Da Nicola Vacca e Michele Giammarelli di “Bitonto in Testa” riceviamo e pubblichiamo.
Gentilissimo direttore, torniamo a scriverle consapevoli che un racconto riguardante la nostra città possa interessare una discreta quantità di concittadini, al punto da magari coinvolgerli in un tormentone di fine estate.
Ultimamente, nei nostri scritti, abbiamo parlato di come nel tempo (gli ultimi 5 anni) si sono evoluti i rapporti, trasformandosi, tra forze politiche di stampo nazionali e liste civiche locali. Non è un caso parlare degli ultimi 5 anni perché, come lei ricorderà, a quella data è riconducibile l’idillio maturato (improvvisamente), tra le truppe civiche che amministravano la città di fede Abbaticchiana e il Partito Democratico, che si confermò con l’entrata in giunta (un assessore donna in quota PD) e sancì una collaborazione tra le parti negli anni a venire al punto da mischiarsi vicendevolmente (vedi la trasmigrazione del gruppo Brandi-Pinto da Città Democratica al Pd)
A quel tempo (come, spesso, riportava radio fante) si raccontava della ostinazione del Partito Democratico a volere a tutti i costi una presenza assessorile maschile (in giro circolava anche il nome), che fu rifiutata in quanto era disponibile la sola quota rosa. Oggi, a ruoli invertiti, stranamente sembra riproporsi lo stesso schema. Infatti, le lagnanze (richieste) rivengono dalla componente Abbaticchiana che appare tutta impegnata ad aggiudicarsi una nuova posizione assessorile per il fedelissimo (Mangini) dell’ex Sindaco, come riportato da indiscrezioni giornalistiche, in occasione dell’intervista al segretario locale del PD Brandi.
Alla luce di quanto sopra esposto, non si può non evidenziare un aspetto che ritorna puntualmente (come 5 anni orsono) a disturbare i rapporti tra le due componenti politiche (sic) che, come allora, sembrano costrette ad impelagarsi sul sesso dell’assessore in questione, dal momento che, la componente piddina sembra orientata a cedere la quota rosa.
Di qui, un nuovo riferimento alla versione terrena della “legge del contrappasso”, come dire, chi la fa l’aspetti. Detto tutto ciò, noi di Bitonto in Testa, aspettiamo ansiosi (come tanti concittadini) le risultanze del tormentone (con relativo toto nomi anche in uscita) consapevoli che, questo dedicarsi esclusivamente ai rapporti di forza per la gestione della cosa pubblica, non possa appartenere ad una classe dirigente alla guida di una città “sofferente”