La prof.ssa Carla Abbaticchio, suo figlio Michele Minenna e la prof.ssa Vanna Lovero riconsegnano alla città un documento storico molto importante, quale “Bitonto alle soglie del 2000”.
Si tratta di un docufilm sulla realtà sociale e ambientale del nostro paese che è stato realizzato nel 1993 ed è stato riproposto al pubblico diverse volte in questi anni, le ultime due: il 19 maggio alle ore 20 nell’ambito della “Notte Europea dei Musei” e domenica 20 alle ore 11 e 18 per la “Festa dei musei” nella meravigliosa cornice della Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria DeVanna”.
L’interessante prodotto è stato creato dalla prof.ssa Abbaticchio che ne ha redatto i testi e si è occupata del reperimento dei materiali, da suo figlio che ha provveduto alle riprese e al montaggio del video e dalla voce narrante della prof.ssa Lovero.
Il documentario rientra in un progetto patrocinato dal Distretto BA-8, Centro Ricerche di Storia e Arte di Bitonto, Comitato per il Parco dell’Alta Murgia, Centro “La Chimera” di Mariotto, Legambiente di Bitonto e Protezione Civile.
La risposta degli spettatori, tra autorità, cittadini e forestieri, nelle ultime due sue proiezioni è stata positiva.
«Il filmato offre spunti di riflessione e –ha dichiarato la prof.ssa Abbaticchio–, a distanza di anni, può considerarsi un documento storico in quanto propone immagini territoriali, urbane e di periferia, alcune non più esistenti, quali il tessuto prevalentemente artigianale dell’economia del tempo, la chiesa di Sant’Aneta, la discarica sulla via per Giovinazzo».
E ancora, «piazze e strade in totale abbandono del borgo antico ed altre ad oggi radicalmente modificate, quali il teatro Traetta allora a cielo aperto, il palazzo Sylos Calò (oggi Galleria Nazionale De Vanna) in stato di degrado, come pure una linea ferroviaria Bari-Nord agli albori non ancora corredata da Stazione SS Medici».
Come si evince dal titolo, il documentario è stato girato all’inizio degli anni ’90 quando si era alle soglie del 2000, momento ritenuto importante nell’avanzamento sociale a cui non faceva adeguato riscontro la realtà del contesto bitontino i cui problemi, nelle varie sfaccettature, sono stati rappresentati con l’auspicio di una urgente risoluzione. Con una dovuta analisi comparativa è possibile riscontrare differenze e uguaglianze con la realtà odierna.
Il prodotto si è aggiudicato il riconoscimento del Provveditorato agli Studi di Bari e del Provveditorato Centrale di Roma, che lo ha premiato e ne ha in archivio una copia. Infine, nella serata del 15 Maggio dello stesso anno di realizzazione è stato proiettato su un mega schermo in Piazza Aldo Moro con il concorso delle scuole e della cittadinanza bitontina.
La valorizzazione di questo documento storico, riportato anche alla luce dalla Fidapa Bpw Italy in collaborazione con l’associazione Symposium il 17 marzo del 2018 in uno dei suoi eventi a Bitonto incentrati sulla creatività delle donne, va a coronare «gli sforzi degli autori che mai si erano cimentati in questa tipologia di lavoro, interamente realizzato con le sole tecnologie analogiche di quel periodo».
E’ anche dimostrazione che «quando c’è buona volontà affiatamento e voglia di gratificazione le risorse e le potenzialità umane ne sono arricchite, anche perché il docufilm in un secondo momento è stato corredato da un’ampia mostra di elaborati e annesse riflessioni, prodotti dalle scolaresche relativi ai problemi sia della Lama Balice che dell’ambiente in genere».