Nella meravigliosa cornice del Centro Culturale Mariarte di Maria Cucinella, dal lunedi al venerdì dalle 18 alle 20, sarà possibile visitare la mostra dal titolo “Maska” fino al 27 febbraio.
La collettiva è stata inaugurata lo scorso martedì e «l’idea di incentrarla –ha affermato Rosa Masellis, attrice di Okiko Drama Company, che ha organizzato l’evento insieme a un altro suo componente, Angela Ubaldino– sul tema della “Maschera” è data non solo in quanto rappresenta l’elemento centrale del Carnevale, ma è anche simbolo e allegoria dei più svariati aspetti della vita dell’uomo: travestimento ed inganno, effimera illusione di irrealtà e sogno».
Il tema ha ispirato molti pittori che hanno voluto provare a rappresentare «quel che v’è sotto la maschera, ovvero l’ignoto, l’altro sconosciuto e reale che è fonte del vero terrore».
Tra questi artisti v’è il pittore Antonio Rossiello, il quale ha esposto, in occasione della suddetta collettiva, il suo acrilico su tela “Mare”, ritratto in chiave simbolica dell’esistenza umana e del voler andare oltre la maschera, abbandonandosi a qualcosa che potrebbe anche creare distanze e mancanze.
Lo specchio potrebbe rappresentare, genericamente e metaforicamente, lo strumento usato per riconoscere la propria immagine e accettare la relativa alterità. E’ questo quello che ha cercato di trasmettere l’artista Anna Maria De Palma con il suo olio su tela “Metamorfosi lunare”, in un clima extra-ordinario e tipico di una visione sono ritratte una donna ed il suo alter ego, avvolto da una maschera per l’appunto.
Agghiacciante la riflessione che si nasconde negli occhi della “Donna in maschera”, dipinto di un altro protagonista della collettiva Daniele Favale. Il pittore ha voluto, attraverso il disegno, rappresentare i lati della personalità che non emergono al livello della coscienza.
L’arte libera, soprattutto la maggior parte delle volte nel connubio di due sue forme, la pittura e la musica. E’ questo che accomuna molti artisti, come Daniele e il pittore e regista della compagnia Okiko Drama, Piergiorgio Meola. Ha esposto “Midnight” e “Amore in maschera”, realizzati con la tecnica dell’acquerello.
Il messaggio che ha voluto lanciare l’artista è un invito ad abbracciare ognuno il caos del proprio mondo interiore per scoprire il vero e trovare la libertà.
“La fine della vita avviene come la fine di un ballo mascherato – significativa la citazione di alcune parole di A. Schopenhauer, riportate come didascalia di un’opera di Piergiorgio- quando tutti si tolgono la maschera. Allora si vede chi erano veramente coloro coi quali si è venuti in contatto durante la vita”.