C’è una giovane mente bitontina nel firmamento della ricerca italiana.
Si chiama Giuseppe – per tutti da sempre Beppe – Vacca, ha 31 anni, ed è assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Proprio nel prestigioso ateneo meneghino, due giorni fa, in occasione dell’inizio dell’anno accademico, alla presenza del Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, del Sindaco di Milano Giuseppe Sala, del Magnifico Rettore e di tutte le più importanti autorità civili e religiose, Beppe ha ricevuto il Premio “Giovani Talenti”, patrocinato dall’Accademia Nazionale dei Lincei, che ogni anno intende riconoscere qualità, originalità e impatto della produzione scientifica di ricercatori e favorire la loro formazione mediante azioni di mobilità internazionale. Beppe ha vinto il terzo premio nell’ambito che racchiude Scienze Matematiche ed Informatiche e Ingegneria “per i suoi contributi fortemente innovativi all’uso di decomposizioni poligonali e poliedriche per la discretizzazione di problemi alle Derivate Parziali di grande interesse applicativo”. Nel meccanismo complesso e difficilmente decifrabile della matematica e dell’analisi numerica, in pratica, Beppe Vacca si occupa di elaborare algoritmi per la risoluzione di equazioni alle derivate parziali. Sembrano cose lontane dalla realtà, argomenti che sicuramente sfuggono alle menti dei più, invece tutto ciò che questo genio studia e produce, insieme ai suoi colleghi, ha una ricaduta sulla vita di tutti i giorni. Si pensi, ad esempio, agli ultimi modelli di fluidodinamica in fase di studio che hanno applicazioni in medicina (sangue, cuore, etc.). Nonostante la sua carriera sia solo all’inizio è già il secondo importante riconoscimento. Qualche mese fa, infatti, Beppe Vacca, con la tesi “Advancements in Mimetic and Virtual Element Methods”, è stato vincitore del premio per la migliore tesi di Dottorato in Meccanica Applicata e Computazionale per l’anno 2016 conferito dalla SIMAI (Società Italiana di Matematica Applicata e Industriale); la tesi è stata di conseguenza selezionata, inoltre, come rappresentante italiana per il premio ECCOMAS PhD Award for the best PhD thesis in 2016 on Computational Methods in Applied Sciences and Engineering. In questo mondo tortuoso e difficile, adatto solo a grandi menti come la sua, un dato è certo ed inequivocabile: Beppe è un orgoglio per questa città. Un vanto destinato a far parlare delle sue imprese, sicuramente complicate, ancora per tanto tempo. Perché nonostante la sua riservatezza, nonostante la sua umiltà smisurata, siamo di fronte ad un genio. Un fenomeno. Che probabilmente con numeri, algoritmi e derivate potrebbe cambiare in meglio la vita di tutti noi.
C’è una giovane mente bitontina nel firmamento della ricerca italiana.
Si chiama Giuseppe – per tutti da sempre Beppe – Vacca, ha 31 anni, ed è assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Proprio nel prestigioso ateneo meneghino, due giorni fa, in occasione dell’inizio dell’anno accademico, alla presenza del Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, del Sindaco di Milano Giuseppe Sala, del Magnifico Rettore e di tutte le più importanti autorità civili e religiose, Beppe ha ricevuto il Premio “Giovani Talenti”, patrocinato dall’Accademia Nazionale dei Lincei, che ogni anno intende riconoscere qualità, originalità e impatto della produzione scientifica di ricercatori e favorire la loro formazione mediante azioni di mobilità internazionale. Beppe ha vinto il terzo premio nell’ambito che racchiude Scienze Matematiche ed Informatiche e Ingegneria “per i suoi contributi fortemente innovativi all’uso di decomposizioni poligonali e poliedriche per la discretizzazione di problemi alle Derivate Parziali di grande interesse applicativo”. Nel meccanismo complesso e difficilmente decifrabile della matematica e dell’analisi numerica, in pratica, Beppe Vacca si occupa di elaborare algoritmi per la risoluzione di equazioni alle derivate parziali. Sembrano cose lontane dalla realtà, argomenti che sicuramente sfuggono alle menti dei più, invece tutto ciò che questo genio studia e produce, insieme ai suoi colleghi, ha una ricaduta sulla vita di tutti i giorni. Si pensi, ad esempio, agli ultimi modelli di fluidodinamica in fase di studio che hanno applicazioni in medicina (sangue, cuore, etc.). Nonostante la sua carriera sia solo all’inizio è già il secondo importante riconoscimento. Qualche mese fa, infatti, Beppe Vacca, con la tesi “Advancements in Mimetic and Virtual Element Methods”, è stato vincitore del premio per la migliore tesi di Dottorato in Meccanica Applicata e Computazionale per l’anno 2016 conferito dalla SIMAI (Società Italiana di Matematica Applicata e Industriale); la tesi è stata di conseguenza selezionata, inoltre, come rappresentante italiana per il premio ECCOMAS PhD Award for the best PhD thesis in 2016 on Computational Methods in Applied Sciences and Engineering. In questo mondo tortuoso e difficile, adatto solo a grandi menti come la sua, un dato è certo ed inequivocabile: Beppe è un orgoglio per questa città. Un vanto destinato a far parlare delle sue imprese, sicuramente complicate, ancora per tanto tempo. Perché nonostante la sua riservatezza, nonostante la sua umiltà smisurata, siamo di fronte ad un genio. Un fenomeno. Che probabilmente con numeri, algoritmi e derivate potrebbe cambiare in meglio la vita di tutti noi.
C’è una giovane mente bitontina nel firmamento della ricerca italiana.
Si chiama Giuseppe – per tutti da sempre Beppe – Vacca, ha 31 anni, ed è assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Proprio nel prestigioso ateneo meneghino, due giorni fa, in occasione dell’inizio dell’anno accademico, alla presenza del Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, del Sindaco di Milano Giuseppe Sala, del Magnifico Rettore e di tutte le più importanti autorità civili e religiose, Beppe ha ricevuto il Premio “Giovani Talenti”, patrocinato dall’Accademia Nazionale dei Lincei, che ogni anno intende riconoscere qualità, originalità e impatto della produzione scientifica di ricercatori e favorire la loro formazione mediante azioni di mobilità internazionale. Beppe ha vinto il terzo premio nell’ambito che racchiude Scienze Matematiche ed Informatiche e Ingegneria “per i suoi contributi fortemente innovativi all’uso di decomposizioni poligonali e poliedriche per la discretizzazione di problemi alle Derivate Parziali di grande interesse applicativo”. Nel meccanismo complesso e difficilmente decifrabile della matematica e dell’analisi numerica, in pratica, Beppe Vacca si occupa di elaborare algoritmi per la risoluzione di equazioni alle derivate parziali. Sembrano cose lontane dalla realtà, argomenti che sicuramente sfuggono alle menti dei più, invece tutto ciò che questo genio studia e produce, insieme ai suoi colleghi, ha una ricaduta sulla vita di tutti i giorni. Si pensi, ad esempio, agli ultimi modelli di fluidodinamica in fase di studio che hanno applicazioni in medicina (sangue, cuore, etc.). Nonostante la sua carriera sia solo all’inizio è già il secondo importante riconoscimento. Qualche mese fa, infatti, Beppe Vacca, con la tesi “Advancements in Mimetic and Virtual Element Methods”, è stato vincitore del premio per la migliore tesi di Dottorato in Meccanica Applicata e Computazionale per l’anno 2016 conferito dalla SIMAI (Società Italiana di Matematica Applicata e Industriale); la tesi è stata di conseguenza selezionata, inoltre, come rappresentante italiana per il premio ECCOMAS PhD Award for the best PhD thesis in 2016 on Computational Methods in Applied Sciences and Engineering. In questo mondo tortuoso e difficile, adatto solo a grandi menti come la sua, un dato è certo ed inequivocabile: Beppe è un orgoglio per questa città. Un vanto destinato a far parlare delle sue imprese, sicuramente complicate, ancora per tanto tempo. Perché nonostante la sua riservatezza, nonostante la sua umiltà smisurata, siamo di fronte ad un genio. Un fenomeno. Che probabilmente con numeri, algoritmi e derivate potrebbe cambiare in meglio la vita di tutti noi.
C’è una giovane mente bitontina nel firmamento della ricerca italiana.
Si chiama Giuseppe – per tutti da sempre Beppe – Vacca, ha 31 anni, ed è assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Proprio nel prestigioso ateneo meneghino, due giorni fa, in occasione dell’inizio dell’anno accademico, alla presenza del Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, del Sindaco di Milano Giuseppe Sala, del Magnifico Rettore e di tutte le più importanti autorità civili e religiose, Beppe ha ricevuto il Premio “Giovani Talenti”, patrocinato dall’Accademia Nazionale dei Lincei, che ogni anno intende riconoscere qualità, originalità e impatto della produzione scientifica di ricercatori e favorire la loro formazione mediante azioni di mobilità internazionale. Beppe ha vinto il terzo premio nell’ambito che racchiude Scienze Matematiche ed Informatiche e Ingegneria “per i suoi contributi fortemente innovativi all’uso di decomposizioni poligonali e poliedriche per la discretizzazione di problemi alle Derivate Parziali di grande interesse applicativo”. Nel meccanismo complesso e difficilmente decifrabile della matematica e dell’analisi numerica, in pratica, Beppe Vacca si occupa di elaborare algoritmi per la risoluzione di equazioni alle derivate parziali. Sembrano cose lontane dalla realtà, argomenti che sicuramente sfuggono alle menti dei più, invece tutto ciò che questo genio studia e produce, insieme ai suoi colleghi, ha una ricaduta sulla vita di tutti i giorni. Si pensi, ad esempio, agli ultimi modelli di fluidodinamica in fase di studio che hanno applicazioni in medicina (sangue, cuore, etc.). Nonostante la sua carriera sia solo all’inizio è già il secondo importante riconoscimento. Qualche mese fa, infatti, Beppe Vacca, con la tesi “Advancements in Mimetic and Virtual Element Methods”, è stato vincitore del premio per la migliore tesi di Dottorato in Meccanica Applicata e Computazionale per l’anno 2016 conferito dalla SIMAI (Società Italiana di Matematica Applicata e Industriale); la tesi è stata di conseguenza selezionata, inoltre, come rappresentante italiana per il premio ECCOMAS PhD Award for the best PhD thesis in 2016 on Computational Methods in Applied Sciences and Engineering. In questo mondo tortuoso e difficile, adatto solo a grandi menti come la sua, un dato è certo ed inequivocabile: Beppe è un orgoglio per questa città. Un vanto destinato a far parlare delle sue imprese, sicuramente complicate, ancora per tanto tempo. Perché nonostante la sua riservatezza, nonostante la sua umiltà smisurata, siamo di fronte ad un genio. Un fenomeno. Che probabilmente con numeri, algoritmi e derivate potrebbe cambiare in meglio la vita di tutti noi.