua Mundo, che poi
arriva ad individuare alcune soluzioni, come l’idea di invitare l’ASV ad
attrezzarsi per acquisire le autorizzazioni necessarie per gestire il problema;
accumulare l’amianto in determinate aree ed isole ecologiche per ridurre i
costi di prelievo, smaltimento e bonifica, e che potrebbero essere individuate
ad esempio nella zona 167, nella zona artigianale, nell’area del depuratore di
Mariotto, e curate dalle associazioni ambientalistiche.
«Il
Comune deve fare il monitoraggio su tutti gli immobili comunali per verificare
se presentano amianto e su come va smaltito», sollecita Ricci, affiancato pure da Damascelli (FI), che individua un immobile con tracce di amianto in pieno
centro: «C’è amianto deteriorato, che va
rimosso immediatamente, in un immobile comunale, in corso Vittorio Emanuele
angolo Piazza Moro. È una bomba ecologica nel cuore della città. Lì ci sono
uffici pubblici. Serve pertanto la ricognizione ed il censimento di tutti gli
immobili comunali».
«Quanto
alle periferie – aggiunge il capogruppo forzista – purtroppo gli agricoltori ed i proprietari
terrieri sono spesso danneggiati e vittime di questi illeciti di scarichi
abusivi. Sono costretti a sopportare provvedimenti di natura penale e costi per
la rimozione. Bisognerebbe attuare un nucleo di pulizia ambientale e aumentare
la sinergia tra forze dell’ordine». Poi l’invito all’Amministrazione a
sfruttare il suo ruolo di consigliere regionale per portare in Consiglio a Bari
il problema.
L’atto di indirizzo
sostanzialmente mette d’accordo tutti e viene approvato senza problemi all’unanimità.
Prima di proseguire
però con i lavori, una piccola parentesi circa le dichiarazioni dell’assessore
al Bilancio, Michele Daucelli, apparse
sul nostro quotidiano telematico nella giornata di ieri in merito alla
possibile chiusura dell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate a Bitonto. Ricci, in particolare, sottolinea la
non veridicità dell’affermazione del titolare al bilancio riguardo «una disinformazione del PD», in quanto
proprio in aula, alcune settimane fa, fu posta attenzione dai democratici sul
pericolo di chiusura dell’ufficio, anche alla luce di un’assenza del Comune ad
un incontro con l’Agenzia delle Entrate.
«L’Agenzia
delle Entrate vuole chiudere gli uffici periferici facendo una scelta di
razionalizzazione – chiarisce Daucelli –. La mancata partecipazione all’incontro riguardava il rinnovo della
convinzione per l’accertamento dell’evasione e non per lo sportello. Non
partecipare a quella riunione non c’entra con la decisione, di natura sovracomunale,
di chiudere gli uffici periferici. Noi metteremo lo sportello telematico
rispetto allo sportello fisico».