Immagine

WEB PROJECT MANAGER
Alessandro Intini

lunedì, 19 Maggio, 2025
No Result
View All Result
Immagine

DIRETTORE DA BITONTO
Mario Sicolo

DaBitonto.com
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Cultura e Spettacolo
  • Sport
  • Aziende
  • Rubriche
DaBitonto.com
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Cultura e Spettacolo
  • Sport
  • Aziende
  • Rubriche
No Result
View All Result
DaBitonto.com
No Result
View All Result

Home » A spasso con la Storia/Quel simbolo della guerra fredda. Il 13 agosto 1961 “partiva” la vergogna del Muro di Berlino

A spasso con la Storia/Quel simbolo della guerra fredda. Il 13 agosto 1961 “partiva” la vergogna del Muro di Berlino

Quella notte di 56 anni fa che ha segnato un'epoca. Oggi non c'è quasi più nulla, ma il mondo è ormai quasi un "muro mondiale"

La Redazione by La Redazione
12 Agosto 2017
in Cultura e Spettacolo
A spasso con la Storia/Quel simbolo della guerra fredda. Il 13 agosto 1961 “partiva” la vergogna del Muro di Berlino
Condividi con FacebookCondividi con WhatsappCondividi via Email

Nella storia contemporanea, europea e mondiale, il 13 agosto non può essere un giorno ordinario.

Quella mattina, infatti, non sono stati soltanto i cittadini di Berlino ad alzarsi e a trovare la loro città diversa, perché quello che accade ha segnato per sempre – sì, e lo segna anche oggi in qualche modo – il mondo occidentale e il mondo orientale. Che – improvvisamente ma neanche troppo – si vedono divisi più che mai. Capiscono che quella famigerata ma teorica “cortina di ferro” ha trovato la sua praticità.

 

Siamo nel 1961, 56 anni fa. La Germania si è lasciata alle spalle il regime nazista, la seconda guerra mondiale ed, essendosi arresa senza condizioni a Stalin e Roosevelt, si è ritrovata divisa in due Stati: la Repubblica federale tedesca (RDT) a ovest, nei territori che sono stati occupati dalle potenze alleate, e la Repubblica democratica tedesca (DDR), in corrispondenza con l’area di occupazione sovietica.

Ma anche con un numero incredibile di singoli cittadini o di intere famiglie che dalla parte orientale, quella più povera, si sono spinti e sono fuggiti verso ovest, verso Berlino, verso la ricchezza.

I numeri parlano di circa 2,5 milioni di tedeschi. Una cosuccia da niente, insomma.

Ebbene, nella notte tra il 12 e il 13 agosto circa 14.500 membri tra unità dell’esercito e polizia, hanno cominciato a istallare lungo la linea di confine filo spinato e barriere di cemento per bloccare ogni passaggio, e costruire la “barriera antifascista”, lunga poco più di 43 chilometri.

La posa dei blocchi in cemento, in realtà è iniziata quattro giorni dopo, il 17 agosto, e così dalla sera alla mattina, Berlino e i suoi abitanti furono divisi a metà. La parte degli impianti di sbarramento che separava ermeticamente il resto della Rdt al confine con Berlino Ovest, aveva una lunghezza di quasi 112 chilometri. Il “Berliner mauer” era realtà, nonostante i vertici politici della Ddr, fino a due mesi prima, hanno negato le intenzioni di costruzione.

E per rendere il tutto ancora più incredibile e drammatico, nel giugno 1962, per rendere ancor più difficile la fuga verso la Germania Ovest, è stato costruito un secondo muro, la cosidetta “striscia della morte”: 105,5 km di fossato anticarro, 302 torri di guardia con cecchini armati, 20 bunker e una strada illuminata per il pattugliamento lunga 177 km, sorvegliata dai Vopos, la polizia paramilitare della Ddr, con l’aiuto di feroci cani da guardia.

Durante il periodo di esistenza del muro ci sono stati circa 5mila tentativi di fuga coronati da successo verso Berlino Ovest. Nello stesso periodo varie fonti indicano in un numero compreso tra 192 e 239 i cittadini della Germania Est uccisi dalle guardie mentre hanno tentato di raggiungere l’Ovest, molti altri feriti. Ci sono nomi eccellenti: quello di Ida Siekmann, che è morta il 22 agosto 1961 calandosi da una finestra di Bernauer Strasse. Quello del fuggitivo ucciso Guenter Liftin, un sarto 24enne, raggiunto da un proiettile alla nuca il 24 agosto 1961 mentre tentava di fuggire a nuoto all’altezza del porto di Humboldt.

E anche Winfried Freudenberg, l’ultimo morto, l’8 marzo 1989, precipitato al suolo a Berlino ovest con una mongolfiera che aveva lui stesso costruito.

 

Ma ormai il muro della morte non aveva più ragion d’essere. Il blocco sovietico si era praticamente quasi tutto disgregato. E anche il simbolo per eccellenza (che divideva 192 strade, 32 linee di tram, 8 linee di metropolitana di superficie, 3 linee di metropolitana sotterranea, 3 autostrade e numerosi fiumi e laghi, oltre a un mondo intero) andava abbattuto. E succede dal 9 novembre 1989, ribattezzato nel 2005, dal Parlamento italiano, il “Giorno della libertà”.

 

Oggi, a distanza di tanti anni, non molto è rimasto del Muro di Berlino.

Esistono, invece, tanti altri muri, o pseudotali, ben più gravi. Li chiamano di confine, certo, ma sono di morte anche questi. Quello tra Africa e Spagna. Quello tra Ungheria, Croazia, Slovenia e Austria. Tra Ucraina ed Estonia.

Tra Kenya e Somalia. Tra Stati Uniti e Messico. Tra Turchia e Siria.

E altri ancora.

Recinzioni, filo spinato, mattoni innalzati che certificano un fenomeno preoccupante reso noto da una ricerca del “Washington Post” di qualche mese fa: a metà del XX secolo, i muri erano meno di cinque. Nel 1990, le recinzioni in giro per il mondo erano una quindicina. Vent’anni dopo il loro numero era praticamente triplicato arrivando a superare la quarantina. Di questi almeno 20-25 sono stati edificati nell’ultimo decennio con un sensibile aumento dopo gli attentati dell’11 settembre.

Ma servono davvero? 

Articolo Precedente

Piazza Cavour: vasi spaccati, senza fiori e con cicche di sigarette. Inciviltà senza fine

Prossimo Articolo

“Ombrelli sospesi”, la replica di Mangini: «L’iniziativa andava organizzata meglio»

Related Posts

“Il tuo veleno”, ecco il quinto brano pubblicato dal rapper bitontino Adriano Barone
Cronaca

“Il tuo veleno”, ecco il quinto brano pubblicato dal rapper bitontino Adriano Barone

19 Maggio 2025
Dal 19 al 23 maggio va in scena la Settimana della legalità “Radici di legalità, fiori di memoria”
Cronaca

Dal 19 al 23 maggio va in scena la Settimana della legalità “Radici di legalità, fiori di memoria”

18 Maggio 2025
Torna il Corteo storico. Weekend ricco di appuntamenti grazie all’Accademia della Battaglia
Cultura e Spettacolo

Torna il Corteo storico. Weekend ricco di appuntamenti grazie all’Accademia della Battaglia

17 Maggio 2025
Wiki
Cultura e Spettacolo

A Bitonto parte la mostra “Wiki Loves Monuments Puglia”

16 Maggio 2025
Torna la Notte Europea dei Musei: sabato aperture straordinarie serali
Comunicato Stampa

Torna la Notte Europea dei Musei: sabato aperture straordinarie serali

16 Maggio 2025
Progetto Erasmus Plus KA2 “Social Tailoring”. Study visit in Macedonia del Nord
Comunicato Stampa

Progetto Erasmus Plus KA2 “Social Tailoring”. Study visit in Macedonia del Nord

16 Maggio 2025
Prossimo Articolo
“Ombrelli sospesi”, la replica di Mangini: «L’iniziativa andava organizzata meglio»

"Ombrelli sospesi", la replica di Mangini: «L'iniziativa andava organizzata meglio»

Notizie dall'Area Metropolitana

giovani ciclisti
Comunicato Stampa

Grande successo per la 3ª Giornata Azzurra dedicata ai giovani ciclisti

by La Redazione
7 Maggio 2025

Un'altra domenica di entusiasmo e passione per la 3ª Giornata Azzurra, nuovo grande appuntamento per i giovani ciclisti. I talenti...

Leggi l'articoloDetails
riuso

Sanb presenta la Festa del Riuso. Domani la prima giornata nel centro raccolta di Ruvo

26 Aprile 2025
campioni regionali

2º XC Colle San Pietro, Vittorio Carrer (Team Eracle) e Ilenia Fulgido (Team Valnoce) campioni regionali

16 Aprile 2025
“Monopoli, dal mare alla valle”. Domani l’inaugurazione della mostra fotografica

“Monopoli, dal mare alla valle”. Domani l’inaugurazione della mostra fotografica

9 Aprile 2025
mario cipollini

Mario Cipollini in Puglia, testimonial d’eccezione del nostro ciclismo

8 Aprile 2025

Rubriche

femminicidio
Passi...nel Tempo

Passi…nel Tempo/Il primo femminicidio del Novecento a Bitonto?

by Michele Cotugno
17 Maggio 2025

È di poche settimane fa, la notizia dell’ultimo femminicidio, a Mariotto, che ha visto la morte di Lucia Chiapperini, per...

Tesla un genio scomodo

Tesla un genio scomodo

16 Maggio 2025

Mensile Online

DaBitonto.com

Privacy Policy Cookie Policy

Follow Us

  • Il Progetto
  • Redazione
  • La tua pubblicità
  • Contatta la redazione

© 2024 daBITONTO / Gruppo Intini srl - P.IVA 07183780720 Testata giornalistica – Reg. stampa n.684/2013 Tribunale di Bari
powered by Comma3

No Result
View All Result
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Cultura e Spettacolo
  • Sport
  • Aziende
  • Rubriche

© 2024 daBITONTO / Gruppo Intini srl - P.IVA 07183780720 Testata giornalistica – Reg. stampa n.684/2013 Tribunale di Bari
powered by Comma3