È un convegno di Fisica l’occasione per un
incontro del tutto casuale da cui divampa una passione. No, non intendiamo parlare di una storia d’amore bensì di qualcosa di più forte e travolgente: l’interesse per Dante e la sua cultura, di cui la Cosmologia è l’aspetto più sorprendente per noi moderni abituati a sonde, telescopi, viaggi planetari e tecnologia fantascientifica.
Quando il prof. Elio Bisceglie, docente di Fisica all’Università di Bari, in un convegno nazionale incontra un suo collega astrofisico, non avrebbe mai immaginato di trovarsi davanti un discendente del Divino Poeta, che in quel convegno dissertava anche di Cosmologia Dantesca, stuzzicando parecchio l’interesse del nostro “fisico”.
Ne segue un approccio, poi una piacevole chiacchierata, infine una corrispondenza fitta e proficua. Scattata la scintilla, divampa, quindi, la passione ed il bitontino prof di Fisica ne viene travolto al punto che studia, analizza, approfondisce l’argomento per mesi e mesi, leggendo e rileggendo alcune terzine della Divina Commedia, consultando testi e documenti, vagliando teorie ed ipotesi, verificando scenari astronomici con moderni software utilizzati in astronomia, ricercando fonti e testimonianze.
Ne fuoriesce un’analisi articolata ed approfondita, che tratta alcuni aspetti della Cosmologia dantesca, dall’organizzazione dell’Universo all’astrologia, dalla simbologia biblica al sufismo numerologico, dalla teosofia medievale all’astrofisica contemporanea, da Dante ad Einstein, passando per Galilei e Newton.
Inevitabile ricavarne una Lectio Magistralis, che diventa oggetto di interesse ed ammirazione nei Licei “C. Sylos” di Bitonto, “E. Amaldi” di Bitetto e “A. Scacchi” di Bari dove viene presentata davanti a centinaia di studenti e docenti.
E, a seguire, grazie alla sensibilità ed alla disponibilità del Dirigente Scolastico, prof. Angelo Panebianco, diventa un momento di formazione per docenti dell’Istituto Comprensivo “Cassano – de Renzio” di Bitonto, altrettanto coinvolti e partecipi.
In conclusione, c’è da augurarsi che altre istituzioni, scolastiche e non, desiderino condividere i frutti di una così entusiasmante ricerca, che conferma il valore effettivo e l’originario significato etimologico del termine “studio”, ovvero “passione”.