Negli annali delle storie criminali, uno di quelli che sicuramente ha sconvolto il pubblico è quello del cosiddetto “cacciatore di donne”. Ricostruisce la vicenda di Robert Hansen, morto nel 2014 in carcere a 75 anni, al quale vengono attribuiti delitti atroci. Cioè il rapimento e uccisione di (almeno) 17 donne, alle quali vanno aggiunte altre 21 morti sospette. Siamo dinanzi, allora, a uno dei dei serial killer più tristemente noti della storia recente. “Attivo” a partire dal 1971 e per 12 anni, fino all’arresto avvenuto nel 1983, i crimini si sono consumati in Alaska.
Per scoprire la sua vicenda, però, bisogna partire da molto prima, dall’ adolescenza di ragazzino tranquillo e solitario ma spesso vittima del bullismo.
Nel 1957 presta servizio nella United States Army Reserve e tre anni dopo si sposa ma alla fine del 1960 arrivano i primi guai giudiziari: è arrestato per aver dato fuoco al garage degli scuolabus della cittadina dove viveva. Sua moglie lo lascia e chiede il divorzio. Nel 1967 si trasferisce ad Anchorage, in Alaska, dove prova a ricominciare e diventa quasi un cittadino modello, benvoluto da tutti.
Dieci anni dopo, però, viene arrestato nuovamente per il furto di una motosega: condannato a cinque anni ma dopo un anno di detenzione viene rilasciato. La notizia terribile, però, accade nel 1982: due agenti fuori servizio della polizia locale scoprono casualmente un cadavere decomposto in una grande area boschiva nella valle non distante da Anchorage, dove vive Robert Hansen. Dall’autopsia si scopre che il corpo è quello di una donna, una 24enne ballerina, di cui si erano perse le tracce da sei mesi. Gli inquirenti ritengono che non sia l’unica vittima e non si sbagliano: in due anni, sono diversi i casi che emergono di persone scomparse, quasi tutte ballerine di night e prostitute. Si evidenzia la possibilità che i casi siano collegati e questo viene determinato in particolare dal ritrovamento dei resti di due donne, una mai identificato e la ballerina in un locale notturno.
La polizia di fatto brancola nel buio fino al giugno 1983, quando una 17enne riesce a fuggire da un uomo, che voleva farla salire sul suo aereo, un Piper PA-18. La ragazza spiega agli inquirenti di aver accettato 200 dollari in cambio di una prestazione sessuale orale, ma da quel momento in poi per lei è iniziato l’incubo. Nascosta in un motel grazie a un camionista, viene ritrovata, terrorizzata e ancora ammanettata. Hansen viene interrogato sull’accaduto, ma nega tutto. Su Robert Hansen si addensano i sospetti e in casa vengono ritrovati gioielli appartenenti ad alcune donne scomparse e molte armi da fuoco, oltre a una mappa aerea della zona con dei segni “x”. Sotto torchio, l’uomo confessa: il primo delitto risale al 1971 e grazie alle sue indicazioni i cadaveri vengono rinvenuti. Nel 1984, è condannato a 461 anni di carcere.
Nel 2013, è uscito il film di Scott Walker dal titolo, ovviamente, “Il cacciatore di donne”, in cui l’omicida è interpretato da John Cusack e che vede nel cast anche Nicholas Cage.