Tredici scatti, con il fotografo immerso nella foto, in un
gioco di luci che coinvolge i soggetti ritratti nella tecnica del “light
painting”. E altrettanti profumi, che deliziano ed inebriano l’aria, per far rivivere
così le esperienze, il vissuto e le emozioni dell’artista.
Ecco “Profumo di Luce”,
la mostra del giovane artista barese Giulio
Spagone, inaugurata venerdì sera, presso il Laboratorio urbano delle Officine Culturali, in Largo Gramsci,
nel centro storico, nell’ambito del progetto “10×10 – Dieci artisti per dieci mesi”, promosso e lanciato da Amalia di Lanno per offrire ai giovani
artisti del nostro territorio una opportunità per esporre e mostrare a tutti i
loro lavori.
Quello di Spagone è il terzo progetto espositivo alle
Officine Culturali e così il giovane artista l’ha presentato nel corso del
vernissage di venerdì sera.
«È un progetto
che parla molto di me e della mia esperienza personale, c’è parecchio delle mie
cose più nascoste, e le presento con piacere ed emozione perché non è facile mettersi
a nudo davanti a tutti – spiega l’artista barese – Questo progetto è una esplorazione del corpo, dal viso al corpo intero.
Ho utilizzato persone a me care (Elena Capone, Valeria Troccoli, Enrico
Morisco, Crescenza Zaccaria, Antonella Bottalico, ndr) perché la parte
emozionale delle fotografie viene ripresa anche dal soggetto che si va a
riprendere. Quando faccio gli shooting, c’è il buio, la luce colorata, la
musica, sono vere e proprie esperienze che si traducono in fotografie».
«In queste
fotografie non ci sono effetti digitali, sono fatte e stampate – precisa Spagone – Ci sono fasci luminosi disegnati con le torce o delle luci colorati, e
nel passato ho utilizzato anche il fuoco perché mi piace molto sperimentare.
Sono esperienze, sono fotogrammi di quello che accade nell’arco di 10-15
minuti. Per fare questo tipo di fotografie, il soggetto deve restare
completamente al buio, l’obiettivo deve restare aperto per diversi minuti ed io
vado a disegnare con la luce sul sensore in modo da lasciare la scia luminosa.
Il soggetto deve rimanere completamente fermo. E nel buio io vado a giocare sul
soggetto, illuminarlo, nascondere delle parti».
Durante il vernissage, un mix di odori ha inebriato i
presenti. Sono i profumi che l’artista ha voluto associare ad ogni scatto,
tanto da chiamare le sue foto proprio col nome dei “suoi” profumi. «I nomi delle opere sono ingredienti dei
miei profumi preferiti sin da quando ero piccolo», osserva.
La mostra di Spagone alle Officine Culturali vivrà anche un
momento davvero particolare nella serata di venerdì prossimo, 5 luglio.
Infatti, assieme ad una compagnia di teatro danza barese sarà allestito uno
spettacolo, “Light experience”, di
circa 30 minuti dove fotografia e danza si incontreranno in una originale
coreografia per dar luce ad una esperienza performativa
«Venerdì 5 c’è una esperienza dal vivo – conclude Spagone – una
sperimentazione organizzata con la compagnia di teatro-danza con il quale
collaboro, la Baduclan Dance Company, e realizzeremo un
estratto di uno spettacolo più ampio dove ci sarà danza urbana, teatro-danza e
fotografia, tutto unito nella sperimentazione».