“Is this real life? Is this fantasy?“: così cantavano in Bohemian Rhapsody i Queen, principali compagni musicali di viaggi avventurosi. Allora tutto ciò che dovete fare è mettervi in ascolto: della buona musica, del vostro istinto costruttivo, della natura.
È realtà. Assicurato. Anche se …da scendere dall’aereo alle 2 di notte a scendere dal letto alle 5 di mattina il passo è breve!
Se si aggiunge il cambiamento di fuso orario, il cambiamento di clima, riesce ancora più facile pensare che essere a Las Vegas sia un sogno, piuttosto che una realtà.
Un immenso parco giochi a cielo aperto, si potrebbe anche dire un enorme paradiso per gli spendaccioni dell’ultima ora.
Las Vegas è la meta di chi non bada a spese, beve Veuve Clicquot come acqua, guida Ferrari come fossero utilitarie qualsiasi, rimane attaccato dalle 12 am alle 12 pm alle slot machine dei Casinò come fosse la più naturale delle condizioni.
Insomma un’isola del tesoro al contrario, in cui il denaro va consumato e non trovato; un’isola “felice” che non può essere vissuta per più di due notti.
Non esiste regola, né modo di applicarla.
L’azzardo è un intrattenimento.
Lo spreco è una moda.
La statua di Augusto nel bel mezzo di un Roma presa e scopiazzata, imbellettata alla men peggio per celebrare il decennio della costruzione del Ceasars Palace non è “irrispettoso” ma “normale amministrazione”.
Avete presente “Una notte da leoni“? Ecco…nulla di ciò che avete visto è frutto di finzione cinematografica! …ma, ricordate, per descrivere Las Vegas “finzione” è una parola chiave!
Non possono fermarsi qui i cuori intrepidi, gli animi coraggiosi e soprattutto gli amanti della scoperta.
Essere “Braveheart” è difficile …ma non impossibile.
Perciò, dormiglioni, aprite le tende della vostra vita mentre albeggia e fiondatevi in una nuova, strabiliante, inimmaginabile avventura …il meglio dell’America deve ancora venire!
Spesso dite di voler fare una serie di cose prima di morire, scrivete liste infinite, ci inserite cose del tipo “Riuscire ad avere una casa in campagna con un Labrador che mi corre in giardino” . Stimabile …ma ci avete mai scritto “Voglio arrivare al centro del mondo e sentirmi felice?“.
Perché arrivare sulle labbra del Grand Canyon, volarci sopra e poi navigarci dentro significa sentirsi davvero figli della vostra Terra.
E, soprattutto, significa raggiungere la felicità che l’onnipotenza non può garantire.
Perché nella semplicità di un paesaggio lunare, si apre il ventre di una madre che partorisce magia.
Questo ha fatto il fiume Colorado due miliardi di anni fa, erodendo nelle ere la roccia rossastra e facendosi spazio sempre più, fino a raggiungere 450 km di lunghezza.
Sembra scontato ma è vero che quando non ci si accontenta di guardare le cose da uno stesso, solito punto di vista, il mondo cambia e noi cambiamo con lui.
Bisogna evolvere, superarsi, scontrarsi con la parte fragile di noi stessi e salire su un elicottero; occorre guardare e guardarsi da differenti angolazioni; ci si deve mettere a bordo di un’imbarcazione di discutibile sicurezza apposta per non sentirsi sicuri affatto e ballare sulle onde di un enorme fiume, quello del Canyon e quello senza fine dei nostri sogni.
Non smettete mai di scrivere le vostre liste di desideri, perché sono le parti migliori del nostro essere che lasciamo su carta.
Il desiderio è la nostra anima che aspira, che ambisce, che non finisce mai …ma cercate di aggiungere qualcosa che vada oltre i limiti della vostra immaginazione.
E che la fiducia sia con voi!