Bianca Guaccero si racconta. Racconta il suo passato, gli esordi, il suo essere madre e il rapporto con la figlia Alice. Lo fa nel romanzo autobiografico “Il tuo cuore è come il mare. Lettera a mia figlia Alice sulla vita e sulle favole e su come nasce una perla”, il suo esordio letterario, edito da RaiEri e presentato sabato nel Teatro Traetta.
Nel libro, Bianca si racconta e svela alcuni aspetti della sua vita a sua figlia Alice. Parla della sua timidezza e di come, da ragazza, abbia sofferto di attacchi di panico che l’hanno frenata durante l’adolescenza: «Attraverso lo spettacolo, ho dato sfogo alla mia creatività».
L’opera è anche un racconto del suo rapporto con la piccola Alice, a cui riferisce non solo i suoi lati positivi, ma anche quelli negativi: «Se capita di rimproverarla ingiustamente, a causa di un mio momento di nervosismo, le chiedo sempre scusa. Non è un mostrarsi deboli. Credo che dobbiamo riconoscere anche le nostre brutture, perché ognuno di noi ne ha e se non si riconoscono si finisce per diventare come i tanti odiatori di cui i social network sono pieni, persone che vedono gli altri come il gabinetto delle loro frustrazioni».
«È questo un atteggiamento che può essere capitato a tutti, anche a me – continua Guaccero, intervistata dal giornalista Marino Pagano – ma che non considera come le parole possano far male, soprattutto nei ragazzini. Quando ci accadono cose negative spesso ci riempiamo di odio, ma la vera sfida è rimanere innamorati della vita anche in questi momenti. Anche i sentimenti negativi sono importanti a capire noi stessi e, per spiegarlo, utilizzo molto anche cartoni animati come “Inside Out”, in cui la protagonista ritorna in pace con sé stessa solo quando impara ad accettare la tristezza e a non scappare da essa, fingendo di essere felice anche quando non lo è».
Al vaglio della showgirl anche il suo rapporto con l’ex marito, Dario Acocella, padre di Alice, con cui, ammette Bianca, non c’è rancore: «Due persone possono lasciarsi, smettere di amarsi, per vari motivi. A causa di percorsi di vita diversi, perché non c’è più la volontà di continuare un percorso comune o per tanti altri motivi. Non è una colpa. Se non si è felici ci si deve lasciare. Non è superficialità, ma segno di maturità. E i figli non devono diventare la scusa per continuare un rapporto che non funziona. Non devono essere il collante dell’unità dei genitori, perché non sono lo strumento della nostra realizzazione personale, non devono essere ingabbiati nelle nostre dinamiche».
La conduttrice televisiva racconta, con una forte vena ironica, poi, il suo rapporto con il suo giudice più severo, il primo a criticarla per qualsiasi cosa faccia, sé stessa: «Quando faccio qualcosa, so già le critiche che riceverò, perché me le sono già fatte da sola. Sono molto asfissiante con me stessa. È difficile vivere con me. Posso capire il mio ex marito».
E non manca, ovviamente, il rapporto con la sua città natìa, di cui ovunque Bianca Guaccero non ha mai fatto mistero, giungendo persino ad utilizzare il nostro dialetto in televisione: «Non ho mai sentito, in passato, nessuno dire di essere di Bitonto. Anche per questo io ci tengo a rimarcarlo».
Ospiti speciali della serata di presentazione del volume altri due illustri bitontini. Il primo è un altro volto celebre della tv, Michele Mirabella, secondo cui non si tratta di un’opera per bambini: «Anzi è per bambini che vogliono crescere in fretta».
Un endorsement che si accompagna a quello del secondo ospite, Antonio Moschetta, che loda il coraggio di parlare di tematiche delicate come gli attacchi di panico, «dimostrando che si possono superare simili problemi andando oltre i tabù».