Immagine

WEB PROJECT MANAGER
Alessandro Intini

mercoledì, 21 Maggio, 2025
No Result
View All Result
Immagine

DIRETTORE DA BITONTO
Mario Sicolo

DaBitonto.com
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Cultura e Spettacolo
  • Sport
  • Aziende
  • Rubriche
DaBitonto.com
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Cultura e Spettacolo
  • Sport
  • Aziende
  • Rubriche
No Result
View All Result
DaBitonto.com
No Result
View All Result

Home » A spasso con la Storia/Quei 100 lunghissimi anni dalla disfatta di Caporetto. Storie di soldati e profughi che non si possono dimenticare

A spasso con la Storia/Quei 100 lunghissimi anni dalla disfatta di Caporetto. Storie di soldati e profughi che non si possono dimenticare

Il 24 ottobre 1917 è la data di una delle più cocenti sconfitte della storia militare italiana. Impossibile da dimenticare

La Redazione by La Redazione
21 Ottobre 2017
in Cultura e Spettacolo
A spasso con la Storia/Quei 100 lunghissimi anni dalla disfatta di Caporetto. Storie di soldati e profughi che non si possono dimenticare
Condividi con FacebookCondividi con WhatsappCondividi via Email

Il 24 ottobre, per chi ama la storia tout court, e in modo particolare quella del nostro Paese, non è una data ordinaria.

Perché ricorda una delle più grandi – se non la più grande, certamente è la più conosciuta anche grazie ai testi scolastici – sconfitte militari italiane.

 

È il 1917. Quarto anno del Primo conflitto mondiale, che doveva essere una guerra lampo perché l’impero austro-ungarico e i tedeschi dovevano fare piazza pulita di tutto e tutti.

Siamo a Caporetto, oggi città della Slovenia, ma all’epoca fronte caldissimo della battaglia tra austriaci e tedeschi e l’esercito italiano. Fino al 1915 – lo erano dal 1882 – erano tre nazioni che andavano d’amore e d’accordo grazie alla Triplice Alleanza. Poi, però, allo scoppio della guerra, lo Stivale decide dapprima di dichiararsi neutrale (lo poteva fare, eccome, in base all’articolo 4, secondo cui “nel caso che una grande potenza non firmataria del presente trattato minacciasse la sicurezza degli Stati di una delle Alte Parti contraenti e la parte minacciata si vedesse perciò costretta a farle guerra, le due altre Parti si obbligano ad osservare verso la loro alleata una neutralità benevola. In questo caso ciascuna di esse si riserva la facoltà di prendere parte alla guerra, se lo giudichi opportuno, per fare causa comune con il suo alleato”), poi di passare, addirittura, dall’altra parte dello schieramento, per colpa del Patto di Londra, poi rivelatosi in gran parte fasullo (chiedere a Gabriele D’Annunzio per conferma).

 

Siamo a Caporetto, dicevamo. Esattamente 100 anni fa. Il fronte più caldo della battaglia tra gli eserciti sopra citati.

Ebbene, agli albori del 24 ottobre, l’esercito austro-tedesco sfonda il fronte tra Plezzo e Tolmino. In gran segreto, guidati dal generale Otto Von Below, tedeschi e austriaci ammassano uomini e mezzi su una linea che va dal Monte Rombon a Selo sull’Isonzo.

Alle 2 del mattino inizia il grande tiro a segno verso le truppe nostrane, per di più in grandissimo svantaggio numerico. All’alba si prosegue con il bombardamento di artiglieria. Poi, in diversi punti del fronte, partono attacchi di fanteria con la tecnica dell’infiltrazione rapida.

Troppo per il gruppo di uomini guidati male da Luigi Cadorna. Tant’è che il 25 ottobre, il giorno successivo, le nostre difese crollano ovunque, anche appesantite da un lato dall’interruzione di tutte le linee di comunicazione, dall’altro dalla lontananza delle riserve.

Per gli italiani inizia una lunga e inesorabile ritirata, che si sarebbe arrestata solo sul Piave, laddove poi un’altra storia, più bella, ha iniziato a mormorare.

 

Ma c’è di più: il 28 ottobre l’alto comando militare italiano si rende protagonista di un gesto vile e senza commenti: tenta di attribuire la responsabilità della disfatta alla viltà dei reparti della seconda armata.

Ma la menzognera versione di Cadorna (“vilmente ritiratisi senza combattere, o ignominiosamente arresisi al nemico”) non convince fin da subito il nuovo presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando, che anzi lo sostituisce con Armando Diaz.

 

 

Questa, però, è la Storia che si sa.

C’è anche quella di cui si parla un po’ meno. Quella dei primi civili – si tratta di borghesi che avevano deciso di lasciare le proprie case solo una manciata di ore prima, quando alcuni soldati di passaggio avevano raccontato loro, con terrore, ciò che stava accadendo lungo il vicino fronte – che iniziano a scappare verso Udine già la mattina del 25 ottobre.

Oppure quella di diverse centinaia di migliaia di persone che aveva lasciato le province friulane e venete conquistate dall’esercito austro-ungarico – ma anche quelle non invase – per riparare in altre Regioni d’Italia. Di coloro che invece in quei territori, occupati e non, avevano deciso di restare, lo avevano fatto per i motivi più diversi ma tutti, indistintamente, venivano definiti dall’opinione pubblica, con spregio, «austriacanti», collaboratori della tirannia straniera.

Già, perché la verità è che nelle drammatiche settimane seguite alla rotta di Caporetto l’Italia venne attraversata da oltre 630mila profughi e da 100 mila soldati, come riporta lo storico trevigiano Daniele Ceschin nel saggio “Gli esuli di Caporetto”, edito da Laterza. Furono civili provenienti dalle province di Udine, Belluno, Treviso, Venezia, Vicenza, o dall’altopiano di Asiago e del distretto di Schio, divenuti rifugiati con la Strafexpedition del maggio-giugno 1916; trentini, triestini, goriziani, istriani, fiumani e dalmati nonché i rimpatriati a causa della guerra.

 

Tutti volti, vite, racconti e narrazioni che il tempo non può sbiadire…

Articolo Precedente

Domenica naturalistica all’interno della Piana di San Magno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia

Prossimo Articolo

L’Elzeviro/Da quando portavamo le pezze ai calzoni per povertà ai jeans strappati e le minigonne inguinali: com’è cambiata la gioventù

Related Posts

In arrivo l’undicesima edizione di “Bitonto Cortili Aperti” 2025, in programma sabato 24 e domenica 25 maggio
Cronaca

In arrivo l’undicesima edizione di “Bitonto Cortili Aperti” 2025, in programma sabato 24 e domenica 25 maggio

20 Maggio 2025
Ecco “Parva”, omaggio all’arte pittorica bitontina nella collezione del prof. Pinuccio Pasculli
Cultura e Spettacolo

Ecco “Parva”, omaggio all’arte pittorica bitontina nella collezione del prof. Pinuccio Pasculli

20 Maggio 2025
INTELLEG(G)ENDO… …con i grandi autori del panorama italiano ed internazionale alla Scuola Fornelli
Cultura e Spettacolo

INTELLEG(G)ENDO… …con i grandi autori del panorama italiano ed internazionale alla Scuola Fornelli

20 Maggio 2025
“Il tuo veleno”, ecco il quinto brano pubblicato dal rapper bitontino Adriano Barone
Cronaca

“Il tuo veleno”, ecco il quinto brano pubblicato dal rapper bitontino Adriano Barone

19 Maggio 2025
Dal 19 al 23 maggio va in scena la Settimana della legalità “Radici di legalità, fiori di memoria”
Cronaca

Dal 19 al 23 maggio va in scena la Settimana della legalità “Radici di legalità, fiori di memoria”

18 Maggio 2025
Torna il Corteo storico. Weekend ricco di appuntamenti grazie all’Accademia della Battaglia
Cultura e Spettacolo

Torna il Corteo storico. Weekend ricco di appuntamenti grazie all’Accademia della Battaglia

17 Maggio 2025
Prossimo Articolo
L’Elzeviro/Da quando portavamo le pezze ai calzoni per povertà ai jeans strappati e le minigonne inguinali: com’è cambiata la gioventù

L'Elzeviro/Da quando portavamo le pezze ai calzoni per povertà ai jeans strappati e le minigonne inguinali: com'è cambiata la gioventù

Notizie dall'Area Metropolitana

giovani ciclisti
Comunicato Stampa

Grande successo per la 3ª Giornata Azzurra dedicata ai giovani ciclisti

by La Redazione
7 Maggio 2025

Un'altra domenica di entusiasmo e passione per la 3ª Giornata Azzurra, nuovo grande appuntamento per i giovani ciclisti. I talenti...

Leggi l'articoloDetails
riuso

Sanb presenta la Festa del Riuso. Domani la prima giornata nel centro raccolta di Ruvo

26 Aprile 2025
campioni regionali

2º XC Colle San Pietro, Vittorio Carrer (Team Eracle) e Ilenia Fulgido (Team Valnoce) campioni regionali

16 Aprile 2025
“Monopoli, dal mare alla valle”. Domani l’inaugurazione della mostra fotografica

“Monopoli, dal mare alla valle”. Domani l’inaugurazione della mostra fotografica

9 Aprile 2025
mario cipollini

Mario Cipollini in Puglia, testimonial d’eccezione del nostro ciclismo

8 Aprile 2025

Rubriche

femminicidio
Passi...nel Tempo

Passi…nel Tempo/Il primo femminicidio del Novecento a Bitonto?

by Michele Cotugno
17 Maggio 2025

È di poche settimane fa, la notizia dell’ultimo femminicidio, a Mariotto, che ha visto la morte di Lucia Chiapperini, per...

Tesla un genio scomodo

Tesla un genio scomodo

16 Maggio 2025

Mensile Online

DaBitonto.com

Privacy Policy Cookie Policy

Follow Us

  • Il Progetto
  • Redazione
  • La tua pubblicità
  • Contatta la redazione

© 2024 daBITONTO / Gruppo Intini srl - P.IVA 07183780720 Testata giornalistica – Reg. stampa n.684/2013 Tribunale di Bari
powered by Comma3

No Result
View All Result
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Cultura e Spettacolo
  • Sport
  • Aziende
  • Rubriche

© 2024 daBITONTO / Gruppo Intini srl - P.IVA 07183780720 Testata giornalistica – Reg. stampa n.684/2013 Tribunale di Bari
powered by Comma3