Unire il belcanto e stand-up comedy. Una scommessa per il Bitonto Opera Festival che, a giudicare dalla risposta del pubblico, sembra essere stata vinta.
Il successo della straordinaria versione de “L’Elisir d’Amore” di Gaetano Donizetti, andata in scena sabato scorso, ha permesso alla rassegna di musica lirica della città dell’olio di festeggiare un diciottesimo compleanno con i fiocchi.
La “ricetta” della “magia”, regalata agli spettatori di Masseria Lama Balice, è stata un mix di professionisti, primo fra tutti Gianni Ciardo.
Il re della comicità pugliese, nelle vesti di corifeo e notaio del matrimonio mancato tra Adina e Belcore, è stato il vero mattatore della serata.
La sua descrizione della trama e dei personaggi del melodramma giocoso ottocentesco, condita da battute esilaranti e pause ricercate, ha fatto ridere a crepapelle il pubblico, che ha avuto modo anche di interagire con lo stesso attore.
A garantire emozioni in musica ci ha pensato poi il cast, composto da artisti di grande prospettiva, provenienti da tutta Italia.
Sorprendente il giovanissimo soprano Chiara Salentino, incantevole e precisa nei panni, vestiti per la prima volta, di Adina. La cantante ha potuto contare sull’esperienza di una vecchia conoscenza del festival: il tenore Vincenzo Maria Sarinelli, al suo fianco nelle vesti di Nemorino.
Debutto nel ruolo anche per il baritono Graziano De Pace, che con il suo bel timbro ha saputo ben interpretare il sergente Belcore.
Ha stupito poi per bravura e per presenza scenica anche Dulcamara, il baritono cesenate Roberto Gentili.
Convincente anche la performance del soprano Annalisa Dell’Aquila, nei panni della maliziosa e pettegola Giannetta.
Si conferma una garanzia infine il Coro Lirico Città di Bitonto, diretto dal maestro Anna Lacassia, che ha saputo ricreare l’ambientazione campagnola, resa ancora più credibile dalla scenografia, disegnata con panni della raccolta delle olive. Un’idea, ovviamente, del regista e direttore artistico Carlo Antonio De Lucia, ormai pilastro del BOF, insieme al maestro Leonardo Quadrini, anche quest’anno alla direzione dell’Orchestra del “Bitonto Opera Festival”.
«È grazie a loro se la manifestazione ha raggiunto la “maggiore età” e cresce di anno in anno» ha commentato Graziana Romita de “La Macina – Associazione socioculturale” promotrice della rassegna, entusiasta per la riuscita della serata, dedicata alla memoria di due grandi amici del Festival: Tonino Travaglio e Giovanni Guarino.
Oltre agli artisti e a Gianni Ciardo, fortemente voluto sul palco dalla colonna portante del BOF, Giuseppe Maiorano, la presidentessa ha infatti ringraziato quanti collaborano ogni giorno per la crescita del progetto.
«La nostra forza è nel gruppo. Non possiamo che ringraziare il responsabile di produzione Sergio Schiavone, il direttore degli allestimenti Virgilio Maiorano, le costumiste Gisella Schiraldi e Margherita Leone e il pianista Emanuele Petruzzella, sempre pronto ad assisterci e ad aiutarci».
Immancabile poi il ringraziamento agli sponsor: Fondazione Villa Giovanni XXIII – Onlus, Osteria Pizzeria “Ragno Verde”, Centro Estetico Solarium Body TAN e Faville Bitonto che hanno supportato la macchina organizzativa.
Il Bitonto Opera Festival, cofinanziato dalla Regione Puglia e patrocinato dal Comune di Bitonto, è infatti prodotto da “La Macina – Associazione socioculturale” e da Masseria “Lama Balice”, in collaborazione con il Coro lirico “Città di Bitonto”, il Gruppo Intini, la testata giornalistica “da Bitonto”, l’Associazione culturale “Cenacolo dei Poeti” e “Musica Insieme”.