«Esporre i miei quadri in una mostra è sempre stato il mio sogno. Finalmente, dopo tanti anni, si realizza».
Non nasconde il suo entusiasmo Nicola Liso, in arte Lison, che, a Bitonto, ha presentato ieri all’interno del Torrione Angioino, la sua prima mostra personale, alla presenza del sindaco Francesco Paolo Ricci e del professor Nicola Pice. Mostra liberamente visitabile fino al 30 settembre.
Classe 1950. Imprenditore per lavoro per una ditta che produce ingranaggi, Lison come è solito firmarsi, coltiva la passione per l’arte sin da ragazzo, da quando frequentò la Scuola Comunale di Disegno che, un tempo, educava alla bellezza tra i vicoli della città vecchia. La più gloriosa istituzione pubblica della città di Bitonto, come la definì Nicola Pice in un libro ad essa dedicato, edito qualche mese fa da Quorum Edizioni. Attiva dal 1871 al 1984, era rivolta ad artigiani e operai e mirava ad insegnare loro la nobile arte del disegno.
Quella di Liso è una passione esercitata negli anni in un piccolo locale a ridosso di Lama Balice in cui è solito rifugiarsi dopo il lavoro. Nato come disegnatore è successivamente passato alla pittura, cimentandosi in diversi stili e diversi soggetti: dai dipinti astratti alle nature morte, passando per i paesaggi.
«Ho sempre avuto un estro diverso da quello di tanti altri ragazzi. In gioventù, mi sono dilettato anche con la musica e con la poesia, prima di cimentarmi nella pittura – continua Liso indicando le sue vecchie chitarre e raccontando dei suoi primi approcci con il pennello quando era vigile del fuoco di stanza al distaccamento di Putignano: «Fu lì, in quella caserma, che nacque questa passione, che fungeva da via di fuga dallo stress professionale. Vedendo i miei dipinti, mi diedero anche una stanza in cui potevo esercitarmi all’interno del distaccamento. Come pittore sono autodidatta. Per me l’arte ha anche una funzione benefica. Quando dipingo mi sfogo, mi faccio scivolare via tutto lo stress quotidiano e provo una grande sensazione di piacere. Questo è il mio unico vizio. Altri non ne ho. Questo locale è il mio angolo di pace. Qui mi sento realizzato».
Lison, come si firma nelle sue opere, dipinge con colori ad olio e acrilici. I suoi principali modelli artistici sono Renoir, Monet, Manet, Guttuso, Ligabue e Kandinsky: «Ma non ho modelli prestabiliti. Quando inizio a dipingere tutto mi esce in maniera automatica. Di anno in anno cambio stile e soggetti rappresentati. Non ho una particolare predilezione. Mi ispiro ad un famoso aforisma di Renoir, secondo il quale la vera opera d’arte dovrebbe essere incomprensibile e inimitabile».
«Date sfogo alla vostra creatività e dedicatevi all’arte» è l’invito di Liso, rivolto soprattutto ai giovani, spesso distratti da social e tecnologia.
Ad introdurre il vernissage, l’intervento del professor Nicola Pice, sul ruolo dell’antica Scuola Comunale di Disegno nel promuovere arte e creatività nel territorio, lasciando tracce visibili in diverse opere architettoniche ancora oggi, a distanza di quaranta anni dalla sua fine.
«L’amministrazione comunale è orgogliosa di mettere a disposizione un luogo importante della città di Bitonto, come il Torrione Angioino, recentemente ristrutturato, a disposizione della creatività dei cittadini» è il commento del sindaco Francesco Paolo Ricci.