La chiesa dell’Addolorata a Mariotto, immersa nella bruma dicembrina e fiocamente illuminata da una vaga luna solstiziale, sembra raccogliersi entro le sue ceree pareti in un’estatica meditazione, gremita e silente com’è, poco prima che le trombe della banda della Terza Regione Aerea trillino allo stizzirsi della bacchetta governata dal maestro Nicola Cotugno.
Gli ottoni, quasi attigui al presbiterio, luccicando di un argento dorato, tessono senza posa il fil rouge musicale della serata, ordendo diligentemente la trama festosa, laica e liturgica, dedicata alla Pace. L’Ouverture di Shostakovic, così come il tema de “La vita è bella” e le coinvolgenti sonorità di “Mission” s’incaricano di svelare il vero sentimento che anima il concerto mariottano. Cotugno dirige da par suo l’orchestra, modulando ritmo e vigore in certosini dosaggi di stile del fraseggio, controllo dei tempi orchestrali e gestualità scenica, e riuscendo a far vibrare nel pubblico quelle corde giulive che resterebbero impassibili solo in un animo insensibile.
Il maestro poi si supera nella coinvolgente direzione dei classici motivi natalizi, da Jingle Bells a White Christmas, proposti in un’emozionante silloge finale, in cui segno e intuito suggeriscono opportunamente le ciondolanti cadenze di uno swing americaneggiante che non teme vetustà, men che mai nel periodo natalizio, e che Cotugno traslittera musicalmente, interpretando e rendendo il tutto rispettoso anche della sacra location.
L’applauso scrosciante, con tanto di meritata standing ovation finale, suggella il crescendo emozionale generato negli astanti dall’esecuzione in stile Big Band anni quaranta dei detti “classici” natalizi.
Ed è forse sintomatico di un rapporto privilegiato instauratosi tra il musicista e i cittadini mariottani, al punto che Franco Altamura, storico organizzatore del presepe vivente di Mariotto, nel concludere la serata con un breve saluto, consegna idealmente al maestro Cotugno le “chiavi del paese” in segno di stima e riconoscenza verso il musicista.
C’è soddisfazione negli organizzatori mariottani dell’evento musicale, tra cui particolarmente attivi sono stati Franco Cariello, Pasquale Vino e Franco Salierno, che col maestro Cotugno hanno condiviso molte esperienze lavorative in Aeronautica. Cariello e Vino ci tengono a precisare che “Il maestro mostra sempre sincera e gratuita disponibilità verso noi mariottani, ed anche in questo caso non s’è lasciato pregare e ci ha regalato un’altra splendida serata in musica. Grazie a lui organizzare l’evento a Mariotto è stato agevole”.
Infine, molto indicative sono le parole pronunciate da don Emanuele Spano, secondo cui “un concerto può aiutare a recuperare lo spirito del Natale che oggi si è un po’ dimenticato a causa della frenesia di tutti i giorni. Lo si può fare anche attraverso il filtro musicale, perché la musica è fascino e bellezza, la musica è Dio”.