Da Michele Giammarelli e Nicola Vacca del movimento “Bitonto in Testa” riceviamo e pubblichiamo.
“Egregio direttore,
oggi la disturbiamo, volentieri, per mettere in evidenza una discriminante, che si manifesta regolarmente ogni 5 anni, allorquando si torna a votare per il rinnovo del Consiglio Regionale Pugliese (2025).
Parliamo, naturalmente, di una legge elettorale che esclude dalla ripartizione degli eletti tutte quelle forze politiche (civiche comprese), che non superano la soglia di sbarramento del 4% (al netto del quorum da attribuire ai candidati governatori perdenti).
Una premessa doverosa, se si pensa, per un attimo, ai risultati del 2020 dove su 15 liste (es. centro sinistra), soltanto 3 liste (PD, Con Emiliano, Popolari con Emiliano), riuscirono ad eleggere i Consiglieri Regionali.
Per ulteriore chiarezza, riportiamo i numeri venuti fuori dalle urne dalla coalizione vincente alle Regionali 2020, con le relative attribuzioni dei seggi al singolo partito o lista civica.
Totale coalizione 44,2%. 27 seggi
PD 17,2%
16 seggi
CON Emiliano 6,6% 6 seggi
Popolari con Emiliano 5,9% 5 seggi
Senso Civico 4,2%
0 seggi
Italia in Comune 3,9% 0 seggi
Puglia solidale e verde 3,8% 0 seggi
Emiliano Sindaco di Puglia 2,6% 0 seggi
Partito animalista 0,3% 0 seggi
Sinistra alternativa 0.2% 0 seggi
Pensionati 0,1%
0 seggi
Partito del sud 0,1% 0 seggi
Ppa 0,1%
0 seggi
Sud indipendente Puglia 0,1% 0 seggi
DC Puglia 0,1%
0 seggi
I liberali 0,1%
0 seggi
Ora, ai numeri delle Regionali, simuliamo una RIPARTIZIONE PROPORZIONALE con il metodo D’HONDT, metodo utilizzato per l’assegnazione dei seggi a tutti i Consigli Comunali d’Italia
Totale coalizione 44,2% 27 seggi
PD 17,2%. 10 seggi
CON Emiliano 6,6% 4 seggi
Popolari con Emiliano 5,9% 4 seggi
Senso Civico 4,2% 3 seggi
Italia in Comune 3,9% 2 seggi
Puglia solidale e verde 3,8% 2 seggi
Emiliano Sindaco di Puglia 2,6% 2 seggi
Le rimanenti 8 liste 0 seggi
Nella comparazione dei 2 modelli, caro direttore, risulta evidente un VULNUS DEMOCRATICO, che va immediatamente sanato, per non continuare a prendere in giro i cittadini elettori, ancora credenti nella espressione del voto, diversamente da chi, invece, utilizzando aspetti tecnici (in voga nel ventennio), risolve velocemente la questione col cestinamento.
Tutto questo, nel mentre qualcuno si adopera, a ché si possano fare terzi o più mandati, utilizzando i descritti campi larghissimi, con relative diverse prese per i fondelli”.