La Puglia e Palo del Colle al tempo dei Normanni sono state protagoniste del quarto appuntamento della rassegna “Di Venerdì”, curata dal Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto.
Preceduto dai saluti del presidente del Centro Ricerche Marino Pagano, ospite della serata è stato Giovanni Lanzellotto, avvocato, giornalista, socio della Società di Storia Patria e autore, appunto, di “Al tempo dei Normanni – L’insediamento di Palo nel ducato di Puglia: da Locus a Castellum”. Un libro in cui l’autore racconta «uno dei periodi pià importanti e forse decisivi per la storia del Mezzogiorno d’Italia nei secoli centrali del Medioevo».
Dialogando con Stefano Milillo, esponente ed ex presidente del Centro, Lanzellotto ha affrontato, non disdegnando collegamenti con il presente, diversi temi correlati agli argomenti affrontati nel libro, partendo dalle condizioni geopolitiche della regione, oggetto di diverse dominazioni e dalle divisioni sociali del tempo. Ha descritto e illustrato le battaglie campali e le modalità di assedio delle città fortificate, con le macchine da guerra e le tattiche belliche, analizzando l’organizzazione militare, l’amministrazione della giustizia e le condizioni dell’attività agricola: « Io che sono un profano in materia, quando ho appreso della conoscenza di otto pergamene conservate nella abbazia di Montevergine, molte edite e trascritte, altre no, ho voluto studiare e ricostruire il momento storico che ha fatto da contesto a queste pergamene. Perché non servono lauree per avere la volontà di studiare la storia locale e approfondirla. Il materiale c’è, ma se non ci sono passione e legame con il luogo dove si è nati o vissuti non si può fare ricerca storica locale».
«Ho trascritto e tradotto diverse pergamene. Una cosa che farebbe arricciare il naso a tanti accademici. Pergamene risalenti al periodo normanno-svevo del borgo di Palo in Terra di Bari. Documenti che raccontano personaggi e curiosità» ha aggiunto l’autore, interessato, oltre che allo studio, alla divulgazione, per i non esperti in materia, della storia raccontata da quei documenti. Una storia che narrare non solo i grandi avvenimenti di rilievo, ma anche le vite quotidiane, attraverso pergamene e atti notarili: «I grandi avvenimenti vanno studiati e approfonditi, ma non bisogna fossilizzarsi su di essi».
L’ultimo appuntamento con la rassegna “Di Venerdì” si terrà il 3 giugno, nella chiesa dell’Annunziata, per ricordare Gaetano Salvemini insieme al saggista Valentino Romano.