L’augurio di pronta guarigione ma anche la
richiesta di rendere note informazioni sulle cause del ritrovamento di un
localizzatore gps a bordo della sua autovettura.
Il consigliere comunale del Partito Democratico, Franco Natilla, torna all’attacco, e
con una nota chiede chiarezza al sindaco Michele
Abbaticchio.
«Il Sindaco Abbaticchio
renda di dominio pubblico dati sensibili sulle proprie precarie condizioni di
salute psicofisica, che meriterebbero tuttavia di restare protetti dal diritto
alla riservatezza dell’interessato, al quale auguro una pronta guarigione,
perché Bitonto ha bisogno del suo incondizionato impegno quotidiano al servizio
delle tante esigenze cittadine», principia Natilla, riferendosi ai recenti problemi di
salute che hanno riguardato il primo cittadino. Ma presto, si entra nel merito
delle richieste di chiarimenti sul “caso
gps”.
«Si diffondono, allo stesso
tempo, notizie di offensive “antimafia” dell’Amministrazione comunale contro
una criminalità organizzata che viene assimilata esageratamente quasi ad una
“Cosa Nostra” locale, mentre continua invece il silenzio del nostro primo
cittadino sul famigerato “caso Gps”, che pure tanto clamore ha suscitato, con
le infamanti insinuazioni di una presunta mafiosità della Città, sparate in
prima pagina sul più diffuso quotidiano pugliese. Nel constatare infatti che la
pista criminale si è presto raffreddata quale matrice dell’episodio, attendiamo
ancora che Abbaticchio per primo provveda attivamente a rassicurarci tutti,
escludendo dall’episodio l’ombra della malavita e cessando di accreditare come
tinta di nero una vicenda di ben altra natura. Faccia chiarezza, una volta per
tutte, perché la Città è preoccupata nel vederlo bersaglio di attenzioni
“oscure”. Ci dica, finalmente, se dietro il tallonamento si nascondono aspetti
riconducibili ad attività lavorative pregresse – chissà quali, poi? – o ci
confessi se non si debba dare adito a questioni di cronaca rosa, certo
privatissime ma indubbiamente molto rassicuranti per la comunità bitontina. Una
buona notizia metterebbe fine alle apprensioni dei cittadini e riscatterebbe
l’onorabilità dell’intera comunità bitontina, messa in cattiva luce dalle
accuse ingiustificate di mafiosità».
«Giorni fa – aggiunge –, rispondendo a un post sulla pagina
facebook nel quale, un cittadino in buona fede, ricordava un evento ai suoi
danni in realtà solo leggendario – l’incendio di un’autovettura di proprietà –
il Sindaco non ha ritenuto di smentire questo “attentato” che come sappiamo non
ha mai subìto. Cos’è questo, se non continuare a strumentalizzare ogni
occasione, pur di assurgere a paladino e vittima di una strenua battaglia per
la legalità? Ad Abbaticchio ricordiamo che sul ritrovamento del tracciatore Gps
dovrebbe chiedere scusa alla Città, in nome della verità dei fatti e a
beneficio del buon senso e della trasparenza».
«Dopo tanto clamore per
nulla, dopo che il suo primo pensiero è stato informare la stampa prima ancora
delle autorità – conclude Natilla –, avrebbe
il dovere morale di restituire dignità e credibilità all’intera Città,
acquistando uno spazio in prima pagina sul quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno”,
per chiarire con la stessa evidenza “tipografica” che le allusioni alla
malavita bitontina sono assolutamente fuori luogo. E, possibilmente, per
puntualizzare quali comportamenti non certo ufficiali dovesse effettivamente
controllare quello strumento da detective privato».
Immediata però la replica del primo cittadino
che, ai colleghi di Bitontolive, ha ricordato come nella seduta del Consiglio comunale del 17 marzo
scorso (ove il consigliere Natilla non vi partecipò, ndr) intervenne, durante
le dichiarazioni di solidarietà da parte di alcuni consiglieri comunali – in particolare
Christian Farella e Francesco Toscano – per chiedere loro di non enfatizzare la
questione del Gps, ritrovato
su un’auto di sua proprietà ma inutilizzata da tempo, in quanto «si sarebbe potuto trattare di una
questione lavorativa privata e precedente, non accostabile alla malavita».