La pittura prende vita e in un istante i
colori e le figure si fondono insieme mettendo a nudo le sensazioni, le
riflessioni e la speranza dell’artista e dei soggetti a cui egli si è ispirato.
Quasi
una magia quella che avviene osservando le 13
tele della mostra “Forme concettuali”, a cura
dell’artista bitontino Cleto Albi,
inaugurata domenica 17 aprile a Valenzano.
Sensazioni provocate dalla particolarità dei
quadri e dalla spontaneità e accuratezza con cui l’artista è riuscito a
dipingerli, nonostante trattassero temi delicati, come il disagio, il dubbio e
l’incertezza.
A rappresentarli particolari e bizzarre
figure che Cleto Albi ha voluto accostate fra loro, creando un gioco di
movimenti e simmetrie. In alcuni dipinti è possibile notare l’utilizzo di una tecnica mista, a metà tra scultura e
pittura, in cui le figure sono poste in rilievo per dare l’idea del “quadro nel
quadro”.
In particolare, l’opera che ha suscitato
maggiore interesse è stata quella che ritrae una bottiglia di vino con tanti
piccoli tappi di sughero che si riversano nel calice, un simpatico modo per
rappresentare graficamente l’esclamazione “Questo vino sa di tappo”. L’idea dell’artista
è stata studiata a pennello, nel vero senso della parola.
Ci si augura che anche il Comune di Bitonto
si accorga della sua bravura e che lo inviti presto a realizzare una mostra
anche nella sua città natia.