Dai testi di semiotica ai romanzi, dalla filosofia medievale alla narrativa per l’infanzia, fino alla “Bustina di Minerva” pubblicata sul settimanale Espresso. E ancora, riflessioni sulla televisione e sul giornalismo, sulla vita e sulla morte, su Mike Bongiorno e topolino: il lascito di Umberto Eco, intellettuale “ipergrafico” e raffinato, è enorme e chiama il mondo della cultura contemporanea a farne i conti. Ci ha provato, riuscendoci piuttosto bene, l’Associazione docenti bitontini, che a un anno dalla morte ha organizzato nel teatro dell’Istituto Sacro Cuore una serata dedicata a questo maestro del pensiero, per riflettere sulla poliedricità della sua attività e sul modo in cui ha saputo incidere nella nostra società.
Quale funzione può rivestire un professore oggi, in un tempo in cui a istruire è internet? Giornalismo, televisione e web, secondo Eco in quale rapporto sono?
Questi, e tanti altri, gli aspetti affrontati nel corso dell’incontro, attraverso proiezioni di video e letture di alcuni testi, a cura di Saverio Ancora, Rosanna Desario, Concita Fornelli, Concita Napoli, Lucia Palladino e Nicoletta Sblendorio. Il tutto impreziosito dagli interventi degli ospiti, che hanno condiviso con il pubblico alcune personali considerazioni.
Per la vicesindaco Rosa Calò, Eco ha il merito di “aver abbattuto il muro tra cultura alta e cultura bassa, e di aver concepito la vita come un’opera aperta, in cui non ci sono sacerdoti del sapere”. Sulla “saggistica leggera”, quindi sull’ironia quale elemento caratterizzante del pensiero echiano, si è soffermato il professore Nicola Pice, con un’analisi puntuale di una recensione al libro dell’Odissea: uno scritto raffinato, in cui un periodare semplice fa da contraltare a giochi di parole, riferimenti alla cultura alta e attacchi al mondo dell’editoria contemporanea.
Sul ruolo del docente ai nostri giorni, inteso come persona che forma le coscienze e stimola i discenti a un confronto continuo, si è soffermato il professore Nicola Fiorino Tucci, mentre il giornalista Mario Sicolo ha riproposto il pensiero di Eco sul mondo dell’informazione: “i giornali oggi si sono messi a inseguire altri media, internet soprattutto, e la verità va scomparendo, rimpiazzata dalla post verità”.
Considerevoli, dunque, gli spunti di riflessioni emersi durante la serata, che ci ha restituito un’immagine di Umberto Eco quale intellettuale pop, e proprio per questo capace di farsi amare sia dagli accademici più ricercati che dalla gente comune.
Anche l’Onorevole 5 stelle Francesco Cariello e il Consigliere regionale Domenico Damascelli sono stati attratti dalla figura poliedrica di questo pensatore e hanno promesso di mettersi a studiare, dopo aver esaltato l’attività culturale portata avanti dall’Associazione docenti nel territorio bitontino.