Alessandro Haber racconta la terra pugliese nello spettacolo OliodiVino, scritto e diretto da Cosimo Damiano Damato. Anteprima domenica 15 giugno alle 21 a Bitonto, ospite dell’evento Good Evolution organizzato dal GAL Fior d’Olivi in collaborazione con il Comune.
Il recital scritto e diretto da Cosimo Damiano Damato è andato in scena l’ultima volta nel 2009 con Arnoldo Foà e Rocco Zifarelli al Teatro Socrate di Castellana Grotte ed ora viene affidato alla voce di Alessandro Haber per raccontare la sacralità della madre terra di Puglia, quella dell’olio e del vino. “ Olio divino – racconta Damato – è un viaggio elegiaco scandito dalle incursioni mediterranee della mandola di Mimmo Epifani, un moderno aedo, stralunato e poetico, un cantore popolare, virtuoso e struggente, con le sue composizioni oniriche, selvatiche e ancestrali.
Il grande mandolinista duetterà con la chitarra del virtuoso Sasa Flauto. Epifani e Flauto saranno i fidi scudieri musicale del maestro Haber che muove i ricordi su un canovaccio emozionale tessuto fra poesia e musica d’autore”. Ecco il prologo dello spettacolo: “Vi voglio raccontare una storia, un’avventura fatta di odori, di fragranze , un fascino olfattivo, una poesia che si legge nell’aria e si può catturare assaporandone la vita. Avevo dieci anni, giocavo a rincorrere i gatti nella masseria di mio nonno, un odore mi rapì, proveniva dai frantoi, la masseria di trasformò in un teatro: stava per andare in scena il rito della spremitura delle olive.
Un vento di terra si spandeva per la città, un forte ed intenso odore di olio. Fragranza essenziale, terapia per il corpo, alibi del palato, trionfo dei colori della terra. E’ lì che mi addentrai, sotto i teloni, fra le nervature virili dei tronchi di olivi, un universo antropologico si celava sotto al mantello degli alberi. Gli ulivi ricordavano la traversata di Cristo sull’asino, una connotazione mediterranea di duemila anni, i rami erano aperti verso il cielo, sembravano cantare la loro bellezza, il giorno del ringraziamento della natura, un olio santo, con il colore dei capelli degli angeli, un sapore di orto e verza. Tutto era sacro, c’era intorno a me un odore di Getsemani..”.
Oltre a questo testo scritto dallo stesso autore pugliese prima per Foà ed oggi per Haber, in questa nuova versione del recital c’è anche un monologo inedito scritto a quattro mani da Damato e Raffaele Nigro, oramai una coppia collaudata sia al cinema che a teatro ( “La luna nel deserto” con Michele Placido e Renzo Arbore, “Il bene mio” con Lucio Dalla e Moni Ovadia e il prossimo film “Hemingway in Basilicata”). Lo spettacolo è anche un viaggio musicale che attinge dai grandi cantautori e poeti che hanno saputo cantare la madre terra: “La disciplina della terra” di Ivano Fossati, “Pane e Castagne” di Francesco De Gregori, “La terra e la morte” di Cesare Pavese, “Amara terra mia” di Modugno, “Le osterie” di Alda Merini, “Il vino” di Piero Ciampi, “Ode al vino” di Neruda, “Sonetto al vino” di Borges, “Vento sull’uliveto” di Lorca, “L’anima del vino” di Baudelaire. “
Questo spettacolo – conclude il regista Damato – racconta un’avventura fatta di odori, di fragranze , un fascino olfattivo per voce densa e strumenti acquatici, una poesia che ci riconduce alle nostre origini. Dopo averlo portato in teatro con il Grande Maestro Arnoldo Foà, oggi l’unica voce che può dare continuità a quel viaggio poetico è quella di Alessandro Haber, per la sua fisicità emotiva e grande intensità.