“Penso a
chi, in questi ultimi mesi, affermava che se avessimo dato la fiducia al
governo di Bersani avremmo potuto eliminare definitivamente dalla scena
politica il suo avversario Berlusconi. Oggi i fatti ci danno ragione:Berlusconi non è più senatore e Bersani non è più segretario. La democrazia
diretta si concretizza quando la volontà del popolo produce i suoi effetti in
ogni passaggio della vita politica. Oggi il M5S ha dimostrato che il Parlamento
(quale espressione della volontà popolare) è sovrano e che si può intervenire
sulle sorti del ns paese con le sole azioni del Parlamento”.
Così il deputato bitontino del M5S, Francesco Cariello, ha salutato il voto sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi.
Al Movimento 5 Stelle si era rivolto, in particolare, in maniera del tutto inutile, il leader del centrodestra per chiedere di non arrivare al voto di ieri.
La
tensione a Palazzo Madama ha registrato picchi altissimi proprio quando è
intervenuta la senatrice grillina Paola Taverna che ha parlato, riferendosi a
Berlusconi, di “un percorso umano e politico costellato di contatti
e rapporti mai veramente chiariti con la Mafia, passando per società occulte, P2,
corruzione in atti giudiziari, corruzione semplice, concussione, falsa
testimonianza, finanziamento illecito, falso in bilancio, frode fiscale,
corruzione di senatori, induzione alla prostituzione, sfruttamento della
prostituzione e prostituzione minorile. Insomma un delinquente abituale,
recidivo e dedito al crimine, anche organizzato, visti i suoi sodali. Ideatore,
organizzatore e «utilizzatore finale» dei reati da lui commessi”.