«Abitavamo sullo stesso pianerottolo –si raccontano ai nostri taccuini gli artisti Piergiorgio Meola e Stefania Sannicandro-. Un giorno, fuori pioveva tanto e non potevamo incontrarci sotto casa per giocare. Decidemmo di divertirci a far magie: chissà se disegnando il sole, le nuvole sarebbero potute sparire. Sarà stata pura casualità, ma così successe. Eravamo piccolissimi quando iniziammo a condividere la passione per il disegno, la pittura».
Le strade di questi due ragazzi bitontini non si sono mai separate grazie all’amore per l’arte.
Piergiorgio si è diplomato presso l’European Language School a Bitonto e ha intrapreso il percorso della recitazione, non abbandonando però la pittura.
Stefania è nella compagnia diretta dal suo amico, “Okiko The Drama Company”, e dopo essersi diplomata all’Istituto Statale d’Arte di Corato, ha frequentato il corso di grafica presso il Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia delle Belle Arti di Bari, dove ha conseguito la laurea triennale nell’anno accademico 2014/2015.
La sua tesi di illustrazione scientifica, “L’arte della fiaba”, dimostra il fatto che con il tempo «mi ha affascinato la digital art, tecnica con cui cerco di perfezionarmi e realizzo le mie tele. E’ questo che mi differenzia da Piergiorgio, che, invece, preferisce la pittura tradizionale con acrilico e acquerelli. Altro elemento in comune tra noi è il mondo onirico e delle fiabe».
E’ questo il filo rosso della mostra “DigiXArt” (http://bit.ly/2HPb6Dk) che i due ragazzi hanno allestito presso il Torrione Angioino dal 19 al 25 febbraio, aperta al pubblico tutti i giorni dalle 17 alle 20. E’ stata promossa da Okiko The Drama Company e dal Centro Culturale Mariarte.
«Il titolo della mostra presenta una X –hanno spiegato gli artisti- che è simbolo di unione, ma allo stesso tempo di divisione per richiamare la nostra cooperazione artistica con tecniche, però, diverse. Abbiamo esposto trentuno quadri, il libro di fiabe “Il ponte nero” e la tesi “L’arte della fiaba”».
L’inaugurazione della mostra è stata aperta con una perfomance recitativa in cui «abbiamo voluto raccontare la storia del nostro incontro. E’ stata messa in scena dai componenti della compagnia Okiko. Alessia Ricciardi, nei panni dell’amica, ha consegnato ad Angela Ubaldino, che ha interpretato la figura dell’amico, il suo libro delle fiabe».
«E’ da qui che si sono materializzati i protagonisti di un mondo sì onirico, ma reale e le personificazioni di alcune emozioni: una principessa (Rosa Masellis), la speranza (Giuseppe Visaggi), la sorella (Teresa La Tegola), la mamma (Valeria Summo). La performance è stata supportata da un video realizzato da Michele D’Amore, con cui abbiamo poi dialogato».
A conclusione della mostra, il bilancio è positivo.
«Ciò che ci unisce non è la volontà di mostrare quanto siamo belli o bravi, ma di raccontarci in una sorta di diario segreto. Ci sarà chi lo saprà leggere e comprendere, come Angela Ubaldino tramite i preziosi pezzi critici che produce sempre per le nostre opere senza aver bisogno di spiegazioni o premesse, e chi no».
«Una diversa utenza ha visitato la nostra mostra, come i ragazzi della scuola alternanza-lavoro del Liceo Classico “Carmine Sylos”, accompagnati dallo storico dell’arte Antonio Sicolo, che hanno illustrato in inglese il contenuto delle tele ad alcuni turisti. C’è stato anche chi ha voluto farsi un regalo acquistando una delle opere. Siamo felici».