Esplorare la lunga e complessa storia della coltivazione dell’olivo e della produzione dell’olio nel contesto mediterraneo e sottolineare l’importanza dell’olivo non solo come risorsa economica, ma anche come simbolo culturale e identitario, la cui storia si intreccia con le vicende umane dalla preistoria ai giorni nostri.
È l’obiettivo del volume “Olivo e olio nel bacino Mediterraneo dalla preistoria al Medioevo“, edito da Edipuglia, quattordicesima pubblicazione della collana “Il Grifo”, storica espressione editoriale del Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto. L’opera, a cura di Custode Silvio Fioriello, Annarosa Mangone, Pasquale Acquafredda, Domenico Carlucci, raccoglie gli atti del Convegno Internazionale di Studi – Tavola Rotonda per il progetto “Horizon Europe Seeds”.
Un convegno in cui studiosi di fama internazionale hanno condiviso le loro ricerche e idee, contribuendo alla formazione di un network dedicato allo studio del paesaggio olivicolo-oleario, con l’obiettivo di promuovere ulteriori ricerche e progetti.
Disponibile per l’acquisto sul sito della casa editrice Edipuglia, il libro rappresenta un passo importante nella valorizzazione della cultura mediterranea, mettendo in luce l’importanza di preservare non solo le risorse materiali, ma anche la memoria storica e la consapevolezza culturale delle comunità locali. Con un approccio multidisciplinare, si affrontano infatti tematiche che spaziano dall’archeologia alle fonti scritte, iconografiche e orali, adottando una metodologia interdisciplinare.
Il volume rappresenta, dunque, un contributo significativo alla conoscenza, tutela e valorizzazione della cultura olivicolo-olearia, un elemento fondamentale del patrimonio storico e culturale della Puglia e del Mediterraneo. Per il suo valore scientifico, nei giorni scorsi a Manfredonia, al progetto “Horizon Europe Seeds”, ai curatori del volume e al Centro Ricerche è stato riconosciuto un prestigioso premio nell’ambito della manifestazione “Ode alla Vita”. A consegnarlo, il giornalista Vincenzo Di Gregorio. In un momento in cui la Via Appia è finalmente riconosciuta come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, questo riconoscimento risulta particolarmente significativo, in quanto contribuisce a rafforzare il legame tra ricerca e territorio. Legame che è, da sempre, tra i principi ispiratori delle attività del Centro Ricerche di Storia e Arte.