Il convegno, tenutosi venerdì mattina nell’Aula Leogrande del Centro Polifunzionale Studenti dell’Università degli studi di Bari, occasione imperdibile per presentare il peezioso volume dal titolo “La ricerca storico-pedagogica tra contesti educativi e sfide sociali”, a cura dei docenti Valeria Rossini, Antonia Rubini e Vito Balzano, ha sancito quel che sapevamo già da tanto. Che Giuseppe Elia, per tanti Pinuccio, è stato un eccelso professore universitario di pedagogia generale e sociale, un saggio preside della Facoltà di Scienze della Formazione, un acuto Coordinatore del dottorato di ricerca in Dinamiche Formative ed Educazione alla Politica, ed un illuminato Direttore del Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione.
In più, ha donato queste sue virtù anche alla comunità nella quale, di volta in volta, si è trovato ad operare, persino in politica. Già, perché se trasferire ad allievi e giovani collaboratori conoscenze ed esperienze – teoria e pratica, per lui, hanno sempre rappresentato un connubio necessario e inscindibile – può venir naturale, se lo si ha innato nelle corde, dare orizzonti di senso il più possibile lungimiranti al mondo amministrativo diventa più impervio. E, tutto questo, il prof lo ha compiuto con inattaccabile senso di responsabilità e lodevole abnegazione, rimanendo ognora umile e schivo, garanzia questa di sicura grandezza.
Per questo, dopo il saluto del Magnifico Rettore barese Stefano Bronzini e del Direttore generale Gaetano Prudente, gli accademici – Pierluigi Malavasi, Presidente Siped, Maurizio Fabbri, Alma Mater Studiorum felsinea, Domenico Simeone, Presidente Cunfs, Emiliana Mannese, Università di Salerno, Maria Grazia Riva, Università di Milano Bicocca, Antonio Bellingreri e Giuseppina D’Addelfo, Università di Palermo, Luigi Pati, Università Cattolica di Milano, Michele Corsi, Università di Macerata, Riccardo Pagano, Ateneo barese, Livia Cadei, Università di Brescia -, che hanno portato il loro saluto e la loro testimonianza, non potevano che aggiungere tasselli significativi ad un ritratto veridico e convincente di questo studioso che ha guidato generazioni di pedagogisti.
E quindi: non solo l’insegnamento, diuturno e perennemente aggiornato, ma pure l’impegno civile per perseguire il bene comune, in un’ottica di pedagogia politica; l’alta capacità di mediazione, al momento di ricoprire delicati ruoli istituzionali; l’abbinamento ineludibile di ricerca scientifica e divulgazione; il tempo creativo vissuto come kairòs più che come krònos; il palazzo universitario inteso quale luogo di relazioni autentiche e non di alleanze strategiche; educare al coraggio e il coraggio di educare; la cura dell’altro e della sua accoglienza, tema nodale della nostra contemporaneità.
Il sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, inoltre, ha espresso il suo “sentimento di gratitudine verso chi il professor Elia, Pinuccio, che ha saputo declinare la propria passione educativa in maniera originale e coerente, in modo da rappresentare per la città di Bitonto un esempio, un modello di cittadino, impegnato nella costruzione di quel senso di comunità – a me tanto caro -, della partecipazione attiva alla vita cittadina, dei principi democratici”.
“È stato presidente dell’ASP “Maria Cristina di Savoia”: un’istituzione che sotto la sua guida ha espresso senza dubbio l’ultima progettualità davvero degna delle proprie potenzialità. Un’istituzione che, però, è stata lasciata sola. Da assessore comunale, il professore, che come s’è detto e si dirà ha particolarmente a cuore i temi dell’inclusione dei soggetti disabili e delle problematiche di carattere istituzionale e socio-educativo legate alla scuola e alla famiglia, ha apposto la propria firma ad una delle più importanti innovazioni del sistema socio-scolastico (ed è intuizione felicissima quella di tenere insieme queste due dimensioni). Mi riferisco all’introduzione del servizio della mensa scolastica. Occasione di socializzazione, di educazione, di integrazione a cui oggi accedono nella nostra città, più di un migliaio di bambini con le rispettive famiglie”, ha proseguito il primo cittadino. Che ha, poi, elencato tutti i progetti voluti da questo “intellettuale rigoroso e appassionato”: Integra, Paideia, Cenerentola, Acquainsieme, Attore sociale, oltre alla introduzione alla monumentale ristampa per i tipi di Laterza dell’opera più celebre di Giovanni Modugno.
Pinuccio Elia, dunque: un “autentico costruttore di ponti fra la vita e l’università, sempre in cerca di spaziosi orizzonti e non di limitanti confini“.