Un piccolo (ma neppure tanto) tempio della parola.
Scritta, parlata, sussurrata, persino silente, ma mai urlata.
E, come ogni santuario che si rispetti, meta prediletta di tanti, tantissimi pellegrini dei sogni.
Perché chi legge i libri questo è soprattutto.
S’informa, studia, accresce le sue conoscenze, certo, ma massime segue i sentieri onirici dell’anima.
Dunque, siamo nella Libreria del Teatro, nel cuore di nuovo pulsante del centro storico.
Di fronte al Traetta che fu l’Umberto, si schiude un mondo fatto di fotografie con scrittori famosi e non, tele dipinte di passioni e tempeste, e, sopra lignee scansie, un mare di pagine popolate da quegli omini ritorti dal dolore o che si sbellicano dalle risate che sono le lettere.
Entrano volti di tutti i tipi, qui, e tutti cercano una luce.
Nel viaggio per mare che è la nostra vita, Gianluca Rossiello è la stella polare di molti.
Capita, certe volte, nel tragicomico rotolio dei giorni, di restare senza remi e senza timone, e allora cerchi anche solo un consiglio per ritrovare la rotta.
Dietro la scrivania, sempre pensoso, assediato da pile di tomi – quasi tutti letti, ci giuriamo – Gianluca ti saluta con un sorriso lieve e pur contagioso.
Siccome conosce quasi tutti i suoi avventori, sa già quale nuova uscita si sintonizzerà con lo stato d’animo dell’amico appena entrato, ma non lo dice subito.
Aspetta, paziente, che arrivi la domanda fatidica “Tu cosa mi consigli?” per partire con la sfilza di autori e titoli che faranno al caso.
Fino a qualche mese fa, potevi incontrare anche Mimmo, il papà e l’amico del cuore di Gianluca, spesso seduto sull’uscio, e dialogare con lui di massimi (e minimi) sistemi.
Ora che non c’è più, lo ritrovi nello sguardo un poco ferito dalla nostalgia del figlio, ma questa è un’altra storia.
Per Pasqua, Natale e ricorrenze varie, poi, fanno furore le provvidenziali confezioni regalo della cara mamma del libraio.
Ieri sera, quella graziosa miniera di parole ha compiuto dieci anni.
Due lustri di cultura – quella vera, quella senza steccati, quella senza discriminazioni: quante presentazioni di novità editoriali, quante iniziative, quanti incontri… – e libertà al servizio disinteressato della città, con garbo e discrezione.
A te, Gianluca, grazie anche per questo e altre mille candeline da spegnere.