Terza domenica di ottobre. Si festeggiano oggi a Bitonto, i Santi Medici Cosma e Damiano, i due gemelli anargiri (non chiedevano compensi in denaro agli ammalati curati) di origine araba, considerati martiri dalla tradizione cristiana a seguito del loro sacrificio avvenuto durante le persecuzioni contro i cristiani perpetrate da Diocleziano tra il 284 e il 305 A.C.. Arrestati Da Lisia, prefetto di Cilicia, dopo un feroce supplizio, furono decapitati, insieme ai loro fratelli o, secondo altre fonti discepoli, più giovani, Antimo, Leonzio ed Euprepio, nella città di Cirro, vicino l’antica città orientale di Antiochia.
Ad essi sono attribuiti dalla tradizione cristiana molti miracoli ed il loro culto, iniziato subito dopo il loro martirio, si è diffuso in larga parte del mondo cristiano. Non solo dalla Chiesa Cattolica sono commemorati. Anche nella dottrina della Chiesa Ortodossa hanno trovato accoglienza, tanto che Giovanni Paolo II, nel discorso ai vescovi pugliesi che tenne il 20 dicembre dell’86, evidenziò come la loro figura svolga un’importante funzione di promozione dell’unità della Chiesa tra Oriente e Occidente.
In Italia il loro culto è diffusissimo in diverse regioni, specialmente nel centro-sud. Diversi paesi in Sardegna, Sicilia, Campania, Calabria, Molise e Lazio, ne celebrano, tra i mesi di settembre e novembre, la ricorrenza nel calendario liturgico. Per non parlare della Puglia, dove le celebrazioni in loro onore assumono notevole interesse in diversi paesi sparsi per le sei province: Alberobello, Conversano, Rutigliano, Bisceglie, Terlizzi, Massafra, Molfetta, Monopoli, Ginosa, Laterza, Nardò,Gallipoli, Tuglie, Veglie, Oria, Ruvo di Puglia, Corato, Turi, Taranto, Melendugno, Trani.
Di particolare rilevanza sono le celebrazioni a Bitonto, dove il culto dei Santi risale al XIII-XIV secolo. Nella nostra città, inoltre, si ha il primo documento, datato 1572, che attesta la presenza delle reliquie delle braccia dei Santi. Diversi, inoltre, sono i miracoli che, per la tradizione popolare, Cosma e Damiano avrebbero fatto a Bitonto, manifestazione della loro protezione sulla città e sui suoi abitanti. Abbondano, ovviamente, le raffigurazioni artistiche realizzate nei secoli da artisti locali e non.
In loro onore, nel 1973, fu edificato l’attuale santuario, dove furono poi traslate le antiche statue, prima custodite nella vecchia sede del culto, la chiesa di San Giorgio Martire, insufficiente ad accogliere il sempre maggior numero di devoti ai Santi. La Basilica, la cui costruzione durò quindici anni, fu consacrata nel ’73, dal vescovo Aurelio Marena e, nel ’75, l’allora pontefice Paolo VI la elevò a basilica minore.
La prima celebrazione, quella liturgica, si ha il 26 settembre. I fedeli vi partecipano cantando inni e brani popolari. La festa vera e propria, invece, si ha durante la terza domenica di ottobre, data fissata per permettere ai contadini di completare tutte le attività previste durante la campagna vinicola. La processione comincia con l’uscita delle statue dal santuario, accolta dai cittadini con applausi e con la liberazione delle colombe bianche e dei palloncini. Il tutto termina in serata con l’ostensione delle reliquie e con la funzione religiosa nella basilica. Un evento atteso non solo dai cittadini, ma anche dai bitontini residenti in altri paesi. Decine di migliaia di persone affollano le strade anche per visitare la tradizionale fiera, in cui, commercianti da ogni dove arrivano con le loro bancarelle. Una miriade di visitatori che fa del culto bitontino dei santi Medici una tra le più importanti realtà del turismo religioso in tutta l’Italia Meridionale.