Il
suo primo concerto all’estero è stato al Cotton
Club di Tokyo, la patria del jazz giapponese. E con l’album Clessidra nel 2010 ha vinto il prestigiosoItalian
Jazz Awards. Ma pochi sanno che Mirko
Signorile –uno dei pianisti più attivi e amati del panorama nazionale– ha
origini mariottane e conserva nel cuore bellissimi momenti della sua
adolescenza trascorsa nella frazione bitontina.
Mariotto, hai un ricordo particolare
legato a questo paese?
Mia
madre è di Mariotto e io ho passato tutte le estati della mia adolescenza dai
miei nonni. I ricordi sono tanti soprattutto legati ai riti e alle tradizioni
della famiglia. E poi a Mariotto ho
guadagnato i primi soldi da musicista della mia carriera. Fu in occasione della
festa dei Santi Medici organizzata da mia nonna. Io suonai con il mio gruppo di
allora che si chiamava gli “Arena” – il nome l’avevo scelto con mio cugino
perché eravamo entrambi fan dei Duran Duran e proprio in quegli anni il gruppo
inglese pubblicava il live “Arena”. Ricordo che quel giorno faceva talmente
tanto freddo che, per riscaldarmi, bevvi “un sacco” di Ponch al mandarino e
suonai completamente brillo. Non avevo mai bevuto alcolici prima di allora.
Qual è stato l’incontro davvero decisivo
per la tua carriera musicale?
Ognuno
dei miei maestri e dei musicisti con i quali ho suonato ha contribuito a
rendere speciale la mia vita e la mia carriera e individuarne uno solo è troppo
limitante. Essendo un artista in evoluzione e con tante cosa ancora da
scoprire, sono pronto a nuovi incontri e magari incontri che potrei sentire
come ancora più decisivi di quelli
avvenuti.
È recente la tua esperienza musicale
con Giuliano Sangiorgi a Bruxelles. Che cosa ti ha lasciato questo artista?
Tanta
energia e tanta adrenalina. È stato bellissimo suonare con lui dopo aver
ascoltato per intere estati i dischi dei Negramaro. Ha una voce bellissima e tra me e lui si è
creata una armonia immediata. Questo è stato davvero speciale.
Qual è il tuo prossimo progetto in
cantiere?
Sto
lavorando ad un nuovo cd di jazz elettronico con Marco Messina dei 99posse e il
Vertere String Quartet. Inoltre, in autunno prevedo che uscirà il nuovo lavoro
discografico con Giovanna Carone ispirato alle città invisibili di Italo
Calvino. Sarà un disco di brani originali per i quali ho scritto le musiche
mentre i testi sono stati scritti da Luca Basso dei Fabula Rasa e dalla
poetessa Marisa Romano per la parte yiddish.