Il Coronavirus ha fermato anche la tradizione.
«Non avremmo mai pensato di fermarci con il nostro storico appuntamento del falò di Santa Lucia -ha raccontato ai taccuini del Da Bitonto Tina Masciale, presidente del gruppo folklorico Re Pamabanelle- che si sarebbe tenuto lo scorso 3 dicembre se non ci fossero state le restrizioni. Ma è vivo dentro il cuore di tutti noi il ricordo di quanto fatto per organizzarlo negli anni».
È al 1996 che risale la rinascita e la ripresa della realizzazione del falò di Santa Lucia, anno in cui «La Chiesa di San Silvestro divenne la nostra sede e iniziammo piano piano a rendere conosciuto questo evento, ad attirare sempre più gente. In molti in vico Monsignor Massarenghi giungevano per ascoltare buona musica e degustare i prodotti tipici preparati dai componenti del gruppo, dalle pettole agli occhi di Santa Lucia».
Molti musicisti o gruppi folkloristici hanno partecipato a questo storico appuntamento del falò di Santa Lucia, tra cui con dei brani della tradizione bitontina Raffaele Terlizzi e la sua band, oppure la corale polifonica di Giovinazzo.
«Ricordiamo molto bene il falò del 2002 in piazza cattedrale per la neve e il gelo che ci accompagnò durante la serata ma che fu riscaldato dal ritmo focoso e coinvolgente del gruppo leccese: Lu Rusciu Nosciu . Fummo i primi a portare un gruppo di pizzica, che allora iniziava ad affermarsi e a diffondersi».
«Tanti altri musicisti si sono alternati sul nostro palco, ricordiamo con piacere Pietro Balsamo, splendido menestrello da Francavilla Fontana. Stupendo il duo salentino Rocco Nigro – Rachele Andrioli con la loro musica ricercata, travolgente il trio Paglialunga – Morabito- Demarco, la bravura dei Sobbalera nostri viciniori. Storica la partecipazione del gruppo folklorico “città di Dolianova” dalla Sardegna e poi la formazione di” terra dei suoni”, il coro gospel bitontini. E poi ancora, il cantautore fra Leonardo Civitavecchia».
Perciò, il gruppo Re Pambanelle si chiede come possa dimenticare tutto questo. La tradizione è viva anche nel ricordo, specie se condiviso, come ha fatto Tina Masciale.
Quest’anno sarebbe stata la 25esima edizione del Falò di Santa Lucia, un quarto di secolo, una bella fetta della storia della città di Bitonto.
«Organizzare questa festa religiosa e tradizionale è da sempre motivo d’orgoglio per il gruppo, incentivo a renderla sempre più bella, ricca di contenuti artistici e folklorici di alta qualità e ricercatezza per cui fin ora ci siamo contraddistinti. Con questi ricordi, l’auspicio che la festa di Santa Lucia appena trascorsa sia stata ugualmente bella, nonostante tutto, auguriamo a tutti i cittadini e coloro che ci seguono delle buone festività nell’ attesa di tornare presto a stare insieme».
Il Coronavirus ha fermato anche la tradizione.
«Non avremmo mai pensato di fermarci con il nostro storico appuntamento del falò di Santa Lucia -ha raccontato ai taccuini del Da Bitonto Tina Masciale, presidente del gruppo folklorico Re Pamabanelle- che si sarebbe tenuto lo scorso 3 dicembre se non ci fossero state le restrizioni. Ma è vivo dentro il cuore di tutti noi il ricordo di quanto fatto per organizzarlo negli anni».
È al 1996 che risale la rinascita e la ripresa della realizzazione del falò di Santa Lucia, anno in cui «La Chiesa di San Silvestro divenne la nostra sede e iniziammo piano piano a rendere conosciuto questo evento, ad attirare sempre più gente. In molti in vico Monsignor Massarenghi giungevano per ascoltare buona musica e degustare i prodotti tipici preparati dai componenti del gruppo, dalle pettole agli occhi di Santa Lucia».
Molti musicisti o gruppi folkloristici hanno partecipato a questo storico appuntamento del falò di Santa Lucia, tra cui con dei brani della tradizione bitontina Raffaele Terlizzi e la sua band, oppure la corale polifonica di Giovinazzo.
«Ricordiamo molto bene il falò del 2002 in piazza cattedrale per la neve e il gelo che ci accompagnò durante la serata ma che fu riscaldato dal ritmo focoso e coinvolgente del gruppo leccese: Lu Rusciu Nosciu . Fummo i primi a portare un gruppo di pizzica, che allora iniziava ad affermarsi e a diffondersi».
«Tanti altri musicisti si sono alternati sul nostro palco, ricordiamo con piacere Pietro Balsamo, splendido menestrello da Francavilla Fontana. Stupendo il duo salentino Rocco Nigro – Rachele Andrioli con la loro musica ricercata, travolgente il trio Paglialunga – Morabito- Demarco, la bravura dei Sobbalera nostri viciniori. Storica la partecipazione del gruppo folklorico “città di Dolianova” dalla Sardegna e poi la formazione di” terra dei suoni”, il coro gospel bitontini. E poi ancora, il cantautore fra Leonardo Civitavecchia».
Perciò, il gruppo Re Pambanelle si chiede come possa dimenticare tutto questo. La tradizione è viva anche nel ricordo, specie se condiviso, come ha fatto Tina Masciale.
Quest’anno sarebbe stata la 25esima edizione del Falò di Santa Lucia, un quarto di secolo, una bella fetta della storia della città di Bitonto.
«Organizzare questa festa religiosa e tradizionale è da sempre motivo d’orgoglio per il gruppo, incentivo a renderla sempre più bella, ricca di contenuti artistici e folklorici di alta qualità e ricercatezza per cui fin ora ci siamo contraddistinti. Con questi ricordi, l’auspicio che la festa di Santa Lucia appena trascorsa sia stata ugualmente bella, nonostante tutto, auguriamo a tutti i cittadini e coloro che ci seguono delle buone festività nell’ attesa di tornare presto a stare insieme».
Il Coronavirus ha fermato anche la tradizione.
«Non avremmo mai pensato di fermarci con il nostro storico appuntamento del falò di Santa Lucia -ha raccontato ai taccuini del Da Bitonto Tina Masciale, presidente del gruppo folklorico Re Pamabanelle- che si sarebbe tenuto lo scorso 3 dicembre se non ci fossero state le restrizioni. Ma è vivo dentro il cuore di tutti noi il ricordo di quanto fatto per organizzarlo negli anni».
È al 1996 che risale la rinascita e la ripresa della realizzazione del falò di Santa Lucia, anno in cui «La Chiesa di San Silvestro divenne la nostra sede e iniziammo piano piano a rendere conosciuto questo evento, ad attirare sempre più gente. In molti in vico Monsignor Massarenghi giungevano per ascoltare buona musica e degustare i prodotti tipici preparati dai componenti del gruppo, dalle pettole agli occhi di Santa Lucia».
Molti musicisti o gruppi folkloristici hanno partecipato a questo storico appuntamento del falò di Santa Lucia, tra cui con dei brani della tradizione bitontina Raffaele Terlizzi e la sua band, oppure la corale polifonica di Giovinazzo.
«Ricordiamo molto bene il falò del 2002 in piazza cattedrale per la neve e il gelo che ci accompagnò durante la serata ma che fu riscaldato dal ritmo focoso e coinvolgente del gruppo leccese: Lu Rusciu Nosciu . Fummo i primi a portare un gruppo di pizzica, che allora iniziava ad affermarsi e a diffondersi».
«Tanti altri musicisti si sono alternati sul nostro palco, ricordiamo con piacere Pietro Balsamo, splendido menestrello da Francavilla Fontana. Stupendo il duo salentino Rocco Nigro – Rachele Andrioli con la loro musica ricercata, travolgente il trio Paglialunga – Morabito- Demarco, la bravura dei Sobbalera nostri viciniori. Storica la partecipazione del gruppo folklorico “città di Dolianova” dalla Sardegna e poi la formazione di” terra dei suoni”, il coro gospel bitontini. E poi ancora, il cantautore fra Leonardo Civitavecchia».
Perciò, il gruppo Re Pambanelle si chiede come possa dimenticare tutto questo. La tradizione è viva anche nel ricordo, specie se condiviso, come ha fatto Tina Masciale.
Quest’anno sarebbe stata la 25esima edizione del Falò di Santa Lucia, un quarto di secolo, una bella fetta della storia della città di Bitonto.
«Organizzare questa festa religiosa e tradizionale è da sempre motivo d’orgoglio per il gruppo, incentivo a renderla sempre più bella, ricca di contenuti artistici e folklorici di alta qualità e ricercatezza per cui fin ora ci siamo contraddistinti. Con questi ricordi, l’auspicio che la festa di Santa Lucia appena trascorsa sia stata ugualmente bella, nonostante tutto, auguriamo a tutti i cittadini e coloro che ci seguono delle buone festività nell’ attesa di tornare presto a stare insieme».
Il Coronavirus ha fermato anche la tradizione.
«Non avremmo mai pensato di fermarci con il nostro storico appuntamento del falò di Santa Lucia -ha raccontato ai taccuini del Da Bitonto Tina Masciale, presidente del gruppo folklorico Re Pamabanelle- che si sarebbe tenuto lo scorso 3 dicembre se non ci fossero state le restrizioni. Ma è vivo dentro il cuore di tutti noi il ricordo di quanto fatto per organizzarlo negli anni».
È al 1996 che risale la rinascita e la ripresa della realizzazione del falò di Santa Lucia, anno in cui «La Chiesa di San Silvestro divenne la nostra sede e iniziammo piano piano a rendere conosciuto questo evento, ad attirare sempre più gente. In molti in vico Monsignor Massarenghi giungevano per ascoltare buona musica e degustare i prodotti tipici preparati dai componenti del gruppo, dalle pettole agli occhi di Santa Lucia».
Molti musicisti o gruppi folkloristici hanno partecipato a questo storico appuntamento del falò di Santa Lucia, tra cui con dei brani della tradizione bitontina Raffaele Terlizzi e la sua band, oppure la corale polifonica di Giovinazzo.
«Ricordiamo molto bene il falò del 2002 in piazza cattedrale per la neve e il gelo che ci accompagnò durante la serata ma che fu riscaldato dal ritmo focoso e coinvolgente del gruppo leccese: Lu Rusciu Nosciu . Fummo i primi a portare un gruppo di pizzica, che allora iniziava ad affermarsi e a diffondersi».
«Tanti altri musicisti si sono alternati sul nostro palco, ricordiamo con piacere Pietro Balsamo, splendido menestrello da Francavilla Fontana. Stupendo il duo salentino Rocco Nigro – Rachele Andrioli con la loro musica ricercata, travolgente il trio Paglialunga – Morabito- Demarco, la bravura dei Sobbalera nostri viciniori. Storica la partecipazione del gruppo folklorico “città di Dolianova” dalla Sardegna e poi la formazione di” terra dei suoni”, il coro gospel bitontini. E poi ancora, il cantautore fra Leonardo Civitavecchia».
Perciò, il gruppo Re Pambanelle si chiede come possa dimenticare tutto questo. La tradizione è viva anche nel ricordo, specie se condiviso, come ha fatto Tina Masciale.
Quest’anno sarebbe stata la 25esima edizione del Falò di Santa Lucia, un quarto di secolo, una bella fetta della storia della città di Bitonto.
«Organizzare questa festa religiosa e tradizionale è da sempre motivo d’orgoglio per il gruppo, incentivo a renderla sempre più bella, ricca di contenuti artistici e folklorici di alta qualità e ricercatezza per cui fin ora ci siamo contraddistinti. Con questi ricordi, l’auspicio che la festa di Santa Lucia appena trascorsa sia stata ugualmente bella, nonostante tutto, auguriamo a tutti i cittadini e coloro che ci seguono delle buone festività nell’ attesa di tornare presto a stare insieme».