DI ANGELA ANIELLO
“Il giro del mondo in 80 tesori”, scritto da Chiara Cannito e Jean Paul Stanisci ed edito dalla Meridiana, non è semplicemente un riadattamento del celebre “Il giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne; è una rivisitazione coraggiosa e innovativa che ci invita a reinterpretare il nostro pianeta con occhi nuovi e curiosi. L’opera originale di Verne ci ha affascinato con il racconto delle avventure di Phileas Fogg, un gentiluomo inglese che, spinto da una scommessa, tenta di circumnavigare il globo in un tempo record, accompagnato dal suo fedele valletto Passepartout. Il viaggio di Fogg non era soltanto una dimostrazione delle meraviglie della tecnologia moderna e del progresso del XIX secolo, ma anche un’esplorazione delle diverse culture e paesaggi del nostro mondo.
In questa nuova interpretazione, seguiamo le orme di Mr. Fogg junior e Passepartout junior, discendenti dei leggendari protagonisti, mentre intraprendono un viaggio epico e suggestivo in cui ogni tappa del loro percorso è un’occasione per scoprire non solo meraviglie naturali e culturali, ma anche le fragilità e le urgenze del nostro pianeta. Da antichi templi nascosti nella giungla a maestose catene montuose, ogni “tesoro” rappresenta una chiamata all’azione, un invito a riflettere su come possiamo preservare queste meraviglie per le generazioni future.
Questa audace rilettura ci porta a considerare il viaggio come un’esperienza non solo esteriore, ma anche interiore. Mr. Fogg junior e Passepartout junior non sono solo esploratori, ma anche custodi di un mondo che ha urgente bisogno della nostra attenzione e cura. Attraverso le loro avventure siamo catapultati in un itinerario ricco di scoperte e introspezioni, che ci spinge a guardare oltre la superficie e a riconoscere le interconnessioni che legano ogni angolo del nostro pianeta.
In un’epoca in cui il cambiamento climatico e la perdita della biodiversità minacciano di alterare irreversibilmente il volto della Terra, “Il giro del mondo in 80 tesori” ci ricorda l’importanza di ogni singolo luogo, di ogni singola storia. Quest’opera ci invita a diventare viaggiatori consapevoli, a esplorare con rispetto e meraviglia, e a impegnarci per la conservazione del nostro prezioso patrimonio globale.
Il viaggio epico di Mr. Fogg junior e Passepartout junior in “Il giro del mondo in 80 tesori” inizia in un luogo di straordinaria importanza storica e scientifica: l’Orto Botanico di Padova. Questo giardino, fondato nel 1545, è il più antico al mondo ancora nella sua collocazione originale e rappresenta un’icona della tradizione accademica europea.
L’Orto Botanico di Padova è molto più di un semplice giardino; è un museo vivente che testimonia secoli di ricerca e scoperta nel campo della botanica. Sin dalla sua fondazione, questo orto è stato un punto di riferimento per studiosi e scienziati che hanno esplorato la diversità delle piante provenienti da ogni angolo del globo. Le sue collezioni includono specie rare e preziose che raccontano storie di viaggi, scoperte e scambi culturali.
Mentre Mr. Fogg junior e Passepartout junior vagano tra i viali ombrosi e le serre storiche, sono immersi in un universo di biodiversità. Ogni pianta, da quelle medicinali alle specie ornamentali, rappresenta un tassello fondamentale della complessa rete della vita sul nostro pianeta. I protagonisti apprendono come le piante non solo arricchiscono la nostra estetica e cultura, ma sono anche cruciali per la nostra sopravvivenza. Esse purificano l’aria, forniscono cibo e medicine, e contribuiscono alla stabilità degli ecosistemi.
Il viaggio poi proseguirà in Africa dove si trovano immersi in un mosaico di ecosistemi unici e affascinanti, in Australia, un continente altrettanto interessante ma complesso dove scoprono la straordinaria biodiversità marina e terrestre e l’importanza delle culture indigene nella gestione sostenibile delle risorse naturali, a Singapore, in Giappone, in Cambogia, in Alaska, negli Stati Uniti del Sud proseguendo verso il Nord Europa fino alle isole Svalbard per poi ridiscendere verso la Puglia e il suo Tavoliere.
Una prima parte è raccontata attraverso la voce di Firmino, un topino curioso e avventuroso, protagonista di un viaggio immaginario. Nonostante le sue piccole dimensioni, Firmino ha un grande spirito esplorativo e un’insaziabile sete di conoscenza. Attraverso i suoi occhi, il lettore vive esperienze in luoghi affascinanti e lontani: Chiara Cannito non ha potuto visitarli personalmente ma li ha scoperti leggendo numerosi articoli e racconti. Firmino diventa così un compagno di viaggio ideale che ci guida alla scoperta delle meraviglie del mondo, raccontandoci storie e curiosità con la sua vivace immaginazione. Ogni tappa del viaggio è un’avventura ricca di dettagli e emozioni, vista dalla prospettiva unica e affascinante di un piccolo topino esploratore.
I viaggi di Passepartout, invece, sono stati realmente compiuti da Jean Paul Stanisci e documentati nei suoi reportage e sono narrati al presente. Egli stesso, quando il libro è stato presentato presso le Officine culturali, ha detto che proprio in questi viaggi ha imparato a relativizzare tutto e a considerare un altro punto di vista.
Mutuando un’espressione di Don Tonino Bello, ha affermato che nel 2024 la cosa più importante è la “convivialità delle differenze”: riscoprire il potere della diversità significa anche riscoprire una certa libertà nelle scelte quotidiane.
Ha inoltre ringraziato Chiara Cannito per la sua sapiente guida nella stesura del libro.
Ogni capitolo è corredato da due illustrazioni di Sal Modugno che ha usato uno stile fumettistico proprio perché nell’opera vengono trattati temi delicati di notevole importanza. Laddove nelle illustrazioni aumenta l’utilizzo del nero si vuole dare maggiore drammaticità e risalto alla scena rappresentata.
Qualcuno potrebbe chiedersi: “Perché proprio 80 tesori?” Ovviamente 80 è un numero simbolico in quanto i tesori e le ricchezze naturali da preservare e custodire sono davvero tantissimi e non si possono contare.
Al termine del libro notevole è la sezione didattica curata da Chiara Cannito e Loredana Francesca Cenerario sotto la supervisione di Maria Panza, referente WWF Puglia: i docenti possono trovare spunti molto interessanti per attività e progetti da adattare a ogni classe. Gli obiettivi dell’Agenda 2030 fanno luce proprio sulla sostenibilità ambientale, sulla consapevolezza globale, su una cittadinanza attiva che miri alla costruzione di un mondo migliore.
Tanti i punti di forza di questo libro: innanzitutto, come ha affermato Gigi Carrino che ha letto alcuni passi durante la presentazione, qui c’è una onesta analisi geopolitica che mette nero su bianco i nomi dinanzi a eventi che non si possono più ignorare.
La narrazione tutta è improntata a un’ottica multidisciplinare spaziando dall’Italiano, alla Storia, alla Geografia, alle Scienze, alla Letteratura inglese e Francese fino alla Religione nell’analisi delle diverse culture e dei loro riti.
Uno degli insegnamenti più grandi tratti da questo libro è tratto dal Discorso sulla Felicità letto al summit di Rio de Janeiro del 2012. “Non siamo venuti al mondo per svilupparci soltanto, così, in termini generali ma veniamo alla vita per cercare di essere felici. Perché la vita è corta e se ne va. E nessun bene vale come la vita, questo è elementare”.
Il compito degli insegnanti, come ha ribadito Elvira Zaccagnino, è di educare all’oggi ed educare è un fatto politico.
La scuola deve abituare gli studenti a porsi delle domande, a cercare delle soluzioni e questo libro fornisce una serie di spunti di riflessione.
C’è bisogno di un atto d’amore e di fiducia verso i ragazzi, bisogna reinnamorarsi dell’istituzione Scuola.
“Il giro del mondo in 80 tesori” è un viaggio di scoperta tanto di cuore quanto di mente, che ci sprona a guardare al futuro con speranza e responsabilità. Non perdetevi, dunque, l’opportunità di vivere questa avventura epica e di diventare un viaggiatore consapevole del nostro straordinario pianeta.