Un italiano stentato, occhi e voce che conservano il
dolore, le ferite della sua terra.
Khairyè
un giovane palestinese di 31 anni, originario di Gaza, beneficiario del servizio SPRAR a Bitonto. Nella nostra
città è approdato circa un mese fa, dopo il suo primo periodo in Norvegia: un
paese freddo così distante dalle abitudini della sua terra dilaniata.
L’amore e il dolore della sua Patria si sono fatti
poesia, prosa, dialoghi e immagini nel piccolo volume “Acqua, terra, libertà per il popolo Palestinese” che la Cooperativa Auxilium ha pensato di
proporre al pubblico giovedì scorso nel Torrione
Angioino.
«Lo SPRAR è un centro di seconda
accoglienza»ha spiegato il coordinatore dei Servizi, Sante
Sabatino. Consulenza legale e psico-sociale, accoglienza e integrazione,
corso di alfabetizzazione italiana sono solo alcuni dei servizi su cui possono
contare i 65 beneficiari bitontini, tutti collocati in appartamenti in città, a
cui si aggiunge il recente Sportello Immigrati che si occupa anche di rinnovo
di permessi di soggiorno e corsi.
Un lavoro di
equipe che non può che trovare l’apprezzamento dell’amministrazione comunale,
manifestato durante la serata dalla vicesindaco Rosa Calò. “Il ponte
culturale, lo scambio linguistico tra diverse culture”, assicurato dalla
cooperativa, si è fatto carne con la presentazione vera e propria del libro.
La voce di
Khairy si è alternata, infatti, a quella di Nicola Abbondanza, per la lettura dei passi salienti in arabo e in
italiano.
Parole forti
che hanno aperto la strada alle riflessioni e al dialogo con il moderatore
della serata, il giornalista del “da BITONTO”, Nicolangelo Biscardi. Nel mirino le ragioni della guerra, l’indifferenza
o la visione distorta offerta dai media, colpevoli secondo Khairy di
evidenziare le sofferenze israeliane e non quelle palestinesi.
«Il conflitto non è religioso. – ha affermato il giovane
rifugiato – Tutte le religioni vogliono
la pace, nessuna dice di rubare la terra agli altri». Allora qual è la
ragione della guerra? «Ci sono persone
che hanno benefici economici e politici da questo conflitto. Creano problemi
tra fratelli e Paesi per usare la forza. Quando i Paesi sono uniti nell’idea di
pace, non si può far nulla. Quando lo capiamo, facciamo la pace. Senza capire
il problema, facciamo la guerra».
A chiudere la
serata, ci ha pensato “Imagine” di
John Lennon, recitata da Rossella
Avellis, operatrice dell’Auxilium, oltre che ideatrice dell’evento, insieme
a Nicola Abbondanza.
“Immagina tutta la gente che vive
in pace… e il mondo vivrà in armonia”.