DI ROSANNA PROCACCI
La mini rassegna Libri al Chiostro ha avuto la sua apertura il 27 agosto scorso nello splendido chiostro del Palazzo di Città di Corato: l’iniziativa, organizzata dell Associazione Culturale Fos, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale nella persona dellla d.ssa Schettini, ha inteso evidenziare la passione per i libri. Rientra infatti nel Fiero del Libro, in occasione dei lunghi festeggiamenti della casa editrice Secop Edizioni, che dal 4 dicembre 2019 al 4 dicembre 2020 sta festeggiando i suoi 15 anni di attività.
“Siamo fieri di essere lettori e anche di cercare di interpretare i sentimenti che la scrittura ci comunica!”
La mini rassegna si apre con la presentazione di un saggio di uno dei più grandi saggisti pugliesi, poiché brindisino, che vive ed opera a Roma: Valentino Romano, che la Secop Edizioni è davvero fiera di avere nel suo prestigioso catalogo, poiché egli ha all’attivo tantissime pubblicazioni di successo.
“Un popolo alla sbarra” è presentato anche dal giornalista Marino Pagano, direttore della collana sulla storia, il quale ribadisce l’importanza della storia che è memoria, poiché è una materia che riveste una importanza fondamentale . L’opera di Romano è il frutto di un intenso lavoro di ricerca di un grande esperto del fenomeno del brigantaggio post-unitario, il quale con un lavoro immane di storiografia , con occhio critico ha delineato passaggi, strutture, dinamiche, processi, attraverso un metodo di ricerca rigoroso che parte dalle fonti per individuare cause sociali, culturali, politiche.
Raffaella Leone, PR della Secop e rappresentante della Associazione Culturale FOS, ha coordinato l’evento e ha “letto” nel titolo la metafora del sentimento della lettura, attraverso i versi di Rocco Scotellaro: “ Con tutta l’ansia che non ti so dire potremo insieme vivere e morire “ . Quindi si avverte forte il sentimento di un popolo, con le anime rock-rivoluzionaria (la storia è passione), pop e soul, perché nella radice, nell’anima, c’è la sofferenza.
In seguito il prof. Giovanni Capurso, docente di Storia e Filosofia, ha inquadrato il contesto storico del libro e ha precisato che il fenomeno del brigantaggio è consistito in un ribellismo violento contro il nuovo governo che aveva intrapreso una strategia di governo basata sulla violenza e sulla repressione. Ci sono varie pubblicazioni sul brigantaggio che non lo si voleva come argomento di dibattito pubblico, infatti è stato minimizzato nonostante sia equivalso ad una guerra civile. Esso inoltre ha assunto varie forme , anche in base alle varie località, ma ad accomunarle c ‘era la ragione comune della terra , strumento di lavoro. Il governo ha quindi gestito il brigantaggio come una guerra coloniale di occupazione .
Negli anni 60 poi con l’ ascesa della borghesia e la rivoluzione industriale tante storie sono entrate nell’ opera, anche storie d amore i cui protagonisti sono stati accusati di brigantaggio. Persone diventano personaggi nel libro, forse nostri antenati.
I libri devono essere necessari per la voglia di scoprire le identità e la matrice umana di questo ribellismo contadino . L ‘ ideologia del “ Cristo si è fermato ad Eboli” di Carlo Levi che insegna a leggere con comprensione del cuore per scoprire poi le proprie identità, la discendenza, l’ appartenenza.
Il meridionalista Rocco Scotellaro e Carlo Levi dimostrano il grande lavoro storiografico. Una guerra è nel cuore dei contadini.
Possiamo concludere che ci sono diverse matrici e motivazioni sociali religiose di reazione , di lotta contro il potere, quindi contro lo stemma sabaudo, con un filo rosso che è la questione meridionale: scontro tra diversi mondi tra annessi e annessori, scontro politico militare, caratterizzato da antropologica ignoranza causata da mancata comprensione culturale. Ciò ha determinato anche il subentro del razzismo.
I prossimi appuntamenti della mini rassegna il 3 e il 10 settembre.