Tokyo
è capitale giapponese solamente dal 1868, quando con il Rinnovamento
Meiji il potere tornò nelle mani dell’Imperatore, dopo circa sette
secoli di dominio degli shogun.
Ma
prima di allora il governo giapponese ha avuto sede in diverse città.
Le ultime due capitali, prima dell’attuale, sono state Nara, per un
breve periodo (710-794) e Kyoto (794-1868). Visitare queste due città
significa fare un viaggio indietro nel tempo e assaporare la
storia dell’Impero del Sole Rosso.
Nara,
dichiarata nel ’98 patrimonio dell’umanità dall’Unesco, si trova a
sud dell’isola di Honshu, la più grande dell’arcipelago giapponese,
che ospita anche Tokyo. A testimonianza di quello che un tempo era il
centro amministrativo del Giappone, s’erge tuttora l’antico Palazzo
Imperiale, il Palazzo Heijo.
Con
i suoi numerosi templi, è un’importante meta per il buddhismo
giapponese. Sin dai primi anni del 700 d.C., quando fu iniziata la
sua costruzione, gli imperatori, di fede buddhista, ordinarono
diversi luoghi di culto dedicati al profeta. Tra essi il più
importante è il Todai-Ji, il Grande Tempio Orientale, l’edificio in
legno più grande al mondo che ospita all’interno la grande statua
del Buddha, alta 14 metri, affiancata ai due lati da due statue della
dea Kannon, divinità buddhista. Nella stessa sala, due guardiani Nio
del dodicesimo secolo proteggono il tempio.
Ma
la particolarità del tempio e di tutta la città è la presenza di
tantissimi cervi che camminano liberi per le strade. Messaggeri
divini per lo shintoismo, un tempo la loro uccisione era punita con
la pena capitale. Oggi, persa l’aura divina, sono comunque protetti
in quanto Tesoro Nazionale e rispettati da turisti e abitanti, tanto
che si avvicinano volontariamente alle persone per chiedere cibo. E,
ovviamente, non mancano chioschetti che vendono snack da dare in
pasto ai simpatici animali.
Se
ci si vuole poi concedere un po’ di relax, si può poi visitare il
Parco di Nara, grande area verde importante anche per l’aspetto
spirituale. Sono infatti presenti diversi templi ed è disseminata da
oltre mille lanterne in pietra che conducono al grande Santuario
Kasuga.
Piccola
particolarità: il parco è dotato di wi-fi gratuito e può pertanto
capitare che, mentre si parla con qualcuno via Skype, il Bambi di
turno decida di unirsi alla videochiamata.
Ancora
più bella e più importante, tuttavia, è la città di Kyoto, un
vero e proprio gioiello a pochi chilometri da Nara e, come quest’ultima, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Capitale per
oltre mille anni, il suo centro storico ha preservato i tratti più
caratteristici dell’antica città, con le tradizionali case in legno.
Non
lontano dalla zona maggiormente frequentata dai ragazzi, c’è il quartiere Gion, noto come il quartiere delle geisha, le celebri
intrattenitrici giapponesi. Tra le abitazioni tradizionali e le
ochaya, le famose sale da thè, queste donne dal volto dipinto di
bianco e vestite in modo tradizionale si incrociano di frequente,
soprattutto nei pressi di locali frequentati da ricchi avventori.
Nota
come la città dei mille templi, Kyoto è un grande museo all’aperto
della storia nipponica, famoso anche per la presenza di numerosi
edifici religiosi circondati da vastissime aree verdi, importanti
nella religione locale perchè favoriscono la meditazione, e molto
frequentate dalle famiglie. Questi giardini sono molto curati dal
punto di vista estetico, fornendo al visitatore un meritato relax tra
i colori della natura.
Tra
i templi più importanti abbiamo il Kinkaku-Ji, meglio noto come
Padiglione d’oro, per il rivestimento delle pareti esterne fatto con
il prezioso metallo. Esso è anche importante per i buddhisti in
quanto conserva reliquie del Buddha. Un monumento d’oro circondato
dal verde e da uno stagno al cui interno emergono isolotti con pietre
che raccontano la storia della creazione secondo il buddhismo.
Situato
su un’altura che regala uno splendido panorama è poi il Kiyomuzu-dera, altro imponente tempio buddhista che svetta tra la
vegetazione e che si poggia su un complesso sistema di travi di legno
costruito su una collina.
Da
visitare anche il castello Nijo, costruito nel XVII secolo e antica
residenza degli shogun. Un tuffo nella storia feudale del paese, in
cui è possibile ammirare diverse caratteristiche dell’arte
nipponica. Dai fregi ispirati all’arte cinese dell’entrata del
Palazzo Ninomaru ai pannelli decorati dagli artisti dell’antica
scuola Kano, che ritraggono scene di animali, prevalentemente tigri,
pantere e oche selvatiche tra i boschi di bambù. Alcuni manichini
posti nelle stanze del castello raffigurano scene di vita dell’epoca:
dai signori feudali (daimyo) che omaggiano lo shogun alle geisha che
intrattengono quest’ultimo.
Non
molto distante dal castello è il Palazzo Imperiale, con i suoi ampi
giardini, purtroppo visitabile solamente prenotando con largo
anticipo, dato l’enorme afflusso di turisti.
L’importanza
storica del paese la preservò anche dal bombardamento atomico. Kyoto
era, infatti, tra le candidate alla distruzione nucleare. Ma gli
americani, riconoscendone l’importanza storica, ebbero pietà per
quelle tracce di storia. Non certo per le persone! Hiroshima e
Nagasaki non ebbero la stessa felice sorte.