Bella sorpresa, stamattina, saltabeccando fra un sito e
l’altro nel mare magnum del web.
Ad un certo punto, tra un click e l’altro, siamo sbarcati sul sito del quotidiano uruguagio El Paìs,
sezione viaggi.
L’articolo, a firma del giornalista Guillermo
Pérez Rossel, ha un titolo che per un attimo ci ha fatto temere
decurtisiane insinuazioni “Lei è Bitontino” (http://viajes.elpais.com.uy/2013/08/01/lei-e-bitontino/)
Tempo qualche riga di lettura e ci siamo commossi.
Il pezzo gronda ammirazione per la nostra città, per le nostre millanta
bellezze, illustrate con dovizia iconografica.
Liberatosi di timori autoreferenziali, il collega nostro spiega l’origine del
cognome sudamericano De Bitonto e,
facendosene una ragione geografica, descrive le meraviglie nostrane.
Roba da lacrime.
I commenti che seguono, poi, esattamente come quelli che vergano i bitontini
sotto i pezzi nostri…
“Imperdible“. “Impresionante“.
Pensate a noi se per caso avessimo tessuto gli elogi di una città lontana o
perfino della nostra stessa…
Che tristezza. Continuiamo pure ad accapigliarci per briciole di vanità o solo
per difendere armati di bile e rancore il nostro potente di riferimento.
Per fortuna, ad un oceano e passa di distanza, c’è chi apprezza molto più di
noi quel che i nostri avi ci hanno lasciato incauti…