Nell’ultimo fine settimana di marzo si è effusa una distesa
leggerezza per il centro storico bitontino in onore del santo protettore dei
falegnami, nonché amorevole figura paterna per eccellenza: San Giuseppe.
Un falò in posizione
centrale, tradizionale usanza di quegli artigiani che commemorano il santo
ardendo legname di scarto e congedano con riverenza il trascorso inverno; bancarelle, banchi e carretti allestiti
per soddisfare qualsiasi piacere dei passanti, dalla gola alla mente, dal corpo
agli affetti, visto il vasto assortimento di cibo, accessori di bigiotteria,
realizzazioni artigianali raffiguranti papà a fianco dei propri pargoletti; musica folkloristica, espediente di
coinvolgimento che ha creato un clima di grande spensieratezza, data l’armonia
che danzatori esperti e dilettanti hanno prodotto esibendosi allegramente
dinanzi a un pubblico divertito, sfuggente e indifferente.
Questa la combinazione
di elementi che hanno reso Bitonto ancora una volta protagonista di vita autentica, racchiusa nell’ammirevole lavoro
artistico realizzato da padri e figli sulla facciata della chiesa di san
Francesco da Paola, tenera rappresentazione della forza della famiglia.