Dentro una storia, il taccuino di una giornalistAttrice che racconta “Nouvelle Baroque” di Okiko the Drama Company, andato in scena l’11 giugno al teatro Traetta di Bitonto.
Un sogno che torna ad essere reale e che porta con sé emozioni che fanno battere il cuore sempre, «come se fosse la prima volta su quel palcoscenico». È questo quello che continua a ripetere il regista Piergiorgio Meola dopo anni che “abita il mondo del teatro”, laddove ha accolto e accompagnato, passo dopo passo, tante piccole anime sognanti che, domenica scorsa, hanno portato in scena “Nouvelle Baroque”. Applausi a scena aperta fino alla standing ovation finale: sembra quasi di sentire ancora il caloroso pubblico che vivendo questa storia inedita scritta da Meola l’ha colorata con quella magia che si percepisce nel luccichio dei suoi occhi. Un successo che corona mesi di lavoro nella casa delle arti Mariarte, tre anni di attesa per questo grande ritorno a teatro. Tre anni in cui Okiko non si è mai fermata, ha lasciato il segno nel cuore di altri amanti d’arte a Terlizzi, Bari, Valenzano e non solo. Un tour che non ha reciso le radici piantate in quello che per la città è un meraviglioso gioiello da custodire intitolato al musicista Tommaso Traetta. Un’attesa che ha permesso di sorprendere ulteriormente il pubblico non solo per il talento di nuovi attori in compagnia, Angelica Andriani, Davide Ventura e Moreno Papappicco, ma anche per una consolidata collaborazione con la compagnia di AttoRematto. Una collaborazione che è sconosciuta alle menti di chi vive per nutrire solo il proprio ego e che sorprende per la straordinaria capacità di giovanissimi attori, guidati da Cecilia Maggio, di rendere sintonica la loro arte con quella di Okiko. “Nouvelle Baroque” è una storia ambientata in un futuro distopico che ha donato nuove prospettive da cui guardare il presente dove si continua, sfortunatamente, a “riportare in auge” un “regime” dove “un uomo è forte e una donna no”, dove il potere vince sull’Amore.
“Non cambierà mai questo modo di pensare umano. Non cambierà mai fin quando esisterà la parola potere. Nasciamo, viviamo e moriamo con le stesse consapevolezze da secoli ed è questo che fa di questo mondo, di chi lo vive, di chi ancora ne fa parte degli schiavi. Ci sarà chi vorrà ottenere un trono, una sedia, una corona, un titolo. Chi vorrà riuscire più di qualcun altro. Sempre”. Eppure in questo marasma che intende paralizzare la società ci sarà, fortunatamente, chi riuscirà a “fare scacco matto al re”. Due sorelle gemelle, Helena e Dominique (interpretate da Alessia Ricciardi e Angelica Andriani) pronte a farsi “scudo” l’una dell’altra al costo della morte. Due donne che trovano leale affetto e sostegno nell’ancella reale (Carmen Toscano) in Renoir (Moreno Papappicco) nonché uno dei tre consiglieri, nel giudice di Verselle (Emanuele Licinio) e nella nobiltà tutta (Paolo Liso, Mariangela Vitone, Flavia Noviello, Gabriella Perrini, Ester Ricciardi, Chiara Mitolo). Riescono a slegare la logica del potere del consigliere Germane (Lorenzo Palmieri) che ha assassinato il re Hanry (Davide Ventura) per salire al trono sposando una delle sue figlie e ha macchiato l’animo buono del consigliere Bernard (Simone Delvino) che, dimostrando un sentito e disperato pentimento, ha meritato il perdono della sua amata Helena. Ci sarà sempre chi riuscirà a scardinare logiche malsane, pregiudizi legati a etichette di genere. Quello che Okiko chiede a chi ora sta leggendo è di porsi una domanda: “E se potessi io cambiare tutto?”.