«Si
può vivere pensando che tutto sia un miracolo o che nulla lo sia».
Svegliarmi o addormentarmi con chi amo, sguazzare nelle
acque limpide, gli animali e la bellezza del creato, queste cose sono un
miracolo.
Un miracolo è il mondo. Gli uomini riportano le storie,
le cronache, le vicende e queste volano
attraverso i secoli dicendo che siamo ancora vivi.
Tutto resta custodito nell’anemos, nell’anima, nel
vento che ci rende creature attaccate al cielo con una gruccia a forma di punto
interrogativo. Lo stesso che campeggia sul nostro futuro.
Principia così lo spettacolo “All’alba del giorno” con cui Raffaello
Fusaro, attore teatrale che ha avuto i suoi natali a Bitonto, assieme alla
bitontina Rossella Giugliano e all’attrice
spagnola Marta Violeta Chiner, ha
raccontato la Battaglia di Bitonto del1734 durante i festeggiamenti della
Festa Patronale, nella splendida cornice della nostra Cattedrale.
In quegli anni, l’esercito austro – ungarico e quello
spagnolo si scontrarono ed usarono come campo per la battaglia finale la nostra città.
I signorotti si schierarono tra francesi e spagnoli,
per il popolo? “Mal stemm e mal ama steù”,
non sarebbe cambiato assolutamente nulla.
La guerra sarebbe stata solo estranea notturna figlia
del caos che non avrebbe bussato alla porta, l’avrebbe sfondata.
Il racconto procede cadenzato: si sentono quasi i
passi, il sudore che gronda dalla fronte e il rumore dei boccali di vino di chi
decide a che ora farsi la guerra. Le voci, i racconti s’incrociano tra la soave
Rossella Giugliano, il ritmo suadente di Marta Chiner e l’impertinente ed
ottimo Fusaro che tiene le riga dei suoi “schieramenti” in Cattedrale.
Tutto trova il supporto nell’impianto scenico creato da Pino Loconsole, con le luci che creano magia ed atmosfera, e le
musiche originali di Vincenzo
Mastropirro eseguite dal suo Ermitage Ensamble.
«L’idea
è nata da un invito di Nicola Pice, presidente del comitato Feste Patronali, e
dall’intero gruppo di lavoro – racconta Fusaro ai nostri
taccuini –. Quest’anno c’è stato il
desiderio di raccontare battaglia e il miracolo in maniera nuova: ho accettato
la sfida e ho a lungo studiato le fonti dell’epoca e i testi storici per la
parte della battaglia che ho sintetizzato in un racconto contemporaneo, quasi
cinematografico. Per la parte relativa al miracolo ho fuso dei testi
contemporanei poetici del “Magnificat” di Alda
Merini, a quelli profetici di don Tonino Bello. La colonna sonora
affidata a Mastropirro ben si è prestata alla contaminazione di ritmi e stili».
C’è stato anche un tassello in più: un’artista
internazionale. «Marta oltre ad essere
conosciuta ed apprezzata in Spagna – conferma l’attore bitontino – ha rappresentato un tentativo di
internazionalizzare la festa patronale, perché si celebra un evento di cui
Bitonto fu solo palco. Anche dal punto di vista linguistico abbiamo cercato di
far rivivere quello che i nostri concittadini dell’epoca ascoltarono».
Al termine, il pubblico numerosissimo è rimasto
incantato dalla poesia di Dante e dall’interpretazione del XXXIII canto del
Paradiso fatta da Raffaello Fusaro.
Che, come al solito, dona perle preziose alla sua
tanto cara città.